Le
stelle del rock già le suonano al G8
di Carlotta Jesi (c.jesi@vita.it)
31/05/2001 |
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Dagli U2 ai Rage Against the Machine, da Courtney Love a Peter Gabriel, dai 99
Posse a Jovanotti. Viaggio tra i siti internet delle star contro la globalizzazione |
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Walk on. Vai avanti, non mollare, quello che hai non te lo posso portare via, non
lo capiscono neppure. Walk on, quello che senti non lo possono vendere o comprare. Walk
on, walk on: a quasi due anni dal vertice di Seattle e dal rock duro dei Rage Against the
Machine che aveva scandito i primi passi degli attivisti anti globalizzazione, la società
civile internazionale si muove verso il G8 di Genova al ritmo dolce e insieme incalzante
di Walk on. È il ritmo scelto da Bono Vox e compagni per la ballata dedicata
all'attivista birmana Aung San Suu Kyi contenuta nel cd All That you can't leave behind
con cui, il 23 marzo, a Miami, gli U2 hanno inaugurato il loro nuovo tour mondiale. E con
esso una grande mobilitazione di musicisti anti G8: da Courtney Love ai 99 Posse, da Peter
Gabriel ai Radiohead passando per Jovanotti ed Ani Di Franco.
Per ascoltarli, basta collegarsi a Internet: la colonna sonora del controvertice, infatti,
scorre sul web. Libera da copyright ed esclusive imposte dalle case discografiche, spiega
sul sito delle Hole www.hole.com Kourtney Love, che online
ha pubblicato le sue accuse contro le multinazionali della musica invitando artisti e
pubblico a non farsi sfruttare nel nome della globalizzazione. Una battaglia che hanno
sposato appieno anche i Radiohead: Amnesiac, il loro ultimo album che esce il 5 giugno, è
stato pubblicizzato solo sul sito Internet www.radiohead.com.
Lo stesso indirizzo da cui, il 23 luglio dell'anno scorso, il leader del gruppo Tom York
ha indirizzato ai premier riuniti nel G8 di Okinawa pesanti accuse sulla loro indifferenza
verso il debito estero dei Paesi poveri e ha fatto risuonare in tutto il cyberspazio le
note incalzanti di Idioteque, una lirica contro l'azzeramento delle coscienze insito nella
globalizzazione.
Sulla vera posta in gioco a Genova - dal diritto ai farmaci nei Paesi poveri alla
protezione dell'ambiente - insiste invece una lunga schiera di artisti che hanno
trasformato i loro siti Internet in portali di news sociali su cui confrontarsi con i fan.
È il caso di www.soleluna.com, il sito di
Jovanotti: oltre al suo rap sul debito estero lanciato due anni fa a Sanremo ci trovate la
notizia della chiusura dell'ospedale di Emergency in Afghanistan e delle mobilitazioni di
luglio. Mentre della Genova blindata, di Quebec City e dei libri scaricabili gratuitamente
dal web per non arrivare impreparati al G8 parla il sito www.ratm.com
dei Rage Against The Machine. La band californiana che nel nuovo album Renegade continua a
infierire contro lo sfruttamento, l'imperialismo e le violazioni dei diritti umani con le
detonate punk e i rap velenosi di Battle of Los Angeles, la colonna sonora di Seattle.
Più soft le riflessioni sugli equilibri del mondo che due veterani dell'impegno sociale
come Bob Gelfdof e Peter Gabriel lanciano sul web: su www.bobgeldof.com e www.peter-gabriel.comcelebrano più
l'associazionismo internazionale che le loro canzoni. E se Ani Di Franco che a 20 anni ha
creato una etichetta indipendente per lanciare la sua musica da buoni consigli su come
boicottare la globalizzazione su www.anidifranco.org,
i 99 Posse portano avanti le loro denunce col nuovo album La Vida Che Vendra all'indirizzo
www.novenove.it e Michal Franti avverte gli attivisti
in marcia verso Genova che: «Se quando l'America starnutisce il mondo prende il
raffreddore, con Bush rischia di prendere il cancro». |
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