Corriere della sera 8 agosto 2001
Vertice
Nato, il governo vuole andare avanti
Il ministro Martino: no ad
altre sedi. Berlusconi: lopposizione senza argomenti fa caciara
- ROMA - Il tentativo di spostare il vertice della Fao in un Paese dellAfrica è
ancora in corso. Lo conferma il portavoce dellorganizzazione Nick Parson quando
chiede che la decisione sia rapida, ricordando limportanza «del dialogo con il
governo italiano». Nessun cedimento invece sul vertice Nato di Napoli. E contrario
il ministro della Difesa Antonio Martino, che però annuncia che dellargomento si
parlerà domani nellultimo Consiglio dei ministri prima della pausa estiva. Nulla è
ancora deciso e la situazione resta complicata, sul piano interno e su quello
internazionale. Il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini lancia un messaggio di
pace, chiedendo che il «vertice di Roma e quello di Napoli non costituiscano elementi di
lacerazione e di polemica tra le forze politiche, perché cè un interesse nazionale
da difendere, una dignità dellItalia cui nessuno può ritenersi indifferente». Ma
dal centrosinistra arrivano messaggi contraddittori. Mentre il capogruppo della Margherita
alla Camera Pierluigi Castagnetti, seguito con qualche distinguo da Luciano Violante per i
Ds, parla della possibilità di trovare una «soluzione bipartisan», i Verdi e i
Comunisti italiani insistono per chiedere di annullare «il vertice della Nato a Napoli
che è un sopruso antidemocratico».
E proprio il vertice della Nato lappuntamento che sembra più difficile da
gestire. Perché mentre sul vertice Fao lopposizione insiste perché si svolga a
Roma, quello che riguarda i ministri della Difesa dellAlleanza risulta indigeribile
a metà del centrosinistra oltre che a Rifondazione. Non trova per ora orecchie dunque la
richiesta di «solidarietà maggioranza-opposizione» avanzata, in un intervento alla
radio, dal ministro dei Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi. Violante non chiude
la porta ma chiede un passo formale alla maggioranza. E Silvio Berlusconi non ritiene per
ora di doverlo fare. E molto arrabbiato per le polemiche di questi giorni. Le
considera, come dice il suo portavoce Paolo Bonaiuti, «caciara di unopposizione a
corto di argomenti che vuole sminuire il ruolo dellItalia allestero».
Gli ultimi sondaggi arrivati a Palazzo Chigi, quelli dellistituto Cirm, bastano a
confortare il premier: oltre il 60 per cento degli italiani considera di buon senso la
dichiarazione di Berlusconi «a Genova abbiamo già dato», mentre il 70 per cento è
preoccupato per la violenza.
Da Bruxelles Yves Brodeur, che è il portavoce del segretario generale della Nato Lord
Robertson, spiega che «è lItalia che si è offerta per ospitare a Napoli il
vertice, del resto già lanno scorso ci fu un vertice a Firenze e non successe
nulla». Certo, aggiunge Brodeur, «lordine pubblico e lorganizzazione dellincontro
spettano al Paese ospitante e non a noi, lultimo vertice Nato a Bruxelles a giugno
è andato bene, anche se fuori dalla porta avevamo i manifestanti antiglobal». Comunque a
Bruxelles sono disponibili a prendere in considerazione un cambiamento di sede (probabile
sarebbe la stessa capitale belga) se «il governo italiano dovesse farne richiesta». La
parola torna a Berlusconi che ha in programma una conferenza stampa nei prossimi giorni.
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G. Fre.
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