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Antipsichiatria on-line. Libri.Recensioni.
.Schizofrenia.  
.Simbolo sacro della psichiatria

Se non c'è psichiatria, non ci può essere schizofrenia. In altri termini l'identità di un individuo come schizofrenico dipende dall'esistenza del sistema sociale della psichiatria (istituzionale). Perciò se la psichiatria viene abolita, gli schizofrenici scompaiono. Ciò non significa che certi tipi di persone che prima erano schizofrenici o che amavano essere schizofrenici, scompaiono anch'essi. Certamente, in questo caso, rimangono degli individui che sono incapaci, o chiusi in se stessi, o che rifiutano il proprio ruolo 'reale', o che disturbano gli altri in qualche altro modo. Ma se non esiste psichiatria nessuno di loro può essere schizofrenico. E' certo che l'abolizione della schiavitù mette solo in libertà degli schiavi. Non li rende educati, autosufficienti, simpatici, capaci di esercitare un lavoro, fisicamente sani; li libera solo dal padrone. Analogamente l'abolizione della psichiatria metterebbe solo in libertà lo schizofrenico. Non lo renderebbe competente, autosufficiente, simpatico, in grado di esercitare un lavoro, o 'mentalmente sano'. Lo renderebbe solo libero dal suo psichiatra. Sarebbe naturalmente assurdo pretendere un miglioramento della condizione d'uno schiavo all'interno di un sistema di schiavitù, e in particolare dal suo padrone. Allo stesso modo è assurdo ricercare il 'miglioramento' della condizione dello schizofrenico all'interno del sistema psichiatrico, e in particolare del suo psichiatra. Il miglioramento della condizione di uno schiavo o di uno schizofrenico è, senza dubbio, un fine auspicabile. Ma come tutti i fini, se non è perseguito in modo adatto e intelligente, tanto varrebbe non perseguirlo affatto. In sintesi sono convinto che l'intervento istituzionale psichiatrico chiamato 'ricovero mentale' sia, in realtà, una forma di detenzione; che l'imposizione di una tale perdita di libertà ad una persona innocente sia immorale; e che il fenomeno psichiatrico definito 'schizofrenia' non sia una malattia dimostrabile con evidenza medica, ma sia invece la denominazione data a certi tipi di devianza sociale (o a comportamenti inaccettabili per colui che ne parla).