Corriere della sera 8 luglio 2001
La nuova politica militare

Bush vuol seppellire il trattato internazionale che vieta i test nucleari

Un altro argomento tabù da presentare al G8 di Genova. Un’altra presa di posizione da parte della Casa Bianca destinata a mettere in crisi l’equilibrio tra Stati Uniti ed Europa. Dopo aver detto no al protocollo di Kyoto contro il riscaldamento globale, dopo aver proposto la cancellazione dell’Abm (il Trattato sui missili antibalistici) che ostacola il suo progetto di scudo spaziale, George Bush vuole affossare un altro importante accordo internazionale: il Ctbt, il Trattato per l’interdizione totale dei test nucleari. Secondo il New York Times , il presidente americano sta studiando come «celebrarne il funerale» evitando la ratifica del patto e, soprattutto, come sottrarre gli Stati Uniti all’impegno preso dal suo predecessore Bill Clinton. Il Ctbt (Comprehensive Test Ban Treaty), approvato il 10 settembre 1996 dall’Assemblea generale dell’Onu, è stato firmato da 161 Paesi e ratificato da 77. Tra questi ultimi solo 13 delle 44 Nazioni la cui approvazione è fondamentale per farlo entrare in vigore. Mancano all’appello Usa, Cina, India, Pakistan, Nordcorea, Israele. Bill Clinton, che è stato il primo a firmarlo, nel 1999 se l’è visto bocciare dai repubblicani al senato. «Uno schiaffo alla leadership politica degli Stati Uniti», aveva commentato il New York Times . Ma erano tempi diversi. Lo stesso giornale sottolinea oggi la crescente riluttanza della nuova amministrazione agli obblighi internazionali e alle loro gabbie giuridiche.
Bush vuole sotterrare il Trattato prima che venga presentato in Senato, dove potrebbe trovarsi di fronte all’ostilità dei democratici. Il Dipartimento di Stato gli ha fatto notare inoltre, che una volta avviate le procedure di ratifica, diventerebbe impossibile ritirarlo. L’intenzione di Bush sarebbe quella di affrontare il futuro del Ctbt al G8, anche se al monento non c’è traccia dell’argomento sulle bozze dei comunicati discusse.
La posizione di Bush rimane ambigua: il presidente vuole cancellare il Trattato, fanno notare gli analisti, ma senza alcun interesse a riprendere i test nucleari. Diverso, invece, il no all’Abm. Anche se il segretario di Stato Colin Powell ha assicurato che per almeno due anni gli esperimenti che porteranno alla realizzazione dello scudo spaziale non ne violeranno i principi, gli americani non vogliono sentirsi legati per il futuro. I test, dai quali dipende la fattibilità del nuovo sistema di difesa, sono già pronti: la prossima settimana una versione modificata del missile balistico intercontinentale «Minuteman II» partirà dalla California. Lo seguirà, a venti minuti di distanza, un missile intercettore lanciato dall’atollo di Kwajalein, nel Pacifico. Se la simulazione riuscirà, l’intercettore bloccherà il primo missile, disintegrandolo nell’atmosfera, a 225 chilometri sopra l’Oceano.
Maria Grazia Cutuli