Manifesto 24 giugno 2001 SISDE
& REPUBBLICA
Ancora quelle vecchie manovre
GIANFRANCO BETTIN
Le insinuazioni, attribuite oggi dal quotidiano La Repubblica, a
fonti non meglio precisate del Sisde e relative a presunte attività in corso presso il
centro sociale Rivolta di Marghera tese a creare gravissime provocazioni e
incidenti al prossimo G8 di Genova, sono, a quanto ci risulta e sulla base della
conoscenza diretta della situazione, destituite di ogni fondamento.
Il Rivolta è quello che migliaia di persone possono vedere e vedono tutti i giorni
partecipando a concerti, spettacoli teatrali, attività culturali e sociali che tutta la
città conosce benissimo. Le notizie fatte trapelare ad arte rappresentano perciò esse
stesse una pesantissima provocazione, la cui natura non può non richiamarne altre,
analoghe, di altri tempi, quando di fronte alla crescita di movimenti di contestazione
settori del potere hanno cercato la criminalizzazione di chi protestava e la liquidazione
per via militare delle sue ragioni.
Le incredibili intenzioni attribuite a leaders e militanti - come Luca Casarini - che non
hanno mai nascosto le loro trasparenti, ancorché polemiche, intenzioni e che non hanno
nascosto neanche un minimo aspetto della loro volontà di contestare il G8 ma "senza
recare danno alla città e alle persone" e soltanto "mettendo in gioco i propri
corpi", lasciano temere che una nuova stagione di trame oscure e di provocazioni stia
per iniziare. Come se si cercassero i bersagli, i capri espiatori, scaricando
l'incapacità dei governi di gestire in modo aperto e democratico una situazione complessa
come quella di Genova. Se così fosse, massima dovrebbe essere la vigilanza e massima la
reazione democratica, poiché si riaprirebbe un cupo, torbido ciclo di tensioni.
Per questo facciamo appello a tutte le forse politiche responsabili, al premier Silvio
Berlusconi e al presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi affinché si adoperino
per garantire che, comunque la si pensi sulle iniziative del movimento di critica al G8,
non si ricominci con le vecchie manovre che tante tragedie hanno recato al nostro paese,
avvelenando un clima politico e sociale che, pur dentro i conflitti e i dissensi, può e
deve restare limpido e civile.
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