Manifesto 24 giugno 2001

Un survival kit anti-G8
VERSO GENOVA Maschere, caschi, occhiali, guanti e plexiglass...
CINZIA GUBBINI - GENOVA

Tutte le le disposizioni necessarie per entrare a far parte dell'"esercito dei sognatori", pronto a sfidare il G8 nei giorni del vertice genovese. Per essere una perfetta "tuta bianca" bisogna scendere in piazza con giubbotto salvagente, parastinchi, paragomiti, parabraccia in sughero ("abbiamo sperimentato che è il materiale più resistente, e poi è fresco, non come la gomma", spiega Mara del centro sociale genovese Zapata), maschera antigas completa di filtro per le polveri fini. Fondamentali, poi, gli occhiali ermetici, perfetti quelli da saldatore, non male quelli da piscina. L'importante è che siano antiappannaggio, il fumo dei lacrimogeni sommato al caldo può fare brutti scherzi. A questo proposito indispensabili i guanti, resistenti da permettere di tenere in mano una cosa calda, ovvero i lacrimogeni: qualora venissero sparati contro i manifestanti saranno debitamente rispediti al mittente. Ovviamente non manca all'appello il pezzo forte, il casco, bello duro, per evitare che il manganello (solitamente tenuto al rovescio dai poliziotti) fracassi la testa dei manifestanti. "Tra l'altro il casco, in Italia, è obbligatorio...", scherzano i ragazzi dello Zapata. Completano la tenuta dell'accorto manifestante lo "scudo in plexiglass" o l'altrettanto noto "serpentone" o "gommone" che dir si voglia: camere d'aria a protezione del corteo. "Siccome hanno promesso che ce le bucheranno - spiegano le tute - questa volta le riempiremo di silicone".
La dimostrazione si è svolta nel centro sociale Terra di nessuno, un casale abbandonato sulle colline genovesi, dove si domina una parte della città. Tre tute bianche, vestite di tutto punto, si sono presentate a giornalisti e fotoreporter affamati di "notizie" su come si organizza lo "zoccolo duro" della contestazione. Ed è proprio questo l'obiettivo: prendere in contropiede, rovesciare il paradosso massmediatico che sta imperversando in vista del controvertice. Di fronte a paginoni quotidiani sui rapporti del Sisde, le "Tute bianche" giocano al rilancio: massima trasparenza sugli obiettivi politici e sulle tattiche. Proprio ieri sono stati presentati alla stampa i primi risultati della consultazione nazionale - che si concluderà il 7 luglio - sulla disobbedienza civile. Tre le domande: è giusto disobbedire? E' giusto cercare di entrare nella zona rossa? E' giusto proteggere i nostri corpi? A Genova circa l'85% delle persone che hanno partecipato alla consultazione ha risposto sì alla prima domanda; circa il 78% ritiene che sia giusto invadere la zona rossa; ben il 95% pensa che sia giusto proteggersi.
Appuntamento al laboratorio che inizierà nella zona del Lagaccio il 4 luglio, contemporaneamente all'apertura del festival "delle moltitudini sonore". Materia d'insegnamento? Come costruire le protezioni del "Kit anti g8".