Da Napoli su un traghetto la spedizione dei "mille" anti G8

NAPOLI  -

Una spedizione dei "mille" al contrario, che  partirà dal Sud, precisamente da Napoli, per sbarcare a Genova e liberarla non dai Borboni ma dal vertice del G8, in programma dal 20 al 22 luglio prossimi.
E' l'ultima novità in materia di manifestazioni anti globalizzazione, ideato e organizzato dal movimento "No Global" di Napoli. Lo ha riferito a Reuters il portavoce del gruppo, Francesco Caruso.
Il progetto prevede la partenza di cinquemila persone dal capoluogo campano alla volta della Superba nell'imminenza del vertice internazionale. Quattromila useranno il treno, ma mille imbarcheranno su un traghetto preso in affitto dal movimento a una  compagnia di linea, che preferisce rimanere anonima, per 60 milioni  di lire.
La partenza è prevista il 18 luglio con arrivo a Genova il 19, dopo aver fatto tappa a Livorno per caricare altri  aspiranti "garibaldini". Il viaggio di ritorno è fissato per il 21.
"A bordo tutti i partecipanti indosseranno camicie rosse proprio come i mille di Garibaldi e avranno a disposizione finte baionette", ha detto Francesco Caruso. "A bordo si terranno manifestazioni storico-
folcloristiche a cura del gruppo "Gli Storici".
Secondo quanto riferito dal portavoce del movimento "No Global", la responsabilità della nave sarà ovviamente del comandante del  traghetto sino all'arrivo a Genova.
"Poi se ci impediranno di sbarcare - annuncia Caruso - subentrerà quello che abbiamo chiamato 'comitato rivoluzionario' che si occuperà  di portare a termine i nostri due obiettivi: lo sbarco nel porto di  Genova e l'avvicinamento alla portaerei che ospiterà il presidente  Usa George W.Bush".
Sul traghetto i mille si porteranno gommoni, zattere e scialuppe che hanno in programma di usare per lo sbarco a Genova se il loro traghetto verrà fermato in rada. "A bordo porteremo solo i viveri e
l'acqua necessari per il viaggio - dice Francesco Caruso - Se  dovessero lasciarci in mezzo al mare, saranno loro ad assumersi la  responsabilità della nostra sorte".