Corriere della sera 9 agosto 2001
De
Gennaro: eccessi da parte della polizia
«Insufficiente il lavoro
di intelligence». Il comandante dellArma: i manifestanti violenti volevano
linciarci
- ROMA - Ammette «verosimili eccessi da parte delle forze dellordine» e che lattività
di intelligence «è stata inferiore alle aspettative». Accusa il Genoa Social
Forum di «aver dato risposte sfuggenti ed evasive sulla sua effettiva
rappresentatività» ed annuncia che, se sarà necessario, «saranno adottati
provvedimenti disciplinari». Durante laudizione il capo della polizia Gianni De
Gennaro consegna alla Commissione bicamerale dindagine sul G8 una relazione in cui
affronta tutti i temi contestati. Per unora legge il documento messo a punto nellultimo
weekend in base ai rapporti degli ispettori inviati a Genova.
GLI APPUNTI - Poi, per oltre due ore e mezza, ascolta pazientemente le oltre 130 domande
di metà dei 36 tra deputati e senatori e scrive 42 pagine di appunti. Nel pomeriggio,
dopo una breve interruzione, De Gennaro risponde a buona parte dei quesiti sfruttando le
relazioni di servizio di dirigenti e funzionari di polizia impegnati nelle piazze, nella
perquisizione alla scuola «Diaz» e nellidentificazione degli arrestati nella
caserma di Bolzaneto. Ma non basta: il presidente Donato Bruno (Fi) gli chiede un
ulteriore sforzo. Manca ancora lultima relazione degli ispettori sugli scontri nelle
strade: De Gennaro garantisce che in serata dovrebbe essere a disposizione della
Commissione e che al più presto farà depositare alla Camera altri documenti e una nuova
relazione sulle domande a cui non ha potuto rispondere. E dopo il capo della polizia sono
il comandante generale della Guardia di Finanza, Alberto Zignani, ed il comandante
generale dei Carabinieri, Sergio Siracusa, ad illustrare loperato dei loro uomini.
LA POLIZIA - «Le scelte sullordine pubblico sono state sempre condivise a livello
centrale, anche se erano il prefetto ed il questore ad avere lautorità a Genova»,
ricorda De Gennaro. Il numero uno del Dipartimento di Ps sottolinea di aver sempre
«raccomandato luso corretto della forza» perché «una polizia democratica deve
rifuggire dalla violenza» e critica una parte dei mass media: «Su quello che è accaduto
la risposta definitiva la darà la magistratura ma quella che ho fornito è la mia
verità. E la mia verità è più responsabile di quella dei giornali». Il capo della
polizia analizza le cause della guerriglia: «I disordini non si possono attribuire solo
ai Black Bloc, hanno visto direttamente coinvolti un elevato numero di manifestanti pronti
allo scontro». E svela il giallo della telefonata ricevuta la sera del «blitz» nella
sede del Gsf: «Mi ha chiamato il questore alle 23-23.30 per chiedermi unautorizzazione
di mia competenza, se potevano essere impiegati carabinieri di supporto».
A RISCHIO - De Gennaro approfitta per correggere la presidente della Provincia Marta
Vincenzi («Nella scuola di Quarto siamo intervenuti più volte»), bolla come
«ingenerosa» la tesi che sia stato scelto di tutelare soltanto la «zona rossa»,
sottolinea che gli arrestati sono stati portati a Bolzaneto «perché il carcere era un
obiettivo e non si voleva aumentare le tensioni portandoli lì». Ultimo, delicatissimo
argomento: secondo De Gennaro dirigenti e funzionari impegnati nella «Diaz» ed a
Bolzaneto ed i cui nomi sono finiti sui quotidiani debbono essere protetti per evitare
ritorsioni. Dopo De Gennaro, il comandante generale della Finanza: la sua audizione è
stata molto breve, non più di mezzora. Il generale Zignani ha chiarito il giallo
del «robocop» fotografato negli scontri in piazza Kennedy: «Era il responsabile del
nostro reparto. E arrivata una richiesta urgente di impiego, era in palestra ed è
corso in piazza indossando solo la struttura interna della tuta ignifuga». Il comandante
della Guardia di Finanza precisa inoltre che «nessun militare del Corpo ha partecipato
allirruzione nella Diaz, né tantomeno era presente a Bolzaneto o alla Fiera».
I CARABINIERI - Il comandante generale dellArma sottolinea che la responsabilità
dellordine pubblico a Genova era del questore e si sofferma sulla morte di Carlo
Giuliani, il ragazzo colpito alla testa dal proiettile esploso da un carabiniere assediato
su una jeep, insieme con due colleghi, da un gruppo di manifestanti: «Le circostanze in
cui si verificarono i fatti mi inducono a ritenere che sia stata legittima difesa, ha
sparato per difendersi da quello che appariva un linciaggio», dice Siracusa. Prima di
escludere che «personale dellArma sia stato infiltrato nei gruppi antagonisti» e
di ringraziare «tutti i carabinieri» per il «difficile» lavoro a Genova.
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Flavio
Haver |
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