I vostri calcoli ci strappano gli insulti di bocca
Una notizia ci ha tolto il sonno, facendoci crescere la rabbia e il disgusto. Fra un mese nei dormitori pubblici una percentuale stabilirà quanti immigrati potranno trovare un riparonelle notti freddissime di questa città che giustamente qualcuno ha chiamato maledetta. 1 ogni 5 posti, il 20% Innanzi tutto ci preme dire che non di dormitori vi è bisogno, ma di case,perché le persone hanno bisogno di un letto e di un riparo, di un’alcova, non solo per un mese o per sette notti o per una soltanto. Noi, persone in difficoltà economica o spesso semplicemente relegati in un angolo da questo pensiero unico che è il neoliberismo - che ci “valuta” solo secondo quanto possiamo produrre, o consumare, quando ha bisogno di noi per i suoi “affari”; noi, individui che non siamo indici di borsa, ma carne e sangue, sogni e passioni, dolori e speranze, abbiamo il diritto di soddisfare i nostri bisogni. Abbiamo diritto a un tetto sotto cui restare dopo le 8 di mattina, di una cucina in cui preparare i nostri pasti, a degli spazi per conservare e coltivare i nostri interessi e in cui rientrare, finito il lavoro o quando ci pare, e non esclusivamente fra le 20 e le 24. Nei dormitori pubblici, per chi non lo sapesse, si entra dalle 20 alle 24, e si esce entro le 8 del mattino seguente. Case e non dormitori anzitutto ! Di case ve ne sono in questa città : 33 mila sfitte di proprietà di chi ne possiede almeno già una, 400 comunali vuote - come dichiara l’ATC (ex IACP) - anche se sono sicuramente molte di più, decine d’immobili vuoti lasciati al degrado. Se di case ve ne sono e le lasciate vuote, cosa dobbiamo fare, se non prendercele ?! Ma torniamo allo schifo di questa giunta e dei suoi miseri calcoli. 20% 1 ogni 5 Un razzismo istituzionalizzato galoppa per tutto il paese e la nostra città non vuole esser da meno. La cecità di un assessore - Lepri -, la sua codardia, la sua infima persona, ha redatto un nuovo regolamento per chi utilizza i dormitori, un regolamento nazista: “Sei il secondo straniero che si presenta questa sera? Prima del prossimo devono entrare almeno 8 italiani, altrimenti puoi morire di freddo quest’inverno !”. Il colore della pelle e la lingua differente saranno lo squallido motivo per stabilire quanti stanno dentro e quanti fuori. Il povero assessore cerca scuse parlando d’intolleranze che nascerebbero dagli italiani esclusi: nulla di più falso. Essendo uguali nella “sfiga” del dormitorio, italiani e migranti spesso stabiliscono rapporti umani anche molto stretti, costruendo un’integrazione (nella maggioranza dei casi) di culture, nell'ingiustizia subita nel presente. È forse questo a farvi paura: che un povero, uno “sfigato”, non si accanisca più con chi riconosce come persona in condizioni simili alle proprie; è la paura che chi ha poco riconosca in voi le persone responsabili delle proprie miserie e ribalti le vostre comode seggiole. Istituzionalizzate un razzismo becero ed incivile. Ma in questa città, dove sorge un lager per incolpevoli migranti che sfuggono guerre e miseria, dove il ricordo vissuto della segregazione razziale, del disastro delle guerre, dell’emigrazione vissuta da milioni d’italiani scompare nel buco nero della memoria storica, ora pensate di poter fare anche questo! Prossimamente saremo tutti noi a dare i “numeri” e fare i conti.
CASA OCCUPATA BLIGNY 18
CENTRO SOCIALE GABRIO
19.11.99