libro bianco sulle
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violenze dei vigili urbani |
Introduzione
Questa "rassegna" qui di seguito è semplicemente il frutto di una ricerca di archivio eseguita, per lo più, sul quotidiano La Stampa di Torino nel periodo del '96. Andrebbe integrata con una medesima ricerca sul giornale La Repubblica dello stesso anno, per verificare la corrispondenza dei dati e delle notizie. Abbiamo deliberatamente alterato in alcuni punti la modalità espositiva, evitando quasi sempre di riportare l'articolo apparso sul giornale, cercando piuttosto di farne un sunto, adeguato ai nostri scopi (la denuncia della violenza di un nuovo corpo semi-militare). Alcune informazioni sono integrate con quanto desunto dalle testimonianze di alcuni protagonisti (sequestro e pestaggio dei compagni del Gabrio), altre sono ancora da integrare. Siamo, dunque, ancora al livello della pre-inchiesta. Ma ciò può bastare per avere una visione d'insieme del problema, sia dal punto di vista dei fatti - di per sé eclatanti - che da quello politico, per ciò che concerne le intenzioni e i programmi sull'"ordine pubblico" delle forze che oggi sostengono il sindaco. E' comunque preoccupante il ruolo via via assunto dai vigili nella metropoli per quanto riguarda l'ordine pubblico e il controllo sulla microcriminalità. Al di là del fatto che quest'ultima sia in diminuzione (malgrado le campagne della Stampa), rimane dubbia l'utilità pratica del vigile in termini di prevenzione e repressione del piccolo crimine. In termini di adeguatezza risulta evidente l'impreparazione e l'incompetenza dei vigili nel trattare con i fenomeni "criminali" o "extra-legali", a cui si cerca di sopperire disperatamente con atteggiamenti alla Rambo. Tutto ciò rimanda alla qualità e ai contenuti ideologici trasmessi nella scuola di formazione interna al corpo. Da notizie informali sappiamo che in questa scuola venga passata quotidianamente una certa sottocultura da piccoli police-man amerikani o piccoli-giustizieri, condita col solito vittimismo tipico degli ambienti chiusi, da "caserma" (fuori c'è la giungla, la gente ci disprezza per ciò che facciamo, dobbiamo riportare alto il nostro onore, ci sono troppi delinquenti che ce l'hanno con noi, ecc.). Alla base vi è certamente il recente trauma dello scandalo delle multe fantasma. Si direbbe che dentro il corpo dei vigili sia maturato un profondo rancore verso la società civile come verso i propri parenti lontani (CC e PS) maggiori beneficiari dei favoritismi di ieri. L'eccessiva severità nel dare multe, applicare i ceppi alle macchine, fino al rasentare il ridicolo, deriva forse da questa voglia di "far pagare" alla società irriconoscente la propria sventura di essere stati gli unici "polli" pizzicati con le mani nel sacco. Come dire che se c'era il vigile corrompibile, c'era pure il cittadino corruttore. Ma oggi a pagare, specie con la gogna pubblica delle prime colonne sui giornali, sono solo i vigili. Questo rancore si tramuta facilmente in aggressività nei confronti del cittadino, trasformandosi in un codice comune condiviso da tutto il corpo e, soprattutto, trasmesso alle nuove leve. Tutto ciò è forse imputabile alla mancata epurazione del corpo subito dopo lo scandalo, che ne avrebbe comunque cambiato la mentalità, sulla base di una nuova rigenerazione morale. Questo non è avvenuto per due ordini di motivi: il primo perché lo scandalo coinvolgeva direttamente gli alti comandi, mettendone direttamente in discussione l'esistenza; il secondo perché un certo comportamento era forse ampiamente diffuso in tutto il corpo dei vigili. Al di là di questo problema del "peccato originale", rimane il fatto politico che oggi esista una forte tendenza a derubricare ai vigili ampie competenze di controllo del territorio, di prevenzione e repressione della microcriminalità, di ordine pubblico in genere. Questo perché in una metropoli come Torino sempre più afflitta da emergenze sociali (immigrazione, emarginazione, disoccupazione, scarsa ridistribuzione dei redditi, riduzione dell'assistenza sociale, aumento della precarietà nei rapporti di lavoro, crescita dei reati contro la proprietà) l'ordine pubblico diviene l'unica risposta immediata e concreta, anche da parte di una giunta pseudo di sinistra. Ma anche qui sorge un problema di spesa. Meglio impiegare un poliziotto dietro la grande criminalità e riciclare il vecchio civich nel ruolo di dissuasore territoriale di borseggiatori e pizzicagnole d'orgasmi. E' una differenza da 280 mila lire in busta paga, mica poco per un amministrazione che campa di tagli, riscossione di multe e pizzi sui rifiuti e sull'occupazione del suolo pubblico. Con la soluzione del problema di borsa viene il resto: l'ideologia sul ruolo, il fumo sull'ordine pubblico che non è proprio ordine pubblico, la necessità dell'armamento, delle manette, del tiro a segno, dell'uso del servizio di leva (alla faccia degli obiettori!). Il vigile viene nobilitato a difensore del cittadino inerme contro la microcriminalità (o i delinquenti/facinorosi dei centri sociali occupati), facendo venire meno tutto il resto (mantenimento del rispetto delle norme del codice della strada, informazione sull'uso della città). Castellani e il PDS perseguono con estrema lucidità questo obiettivo, che soggiace all'idea di ripulire la città dalle sue contraddizioni violentemente classiste secondo un criterio perbenista fondato sulla cosiddetta "legalità" del cittadino "normale". Tutto ciò che sta al di fuori dei parametri del cittadino ben pensante va trattato alla filigrana del codice penale. E' la moderna corsa all'elettorato moderato o al "ceto medio", quella strana raccolta di figure eterogenee caratterizzate dal fatto comune di essere più o meno benestanti, più o meno infastiditi da ciò che è sozzo, diverso dai propri usi e costumi, sempre pronte al richiamo della legge, salvo quando si parla di doveri fiscali. Il vigile "armato" di Castellani dovrebbe diventare il difensore di questo settore di nuovo consenso, difensore prima di tutto "psicologico". L'efficacia nel risolvere con la repressione dei drammi sociali rimane sempre dubbia, ma ciò che è importante per i "tecnici" politicanti è dare risposte immediatamente consumabili e dunque d'immagine alle paure irrazionali di quei settori di popolazione che oggi vanno a fondare comitati spontanei contro i neger o i drugà. La militarizzazione dei vigili è dunque una tendenza in atto. Forse difficile da frenare. Quello che può risultare evidente, da quanto raccolto, è comunque la dannosità per il cittadino stesso di delegare al vigile certi poteri, verosimilmente sottolineata dalla crescente violenza del rapporto cittadino/vigile (aumento delle aggressioni, aumento delle denunce). Violenza che si potrebbe eliminare togliendo potere a chi ne ha troppo, migliorando la preparazione "civica" della polizia urbana. Disarmare il corpo dei vigili, sollevarlo da competenze di ordine pubblico, licenziare gli attuali vertici del comando dei vigili, ci paiono proposte minime, compatibili. Forse non faranno piacere al sindaco che sogna un corpo di neo-pretoriani tutto per sé, ma sono già un modo diverso di affrontare i problemi sociali di questa metropoli in lenta decadenza.
