LA RESISTENZA E LA LIBERAZIONE A BUSSERO

La situazione politica e sociale durante il fascismo a Bussero era caratterizzata da una ostilità crescente nei confronti dei dirigenti del partito fascista e contro il fascismo in generale.

L'intervento dell'Italia nella seconda guerra mondiale il 10 giugno 1940 ha comportato per la popolazione di Bussero un ulteriore appesantimento delle condizioni di vita. L'inizio dei bombardamenti coincise con l'afflusso degli sfollati dai grossi centri e in particolare da Milano. Già nel 1939 erano state effettuate prove di difesa antiaerea presso la scuola elementare. Nel 1942 vengono precettati i locali del piano superiore della filanda Ronchetti per alloggiare 10 soldati tedeschi della difesa contraerea. Dopo la caduta del fascismo in Italia (25 luglio 1943) i tedeschi prendono direttamente sotto controllo l'amministrazione dell'Italia centro- settentrionale e cominciano le rappresaglie contro la popolazione. Tutti i cittadini dovevano effettuare obbligatoriamente prestazioni di lavoro straordinario richieste dal comando germanico, pena la condanna fino a 10 anni di carcere e in casi più gravi la condanna alla pena di morte.

Una comunicazione della prefettura di Milano dell'1 1/11/1943 obbligava tutti i comuni, ove si erano verificati atti di sabotaggio, a impiegare tutti gli uomini validi a vigilare giorno e notte nel luogo ove si erano verificati i fatti.

In particolare la vigilanza dei cavi telefonici doveva essere effettuata con un uomo ogni 100 metri di distanza. Ai comuni nei quali erano avvenuti atti di sabotaggio veniva applicata un'ammenda di 50.000 lire ogni 1.000 abitanti. Qualora vi fossero stati sabotaggi nei tratti vigilati, gli uomini adibiti alla vigilanza venivano fucilati.

Il 3 luglio 1944 la sede comunale e della scuola di Pessano con Bornago è occupata dalle truppe germaniche; in essa risulta allocata la compagnia germanica della SPEER. Nel novembre 1944 la sede municipale viene trasferita per ordine del comando germanico presso la sede dell'Assicurazione Generale Venezia, in via Vittorio Emanuele (Palazzo Negroni).

Nella primavera del 1944 era cominciata l'organizzazione del movimento partigiano nel nord est milanese. Il nucleo più consistente era organizzato nella divisione "Fiume Adda" comandata da G. Cipriani, che contava 540 uomini nel 1944 ed arrivava ad oltre 1200 nel 1945. Dal comando unificato della divisione "Fiume Adda- dipendevano altre brigate tra le quali " ... la XI brigata Matteotti che da Pioltello allargava la sua azione fino a Bussero, Cernusco, Caruoate, Pessano". La XI brigata aveva un distaccamento anche a Pessano coordinato dal dott. Picollo.

La presenza dei distaccamento a Pessano con Bornago è confermata dalle testimonianze degli attuali presidente e vice presidente dell'Anpi di Pessano con Bornago, Benevento Marchesi e Geremia Cavenaghi, secondo i quali facevano parte del distaccamento, tra gli altri, i partigiani: Barazzetta Giovanni, Tremolada Mario, Barazzetta Giuseppe, Tremolada Egisto e Pastori Luigi. L'estrazione politica era composta da socialisti, comunisti e cattolici popolari.

Da un documento redatto dal comandante Picollo il 25 aprile 1945 (allegato n.] , vedi pag. 21)

A Pessano con Bornago operava la 26' Brigata, fondata a Cernusco sul Naviglio per iniziativa di Don Secondo Marelli; questa diramava la sua azione a Vimodrone, Bussero e Pessano.

L'azione partigiana nella nostra zona si intensifica nel 1945: le brigate si ingrossano con la partecipazione dei renitenti alla leva. Nel comune di Pessano, nel gennaio 1945, vengono segnalati all'ufficio di leva di Milano 15 renitenti e 1 disertore.

IL periodo insurrezionale era ormai vicino. L'avanzata delle truppe alleate costringeva le truppe tedesche alla ritirata verso il confine. Le brigate partigiane intensificarono la loro azione dal 24 al 28 aprile. Azioni partigiane contro le colonne tedesche avvengono a Brugherio, Cernusco, Caponago, Gorgonzola e Melzo e altri paesi ancora. Particolarmente attiva l'azione della 105' brigata "Luigi Brambilla- della divisione S.A.P. 'Tiurrie Adda". Il 26 aprile "il distaccamento di Cambiago attacca sulla strada Pessano-Vimercate-Monza una colonna tedesca troppo superiore in mezzi e uomini. Rimane ferito un patriota e si infliggono dure perdite al nemico, a cui si catturano autocarri. armi. A Pessano lo stesso distaccamento attacca la TODT locale assieme ai patrioti del posto e resta ferito lo stesso comandante Angelo Brambilla. Si occupa il paese di Caponago e si bloccano gli accessi".