Parlare di carcere per noi significa parlare della sua abolizione, del percorso comune che si può fare per la sua distruzione.

La struttura carceraria è uno strumento di annientamento delle persone che vi sono rinchiuse, e al tempo stesso strumento di controllo e di punizione esemplare:chi sta fuori sappia cosa lo aspetta se non rispetta le regole di questa società autoritaria.

Rispetto all'annientamento delle persone che vi sono rinchiuse non possiamo però nasconderci dietro pensieri troppo puri ma inefficaci; noi vogliamo tutti liberi e le galere ridotte a un cumulo di macerie, ma nel frattempo non possiamo dimenticarci che argomenti come sovraffollamento, permessi, visite mediche, possibilità della difesa per gli stranieri siano da affrontare subito, ora che uomini e donne sono ancora rinchiusi. Per "piccoli" cambiamenti che qualsiasi persona passata per le patrie galere conosce quanto siano di "vitale" importanza per i reclusi.

Per questo abbiamo la massima stima e vorremmo dare il massimo sostegno a chi, rinchiuso, in questi mesi e ancora in questi giorni si ribella, dall'interno del mostro, con un coraggio e una determinazione che vanno sostenute, anche se si parla "solo" di sovraffollamento, di permessi, di cure sanitarie necessarie e disattese. Non sostenere tutto questo significa abbandonare migliaia di persone a un destino di annientamento tragico, che si porta dietro morte, torture fisiche e mentali.

Assieme pensiamo anche a come superare il carcere, sapendo che se esistono delle strutture del genere è perché la nostra società è fondata sul potere di pochi, sulla loro detenzione di enormi ricchezze a danno dei moltissimi Una società che si arricchisce sullo sfruttamento, sulla fatica, sulla schiavitù, sulla fame, sulla morte, sull'omicidio di milioni di persone, ha bisogno di strumenti di controllo, di punizione, di segregazione, ha bisogno di galere.

Come potrebbero avere tanto potere e ricchezze se non avessero le carceri dove rinchiudere milioni di uomini e donne!

Per abolire il carcere dobbiamo abolire questa società, trasformare la ricchezza di pochi nella possibilità di tutti di vivere liberamente, trasformare lo sfruttamento del lavoro nella possibilità di ognuno di esercitare le attività che lo interessano, trasformare il dominio su di noi nella possibilità di ciascuno di autodeterminare la propria vita e i propri percorsi, rendere innocuo il potere che esercitano, abbattere le frontiere e permettere la libera circolazione di tutti.

Per abolire il carcere bisogna abbattere questa società, allora danzeremo gioiosi sulle macerie fumanti di un carcere, danzeremo sulle macerie di questa ingiusta società.

Casa occupata Bligny 18