Corriere della sera 9 agosto  2001
Vertice Nato, a Napoli riunione solo «tecnica»

L’Alleanza approva la scelta. Summit Fao, per il sì a Roma il governo chiede garanzie all’Ulivo sulle proteste

ROMA - La riunione dei ministri della Difesa dei Paesi della Nato a Napoli si farà. Ma in forma strettamente di «incontro di lavoro»: dal programma verranno cancellati tutti gli eventi di rappresentanza. Delegazioni ristrette, niente serata al San Carlo, niente ricevimento a Palazzo Reale. E per garantire che non si ripeta quello che è successo a Genova, il governo chiederà anche all’opposizione di fare la sua parte, di non strumentalizzare l’appuntamento. Per quanto riguarda il vertice della Fao a Roma, invece, visto che è improbabile una decisione ad agosto, il governo e la Farnesina proseguono la trattativa per lo spostamento della sede, pronti a fare retromarcia se ci saranno «garanzie» precise da parte del centrosinistra che nessuno tenterà di trasformarlo in un palcoscenico per le proteste di piazza. Qualche garanzia Berlusconi oggi la chiederà subito al sindaco di Roma Walter Veltroni che sarà ricevuto a Palazzo Chigi. Le decisioni che riguardano i due vertici sono state prese ieri in una lunga riunione nello studio di Berlusconi: c’erano i ministri della Difesa Antonio Martino, degli Esteri Renato Ruggiero e degli Interno Claudio Scajola. Oggi il premier le presenterà al Consiglio dei ministri.
Se il percorso verso i due vertici internazionali d’autunno sembra segnato, non lo è certamente quello del dibattito politico delle prossime settimane. Berlusconi oggi metterà la parola fine alle polemiche sulle incertezze della posizione italiana. Ieri da Bruxelles la Nato ha ricordato che per quanto riguarda Napoli non si tratta «di un vertice ma di una riunione di routine, nella quale non verranno prese decisioni».
Sul piano interno bisognerà capire se avrà seguito la proposta di Alleanza nazionale che chiede di far precedere i due vertici da un dibattito parlamentare alla ripresa dell’attività. «Sarebbe sicuramente - spiega in forme un po’ provocatorie il portavoce di An Mario Landolfi - un modo per mettere ciascuna forza politica davanti alle sue responsabilità». Il centrosinistra infatti rischia di trovarsi di nuovo diviso davanti alla decisione e all’appello a collaborare che arriverà dal governo. Se sono tutti d’accordo sul vertice della Fao, le posizioni diventano diverse quando si parla della riunione Nato a Napoli.
Dopo le oscillazioni di martedì, ieri Clemente Mastella ha chiesto un vertice dell’Ulivo per confermare la linea della coalizione. Passano poche ore e dal quartier generale dell’Ulivo, con il visto di Francesco Rutelli e Piero Fassino, parte il comunicato che indica la linea: «I vertici internazionali vanno confermati e l’Ulivo è pronto a collaborare con il governo e la Fao per organizzare occasioni di dialogo costruttivo sui temi della povertà e dell’ambiente». Sia a Roma per il vertice Fao che a Napoli per la riunione della Nato «i sindaci Veltroni e Iervolino danno le più grandi garanzie». Immediata è però la reazione della leader dei Verdi Grazia Francescato, schierata contro il vertice di Napoli come anche il Pdci: «Non c’è stata consultazione nel centrosinistra: la riunione di Napoli resta inopportuna». Sfida i Ds il ministro per le Politiche Ue Rocco Buttiglione: «Spostare il vertice della Nato significa dare il segnale che ci ritiriamo dalla Nato. Vogliamo sapere come i Ds pensano di marciare contro la Nato che sta per accogliere la Russia».
E nella Quercia il dibattito resta aperto: se da un lato Umberto Ranieri invita il «governo a non subire i ricatti» dei violenti, dall’altro la federazione di Milano, pur condannando la violenza della protesta dei no global, al congresso chiederà di discutere anche il superamento dell’Alleanza Atlantica.
Gianna Fregonara