La Stampa
Martino: no ai diktat dei violenti, Napoli non si
tocca
|
Mercoledì 8 Agosto 2001
|
IL TITOLARE DELLA DIFESA: SARA TUTTO DECISO NEL
CONSIGLIO DEI MINISTRI CHE SI TERRA DOMANI
|
«Il summit sulla fame, invece, è giusto tenerlo in un paese
in via di sviluppo»
|
ROMA
SPOSTARE lincontro tra i ministri della Difesa dei Paesi della Nato è non solo
tecnicamente improponibile, ma anche del tutto sbagliato». Il ministro della Difesa
Antonio Martino ritiene che lItalia non debba rinunciare allincontro che si
terrà a Napoli il 26 e 27 settembre, perché si correrebbe il pericolo di delegittimare
le istituzioni.
Perché non volete rinunciare allorganizzazione dellincontro?
«Perché si trasmetterebbe lidea che la Repubblica italiana sia così debole da
dover soggiacere ai diktat di una sparuta minoranza di facinorosi esaltati. Non possiamo
accettarlo, altrimenti finiremmo per fare il Consiglio dei ministri su una portaerei. E
poi chi ci garantisce che di questo passo non si finirebbe per contestare anche la
legittimità del Parlamento, magari bollato come espressione di uno "Stato
borghese"?».
La Nato ieri ha fatto sapere che, seppur con numerosi problemi, sarebbe tecnicamente
possibile spostare lincontro a Bruxelles.
«Che si possa fare altrove lo sapevamo anche prima, ma da un punto di vista politico io
confermo di essere dellidea che è meglio tenerlo a Napoli. Ogni decisione
definitiva verrà comunque presa dal governo. Discuteremo di queste questioni in occasione
del Consiglio dei ministri di domani».
Cosa la preoccupa di più?
«Non possiamo consentire a non si sa bene chi di decidere quello che lo Stato può o non
può fare. Trovo singolare che politici come Russo Spena di Rifondazione siano convinti
della liceità di questo modo di procedere. Che i ministri della Difesa della Nato non si
possano incontrare informalmente per scambiarsi opinioni su temi di attualità è
veramente grottesco. E che lo accettino parlamentari della Repubblica è grave. Ma che
razza di idea dello Stato hanno questi signori? E unidea balzana che si debba
rinunciare alla normale attività internazionale solo perché così hanno deciso quelli
che rompono le vetrine».
E così importante lincontro di Napoli?
«Anzitutto vorrei spiegare che non è un vertice, ma una riunione informale che si tiene
ogni anno tra i ministri della Difesa dei Paesi della Nato. Poi è falso che ci sia unagenda
e che si parlerà di scudo spaziale: non lo sa nessuno di cosa si discuterà, i temi
verranno decisi a settembre. Infine sottolineo che non si prendono decisioni operative,
perché è un incontro tra ministri della Difesa e non tra capi di governo».
Il clima che sta montando appare però molto diverso.
«Ho ricevuto una telefonata molto preoccupata di Rosa Russo Jervolino, sindaco di Napoli,
che mi parlava delle minacce che circolano, soprattutto su Internet. Sulla rete ci sono
numerosi inviti ai violenti di professione perché si ritrovino a Napoli e, chissà
perché, anche a Caserta. Forse vogliono visitare la Reggia...».
Lei è contrario ad uno spostamento, ma non vale lo stesso discorso per il summit della
Fao?
«No, perché ci sono motivazioni di tipo diverso: il vertice della Fao è sullalimentazione
e affronta problemi che riguardano soprattutto i paesi poveri. Può essere un gesto
significativo quello di tenerlo, anziché a Roma, in uno dei Paesi potenzialmente
beneficiari».
Ma alla fine lo sposterete o no?
«La proposta è stata avanzata, non so se verrà poi praticata, ma vorrei sottolineare
che in questo caso la motivazione non è di ordine pubblico».
Cosa avete imparato dal G8 di Genova?
«La cosa più grave è che le manifestazioni, non solo a Genova ma in tutto il mondo,
sono state sistematicamente caratterizzate da violenze. Sappiamo per esperienza storica
che il clima di violenze può portare al terrorismo, e oggi mi sembra che tutti i
parlamentari e tutti i partiti abbiano come primo fondamentale dovere quello di difendere
lo Stato dalla violenza. Dobbiamo essere tutti uniti fin dallinizio e non possiamo
ripetere gli errori di inizio anni Settanta, quando alcuni intellettuali di sinistra
commisero un grave errore di sottovalutazione del nascente terrorismo. Il dovere di chi ha
a cuore le sorti del Paese è quello di ricordare che la democrazia non può essere
paralizzata dagli hooligans».
Ma come pensate di fare?
«Si devono prendere precauzioni per evitare che si ripetano i problemi e gli eccessi di
Genova. Si deve garantire la libertà di manifestare ma ciò non include il diritto alla
devastazione».
Il ministro Buttiglione propone di vietare i cortei, cosa ne pensa?
«Sarebbe lextrema ratio, io francamente preferirei che non si arrivasse a questo.
La libertà di manifestare però non può mettere in discussione i diritti degli altri.
Spaccare vetrine, incendiare auto, banche ed uffici postali è lesatto contrario
della libertà. Un giudice della Corte suprema americana molti anni fa pose la questione
in termini molto chiari: "Il mio diritto di tirare un pugno è limitato dalla
vicinanza della tua mascella"».
Quali tipo di precauzioni pensa si possano prendere per garantire sia lincontro
della Nato sia la città di Napoli?
«Bisogna cercare di evitare che la tutela dellordine pubblico comporti scontri
violenti tra le forze dellordine e i manifestanti. Si devono scegliere luoghi adatti
per fare in modo che tutto si possa svolgere pacificamente e senza problemi. Infine
bisogna prendere atto che esistono professionisti del disordine, italiani e stranieri, che
vanno individuati e isolati e che non devono prendere parte alla manifestazioni».
|
|