Manifesto 30 maggio 2001

"C'è spazio per tutti. O quasi..."
IL SINDACO Genova sarà blindata? Per Giuseppe Pericu non solo. "Siamo pronti all'accoglienza,
aspettiamo il via libera da Roma"
ANGELO MASTRANDREA

Una città completamente blindata per almeno una settimana, il porto chiuso, una
contestazione annunciata, polemiche sulla gestione dell'ordine pubblico e sull'assegnazione
degli spazi per il controvertice. L'area nei dintorni del Palazzo Ducale sarà completamente
chiusa fin dagli inizi di luglio, anche ai giornalisti accreditati (con il paradosso che il
permesso stampa varrà solo per circolare nelle zone non chiuse). Forse non era
esattamente questo che il sindaco di Genova, Giuseppe Pericu che guida
un'amministrazione di centrosinistra, si aspettava per la vetrina internazionale
rappresentata dal vertice dei G8 (dal 20 al 22 luglio). Notevole l'esborso economico: oltre
150 miliardi stanziati dal governo per rimettere a nuovo la città in vista dell'arrivo dei
rappresentanti degli otto paesi più ricchi del mondo. Notevoli anche le perdite (immediate)
per commercianti e albergatori, derivanti dalla chiusura forzata.

Sindaco, il G8 avrebbe dovuto essere una vetrina per la città di Genova. Invece, viste le
premesse, rischia di ritorcerglisi contro.

Non penso proprio. Noi siamo una città che è stata già modificata positivamente. Questi
sono risultati già ottenuti. Il fatto che ci possano essere delle manifestazioni
antiglobalizzazione o quant'altro non mi sembra che possa incidere sull'immagine della
città.

Come pensa che reagiranno i cittadini genovesi?

Lo scenario è ancora molto incerto. Secondo me, se le manifestazioni saranno pacifiche,
come io mi auguro che siano e come dice il Genoa social forum, le reazioni non saranno
negative.

Finora, l'unica cosa certa è che ci sarà una "zona rossa", il porto sarà chiuso e diverse
zone saranno inaccessibili. Mentre i manifestanti chiedono degli spazi che ancora non sono
stati concessi.

Noi siamo favorevoli a organizzare l'accoglienza, a dare gli spazi di cui possiamo disporre, e
ci stiamo preparando a questo scopo.

Ma sono previsti oltre centomila manifestanti negli ultimi giorni.

Arrivano, sfilano e se ne vanno.

Però molti si fermeranno, ci sarà da predisporre dei servizi per loro.

Nel momento in cui ci saranno notifiche precise, da parte nostra siamo organizzati per
poter eventualmente gestire degli spazi d'accoglienza.

Quindi dipende tutto dal Viminale.

Come lei sa, è in corso un cambio di governo, ma intanto con la prefettura locale stiamo
lavorando molto vicini. Da parte nostra stiamo cercando di individuare alcune possibilità
d'accoglienza che non appena il governo avrà assunto le sue decisioni verranno verificate
con il governo stesso, oltre che con il Genoa social forum.

Alcuni, nel centrodestra, hanno criticato la scelta di Genova come sede del vertice,
perché sarebbe morfologicamente inadatta a garantire la sicurezza.

Genova è uguale a qualsiasi altra città italiana. Da questo punto di vista, se in realtà ci
sarà da ospitare una manifestazione pacifica di centomila persone possiamo benissimo
farlo, così come qualsiasi altra città. Non c'è un problema particolare di differenza di
Genova. I problemi che si pongono a Genova si porrebbero a Torino, Firenze, Bologna,
Milano.

Dunque cosa prospetta per i giorni dal 20 al 22 luglio?

Quello che mi auguro è che si possa svolgere il vertice dei G8, che ci possano essere
manifestazioni pacifiche di coloro che vogliono esprimere diverse opinioni su problemi
particolarmente gravi, come la povertà, le malattie e così via.

Ma lei pensa di partecipare di persona a qualche controiniziativa?

Non credo, perché ci saranno tutta una serie di responsabilità che dovrò gestire in quel
momento. Sarò soprattutto il sindaco che cerca di far funzionare la città.