La Repubblica 8 agosto 2001 "Un
lager a Forte S.Giuliano"
Accuse anche ai carabinieri
Altre denunce per il G8: coinvolgono l'Arma, che replica con una
smentita
l'inchiesta
MASSIMO CALANDRI WANDA VALLI
GENOVA - Ci furono violenze anche nella caserma dei carabinieri di Forte San Giuliano?
In Procura è stata presentata una denuncia per lesioni nei confronti dei militari, che a
loro volta parlano di calunnie e replicano consegnando una dettagliata informativa sul
trattamento riservato nei giorni del G8 alle persone arrestate (una cinquantina, venerdì
20 luglio, più 25 Black Bloc nel tardo pomeriggio di domenica). Mentre spuntano quattro
nuovi filmati sul blitz della polizia nella scuola Diaz, scoppia il caso di una misteriosa
perquisizione nel carcere di Marassi, nelle celle di alcuni detenuti in odore di ndrangheta,
alla ricerca di un esplosivo (gelignite) che è dello stesso tipo usato per il paccobomba
inviato alla caserma dei carabinieri di San Fruttuoso. In Procura smentiscono seccamente
qualsiasi collegamento tra le perquisizioni (gli investigatori avrebbero dato un'occhiata
anche a due appartamenti fuori Genova) e le indagini sul G8, ma è curioso che a gestire
questa indagine siano proprio il procuratore aggiunto Giancarlo Pellegrino ed il sostituto
Anna Canepa, in queste ore impegnatissimi con le indagini sugli attentati e i Black Bloc.
«Gridavano "troie, ebree, puttane", e intanto ci costringevano a spogliarci
davanti a loro». Maria, chiamiamola così, ha 27 anni e per fortuna - dice - vive lontana
da Genova. Ha raccontato la sua storia, agli avvocati del Legal Social Forum che, si
preparano a presentare una decina di denunce per molestie sessuali e abuso. «Nuda, i miei
vestiti in parte li hanno strappati e in parte gettati per terra. Poi mi sono potuta
rimettere le mutande e quello che restava degli abiti strappati: mentre cercavo di
rivestirmi, un agente che parlava il mio dialetto mi diceva di stare attenta, mi
insultava». Sono ancora testimonianze sugli «orrori» della caserma di Bolzaneto,
testimonianze che dovranno essere verificate e confermate dalla magistratura, ma qualcuno
dice che anche a Forte San Giuliano, sede del Comando provinciale dei Carabinieri, le
forze dell'ordine hanno maltrattato e umiliato la gente. La risposta dell'Arma è affidata
ad un'informativa firmata da un ufficiale e consegnata al procuratore: «Prima li abbiamo
sottoposti alle visite mediche. Erano seduti sul pavimento in linoleum, in modo da poterli
controllare meglio. Sono stati tutti visitati da una dottoressa ed un'infermiera, quando
le ragazze dovevano andare al bagno venivano accompagnate da personale femminile della
polizia penitenziaria. Non ci sono mai stati momenti di particolare tensione. Ad un certo
punto la dottoressa è stata costretta a tagliare a zero i capelli di uno dei ragazzi,
perché era pieno di pidocchi e non poteva restare a contatto con gli altri. Il ragazzo
piangeva».
E' stata confermata l'indiscrezione di Repubblica sull'acquisizione da parte della Procura
delle registrazioni delle comunicazioni viaradio tra la centrale operativa e i funzionari
in servizio («Mandatemi un contingente, che li massacriamo», dice un vicequestore la
notte dell'assalto alla Diaz), così come delle telefonate intercorse tra il servizio
medico «118» e la questura, che aveva chiesto l'invio di ambulanze in via Battisti prima
ancora che l'irruzione avesse inizio. I magistrati che gestiscono le otto inchieste della
Procura spiegano che le testimonianze sulle violenze riportate dai giornali sono molte, le
denunce presentate in tribunale un po' meno. Non mancano, invece, i filmati, in
particolare sul blitz della scuola Diaz: ieri ne sono stati visionati un paio sul sito
Internet di Indymedia, altri sono stati consegnati dall'Ordine e Associazione ligure dei
giornalisti. Ma anche in questo caso si tratterebbe di riprese girate quando l'irruzione
era cominciata già da alcuni minuti. Impossibile per ora scoprire chi è entrato (e ha
picchiato) per primo. |