Corriere della sera 24 giugno 2001
E la Toscana lancia il vertice senza i Grandi

ROMA - Il luogo, San Rossore, è simbolico. Ex tenuta della Presidenza della Repubblica, oggi area protetta dalle leggi ambientali. L’idea è quella del dialogo costruttivo fra le istituzioni, in questo caso locali, e le associazioni che contestano la globalizzazione. La speranza è quella di svelenire il clima prima del G8 di Genova, ma soprattutto quella di rintracciare una piattaforma minima di obiettivi condivisili fra chi contesta e chi amministra la cosa pubblica. E’ in questo contesto che il presidente della Regione Toscana Claudio Martini sta organizzando un incontro, il 18 luglio, dal titolo inequivocabile, anche se ancora provvisorio: «In otto non possono decidere per tutti». Una giornata che ha il carattere della sperimentazione, che intende rilanciare il ruolo dei governi regionali e locali nei processi decisionali che investono l’intero pianeta, che mira a riunire sotto lo stesso tetto, nella tenuta di San Rossore, rappresentanze che finora hanno faticato a dialogare.
Ci saranno, assicura Martini, diverse associazioni ambientaliste, gruppi e reti del Genoa Social Forum, icone dell’antiglobalizzazione come Ivan Illich ed Edward Goldsmith, la satira di Beppe Grillo, esponenti della Chiesa cattolica, presidenti di regione non solo italiani, ma anche spagnoli, tedeschi e francesi, imprenditori che si sono distinti nel produrre beni con il marchio etico, dove etica sta per rispetto dell’ambiente, della salute, degli equilibri sociali.
«L’idea - spiega Martini - è venuta osservando che non esistevano sedi di dialogo fra associazioni antiglobalizzazione e rappresentanti governativi. La Toscana in questo caso, senza alcuna presunzione, si presenta come luogo ideale, terra impegnata non da oggi nello sviluppo sostenibile, nella promozione di commerci biologici e di qualità, nella tutela di prodotti tipici, nella produzione di norme che disincentivano l’impiego di Ogm. Inviteremo anche esponenti del Polo, non vogliamo fare un recinto. Concluderemo la giornata con una dichiarazione, che chiameremo dichiarazione di San Rossore, nella speranza di inaugurare un appuntamento che anche in futuro possa servire a promuovere il dialogo fra diverse istanze».

M. Gal.