Manifesto 8 agosto 2001 Nato
dove, loro di Napoli
L'Alleanza: se "il governo italiano ce lo
chiederà, sposteremo il vertice dei ministri della difesa". Domani l'ipotesi
discussa al consiglio dei ministri. Il sindaco Russo Jervolino: meglio altrove
FRANCESCO PATERNO'
Il dato politico è stringente, quasi asfissiante per Silvio Berlusconi.
Può questo governo dopo i fatti di Genova subire una nuova ferita alla sua già macchiata
immagine internazionale? Intorno al quesito è partito un dibattito serrato dentro e fuori
la coalizione del Polo, che mette insieme l'opportunità di tenere o meno a Napoli il
vertice informale dei ministri della difesa il prossimo 26 settembre e poi a Roma il
vertice della Fao il 5 novembre. Con l'Ulivo che ha buon gioco nel sostenere a viso aperto
la tenuta del sistema Italia e con il Polo (a fronte di un An scalpitante, law and
order) a cercare di capire come limitare i danni.
Segni di questo dibattito si ritrovano nella gestione della comunicazione rispetto ai due
vertici. Sulla Fao, un Berlusconi apparentemente umorale aveva "sparato" la
proposta di spostarlo in Africa, costringendo il ministro degli esteri Renato Ruggiero a
una difesa d'ufficio dell'idea, con un'intervista concessa dal suo luogo di vacanza ben
tre giorni dopo l'uscita a sorpresa del presidente del consiglio. Ieri la Farnesina ha
fatto avere alla stampa una nota in cui si sottolinea come sia in atto "in questi
giorni" un sondaggio presso le autorità della Fao e, "su richiesta del
presidente del consiglio, una serie di sondaggi con i paesi membri della Fao per trarne
opinioni e orientamenti". L'impressione, insomma, è che la Farnesina abbia dovuto un
po' rincorrere il capo del governo.
Più attenta è stata la reazione sul caso di Napoli. Berlusconi questa volta ha taciuto e
ieri mattina, visti i giornali che davano gran risalto ai proclami di contestazione del
vertice della Nato, il ministro della difesa Antonio Martino ha detto subito che
l'incontro si dovrà svolgere regolarmente perché "non possiamo dichiarare che non
siamo in grado di fare questo tipo di incontri". Anche se, precisa con un tono che
lascia trapelare uno scarso margine di manovra, "la decisione non spetta a me ma al
governo".
Clamorosamente, però, l'ipotesi di spostamento o di annullamento del vertice di Napoli è
stata presa in considerazione al quartier generale dell'Alleanza, a Bruxelles, nonostante
sia semideserta per le ferie (il segretario generale George Robertson è in vacanza in
Scozia, gli ambasciatori dei 19 paesi sono assenti, restano in circolazione solo i numeri
due per riunioni di routine).
Ci sarà un cambiamento di programma "solo se il governo italiano ce lo
chiederà", fanno sapere alla Nato, e sarebbe davvero una cosa mai vista che la più
potente alleanza militare del mondo fosse costretta a fare marcia indietro di fronte a
qualche centinaio di black bloc. Nuova sede possibile, se ci sarà la richiesta,
dovrebbe essere ovviamente Bruxelles, dove è più facile riunirsi in fretta grazie alla
collaudata logistica esistente.
Secondo Martino, l'argomento del vertice napoletano sarà discusso nell'ultimo consiglio
dei ministri prima della pausa estiva, fissato per domani. Questa mattina, a Napoli si
riunirà invece il comitato ordine e sicurezza dopo che il sindaco, Rosa Russo Jervolino,
ha avanzato l'idea di spostare l'appuntamento dell'Alleanza. Il sindaco si è detta
comunque disponibile a un confronto con il movimento antiglobalizzatore e di avere sempre
incontrato "tutti coloro che si muovono all'insegna della non violenza", perché
"gli incontri sono sempre positivi".
Il consiglio dei ministri di domani si preannuncia assai complicato per il governo,
perché l'orientamento su Napoli si intreccerà inevitabilmente anche con la possibilità
di nominare subito i tre sostituti al posto degli alti dirigenti della polizia appena
dimissionati. Una decisione su cui c'è un braccio di ferro fortissimo, sia dentro la
coalizione (con An mirata a fare piazza pulita), sia fra il governo e il capo della
polizia Gianni De Gennaro, che punta a rilegittimarsi e dunque a rimettere suoi uomini
sulle poltrone vacanti.
Verdi, Rifondazione e cossuttiani hanno ieri chiesto l'annullamento del vertice di Napoli,
mentre insistono che si faccia a Roma quello della Fao.
"In genere ogni paese fa a gara per invitare a casa propria i ministri della difesa
in modo informale", ci dice senza nessuna ironia alla Nato chi ancora lavora,
"mentre i vertici più importanti sono quelli che si svolgono regolarmente a fine
anno nella capitale belga". In realtà, l'incontro di Napoli dei ministri della
difesa ha un ordine del giorno informale piuttosto serio. I 19 ministri dovranno discutere
ancora del progetto di scudo missilistico voluto dall'amministrazione americana (e
sostenuto in Europa senza riserve proprio dall'Italia, oltre che dalla Polonia,
dall'Ungheria e dalla Spagna), della crisi macedone - con lo spettro di un nuovo
intervento balcanico - e l'avanzamento dei lavori verso la creazione di una forza militare
europea integrata nella Ue.
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