La Repubblica 9 agosto 2001 La Nato
conferma, vertice a Napoli
Summit Fao, appello di Agnoletto a Berlusconi: lo faccia a Roma
Oggi il consiglio dei ministri deciderà sull'incontro con i Paesi poveri. Il responsabile
della Difesa Martino a Palazzo Chigi
MARCO ANSALDO
ROMA - Bruxelles conferma Napoli per la sessione informale della Nato. E Palazzo Chigi
ha in mente un clamoroso ripensamento, seppur condotto in maniera elegante, per il summit
della Fao a Roma. Niente Africa: troppe polemiche, troppo costoso trasferire tutto a
Nairobi o Dakar. Determinata, soprattutto, la resistenza della Fao che ha, infine,
l'ultima parola per decidere, come vuole l'accordo del 50 firmato a Washington.
Sarà dunque un Consiglio dei ministri di fuoco quello di questa mattina. Una discussione
che avrà al centro quella che la Farnesina chiama plasticamente una «riflessione sulle
tematiche verticistiche», in parole povere il problema di dove far svolgere i prossimi
summit, fortemente a rischio dopo il dramma del G8 di Genova.
Le posizioni politiche sulla destinazione delle riunioni sono quanto mai composite, e in
alcuni aspetti incrociate. Ieri l'Ulivo ha criticato la «confusione» del governo. Al
Consiglio potrebbe profilarsi l'idea di un accordo bipartisan che consenta di trovare
un'intesa che accontenti tutti, e risulti soprattutto onorevole per il presidente del
Consiglio che ha lanciato l'ipotesi Fao in Africa. Decisivo ancora una volta sarà
l'incarico di "pontiere" che spetta al ministro degli Esteri, Renato Ruggiero.
Il dialogo fra organizzazione internazionale e Farnesina prosegue «in modo intenso». I
due diplomatici incaricati per ora degli incontri, il vicedirettore generale della Fao,
ambasciatore Ludovico Incisa di Camerana, e il rappresentante italiano presso
l'organizzazione, ambasciatore Raffaele Berlenghi, stanno confrontandosi. Il clima che
esce dai colloqui è definibile con un termine che un diplomatico non ammetterebbe mai
pubblicamente, una «marcia indietro» del governo sull'ipotesi "africana"
avanzata da Berlusconi. Alla Fao ieri si sono susseguite riunioni su riunioni, e tutte,
dai lasciapassare da concedere agli ingressi per le autorità, hanno riguardato
l'organizzazione del vertice a Roma.
Sul fronte Nato, il quartier generale dell'Alleanza atlantica scarta l'ipotesi di un
rinvio o di un annullamento. E il ministro della Difesa, Antonio Martino, è stato
chiamato in serata a Palazzo Chigi per consultazioni. La sua posizione è chiara:
«Spostare l'incontro tra i ministri della Difesa è non solo tecnicamente improponibile,
ma anche del tutto sbagliato». Il portavoce del Genoa social forum Vittorio Agnoletto ha
inviato una lettera appello a Silvio Berlusconi: «Le chiediamo formalmente di assumersi
le proprie responsabilità qualora dovesse decidere di rifiutare Roma come sede naturale
del vertice Fao». |