Corriere della sera 31 luglio 2001
Indagine parlamentare verso il via libera

I presidenti delle Camere: la soluzione è a portata di mano. Ulivo soddisfatto ma diviso sulla mozione anti-Scajola

ROMA - Via libera alla Commissione d’indagine parlamentare. Non una commissione d’inchiesta, su tempi lunghi e con gli stessi poteri dell’autorità giudiziaria che già sta indagando. Al suo posto un’indagine parlamentare, molto più rapida e snella, efficace a individuare in tempi brevi eventuali responsabilità. Probabilmente partirà dopo il voto sulla mozione di sfiducia contro il ministro dell’Interno, anticipato a domani in Senato. E’ questo lo scenario su cui maggioranza e opposizione potrebbero avere raggiunto un’intesa di massima. Un’intesa non ufficiale, soggetta ancora a più di un gioco di forza, sulla quale pesano interrogativi e perplessità di alcuni esponenti di rilievo dell’Ulivo. Ma abbastanza solida da essere considerata una «soluzione a portata di mano» dai due presidenti delle Camere, che al progetto hanno lavorato incessantemente per l’intera giornata. E’ ancora in piedi l’ipotesi di un congelamento della mozione da parte dell’Ulivo, ma è improbabile che il centrodestra accetti. L’intenzione del governo rimane quella di votare comunque la fiducia al proprio ministro, bocciando la mozione. Proprio le pressioni delle più alte cariche dello Stato pare abbiano avuto effetto sulle due coalizioni. Se la trattativa fra i partiti non è ancora conclusa, l’auspicio espresso dal Quirinale, assieme alle mediazioni dei presidenti di Camera e Senato, hanno molto ammorbidito la controversia sugli scontri di Genova (anche il centrodestra ora è favorevole all’indagine parlamentare) e sul metodo per realizzare un efficace approfondimento dei fatti. Lo stesso Berlusconi ha fatto sapere al presidente della Camera di avallare l’ipotesi di un’indagine del Parlamento, dopo il voto della mozione di sfiducia.
Restano, però, alcune questioni aperte, soprattutto dentro l’Ulivo. Esponenti di peso della coalizione, da Amato a Mancino, non hanno firmato la mozione contro Scajola. Vorrebbero che fosse ritirata perché ritengono prioritaria l’indagine parlamentare, potrebbero decidere di non votarla quando arriverà in aula a Palazzo Madama. E anche delle conseguenze politiche di una più che probabile bocciatura dell’atto di accusa contro il ministro dell’Interno, per di più con un centrosinistra non unito, parleranno stamane in Senato i capigruppo dell’Ulivo. Solo dopo, una conferenza di tutti i capigruppo dovrebbe discutere se e quando calendarizzare il voto di sfiducia contro Scajola.
A questo proposito non sono pochi, dentro l’Ulivo, a dichiararsi disponibili a congelare la mozione di fronte al via libera sull’indagine parlamentare: «L’Ulivo - dice il senatore ds Walter Vitali - è pronto a congelarla, se s’avvia un’indagine. Ma se la maggioranza vuole votarla subito ha i numeri per farlo. Però non può pensare di porre al riparo il ministro degli Interni dall’indagine per il semplice fatto che viene respinta una richiesta di dimissioni». Sull’indagine invece il tono è quello di un atto ormai acquisito: «L’importante - prosegue Vitali - è che il Parlamento indaghi sulle vicende di Genova. Consideriamo questo un successo dell’Ulivo, visto che fino a qualche giorno fa la maggioranza aveva fatto muro su tutto».
Appare invece una mossa tattica la decisione del centrosinistra, a Palazzo Madama, di presentare un disegno di legge sull’istituzione d’una commissione d’inchiesta (che come si è detto ha poteri più incisivi di una commissione d’indagine) sulle violenze di Genova. Resta in piedi anche l’indagine, «ma così - spiega ancora Vitali - si rafforzano le possibilità di accertamento della verità in sede parlamentare». Sull’inchiesta però il centrodestra si è sempre dichiarato, e rimane, contrario: «L’indagine ha tempi più brevi e procedure più semplici, mentre l’inchiesta - afferma il presidente della commissione Affari costituzionali del Senato Andrea Pastore - avrebbe i poteri dell’autorità giudiziaria e quindi ci troveremmo a dover interferire con le indagini in corso». A fine giornata il capogruppo dei deputati ds, Luciano Violante, lancia un ultimatum: «O entro domani (oggi per chi legge; ndr ) c’è un chiarimento sull’indagine conoscitiva oppure mi sono riservato di chiedere la calendarizzazione di una commissione monocamerale d’inchiesta». «È la tecnica del rialzo del prezzo», replica il presidente dei senatori di Forza Italia, Renato Schifani.
Marco Galluzzo