La Stampa 30 giugno 2001
Sabato 30 Giugno 2001
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Esposto al Tar
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Gruppo di legali contro i divieti
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GENOVA
La protesta, ora, corre su due binari: accanto a quella che scende in piazza nel
tentativo di abbattere la zona rossa forte del ruggito di 100 mila manifestanti, cè
quella che simpegna a scardinare la Città Proibita appoggiandosi ad un leggero
foglio di carta della nostra Costituzione. Un gruppo di legali aderenti allAssociazione
giuristi democratici ha redatto un esposto al Tar contro lordinanza del Prefetto sui
divieti di manifestare nei quartieri blindati dallarrivo degli Otto Grandi: «E
assurdo e illegittimo - sostiene lavvocato Dario Rossi - che si voglia limitare la
libertà daccesso ai pedoni e quella di circolazione per le auto. Ma, cosa
gravissima, anche proibire la possibilità di manifestare e di riunirsi».
Il «muro» non riguarda esclusivamente il cosiddetto popolo di Seattle, ma anche quello
che, magari, indossa solo tute blu e dovrà sottoporsi a lunghi controlli per poter andare
al lavoro e in quelle porzioni di città. Scandiscono i legali: «Viene violato il libero
svolgimento dellattività lavorativa così come sancito dagli art. 1, 3 e 35 della
nostra Carta». Per ora i sottoscrittori del ricorso sono due associazioni aderenti al
Genoa Social Forum - il Centro documentazione per la Pace ed il circolo Nuova ecologia di
Legambiente - alle quali si sono aggiunti un avvocato, un medico ed un consulente del
lavoro. Altre sono in procinto di accodarsi. «Misure così restrittive - sostiene lavvocato
Rossi - possono essere solo stabilite dal Parlamento, non da un prefetto. E, poi, in ogni
caso, che senso giuridico cè nel delegare al questore il potere dintegrare a
sua discrezione lordinanza prefettizia?». La richiesta di sospensione dei
provvedimenti riguarda, in particolare, la zona rossa, ma anche quella denominata
«gialla», che funge da cuscinetto, dove è vietato distribuire volantini e formare
assembramenti. «Tutto ciò quando, fra laltro - dicono gli avvocati - il cartello
delle oltre 700 associazioni che ha deciso di promuovere la contestazione, dichiara da
sempre di svolgere una protesta pacifica. No, in questo modo si costruisce una città
fantasma». Una creatura incongrua «che nasce dalla sospensione dei diritti
costituzionali». Ma cè chi si spinge oltre: «Una cosa del genere non sè
vista neppure ai tempi del fascismo». Quando pensate di ottenere una sentenza? «La
richiesta di sospensiva verrà discussa il 12 luglio, la risposta del Tar potrebbe
arrivare sin dal giorno dopo».
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