Rassegna stampa
GENNAIO
LA STAMPA del 7/1/96 (domenica)
Problema dei posteggi di fronte agli ospedali, ove sono state estese le zone blu. Cinzia Argentero 34 aa posteggia d'urgenza in zona blu davanti al regina Margherita poiché deve far visitare il figlio ammalato di cancro per un improvvisa puntata iperpirettica. Lo spietato vigile di turno le appioppa una multa e gli fa bloccare le ruote. Nonostante l'immediato e argomentato reclamo dell'interessata, il vigile osa ribattere "se suo figlio è malato non sono problemi miei". Dichiara Cinzia alla stampa : "I vigili non si rendono conto che a un bambino malato, soprattutto di tumore, basta un colpo d'aria per essere condannato a morte. Fare due passi in più e raggiungere l'ospedale a piedi non è questione di comodità: parliamo di vita o di morte".
Rapporto annuale sull'ordine pubblico : Nel '95 - secondo i dati forniti dalla Questura di Torino - si è registrata una diminuzione rispetto all'anno precedente della MICROCRIMINALITA' (borseggi, scippi, furti in negozio, in appartamento, in auto, delle auto) a fronte di un aumento degli atti legati all'attività della malavita organizzata: aumentano infatti le rapine in banca, le rapine agli uffici postali, alle gioiellerie, alle prostitute. Sono inoltre diminuiti i minori coinvolti nello spaccio di sostanze stupefacenti (Murazzi e Stazione Dora). Aumenta il collegamento fra prostituzione organizzata e grande spaccio. Diminuiscono le truffe, i piccoli reati collegati al mondo della droga, mentre aumentano le estorsioni. In totale diminuiscono i reati commessi nell'area urbana, il numero dei denunciati, gli arrestati, il numero di violenze carnali denunciate (quest'ultimo è sempre un dato relativo). L'organico di agenti di PS a Torino ammonta a 2 mila. Secondo il questore Grassi sono sotto di organico di 200 unità. Nel '94 invece si vedeva diminuire l'attività della grande criminalità (rapine, furti e omicidi) rispetto a quella della microcriminalità. Scomparsa l'attività terroristica, in aumento i reati contro l'ordine pubblico, la morale, il costume e la religione.
LA STAMPA del 10/1/96 (mercoledì)
Nei bandi di concorso dei vigili urbani di Torino non possono partecipare: coloro privi di patente; tutti quelli che non hanno assolto gli obblighi di leva e gli obiettori di coscienza. Difatti i vigili urbani di Torino, a differenza di quelli di altri comuni (come ad es. Alessandria dove non esiste questa clausola restrittiva), hanno il porto d'armi.
LA STAMPA del 14/1/96 (domenica)
Scoppiano i tafferugli sotto il Palazzo Civico fra un gruppo di vigili urbani, un poliziotto di guardia alla vicina procura e una cinquantina di manifestanti che protestavano lanciando mortaretti, sgombri e uova contro il Comune per lo sgombero dell'Albero occupato (c.so Regina Margherita) e dell'Askatasuna (ex Principessa Isabella). Lo scontro degenera col tentativo da parte dei vigili di fermare qualche manifestante. Cercano di intervenire due consiglieri comunali (Balma e Viale) per attenuare la brutalità dei vigili, ma in tutta risposta ottengono a loro volta insulti, ceffoni e qualche calcio.
LA STAMPA del 17/1/96 (mercoledì)
Si istituisce una pattuglia di vigili in borghese per affibbiare multe denominata "Sirio"
LA STAMPA del 18/1/96 (giovedì)
Scoppiano le polemiche in merito al maltrattamento da parte dei vigili dei consiglieri comunali a margine della protesta spontanea degli occupanti sgomberati sotto Palazzo Civico. I vigili accusano i consiglieri coinvolti di aver impedito il fermo di polizia che stavano operando. Viene distribuito un volantino di autentici insulti all'indirizzo dei due consiglieri, firmato RSU vigili-Cgil-Cisl-Uil. Balma sporge querela per percosse, ingiurie, diffamazione, abuso e violenza privata.
LA STAMPA del 19/1/96 (venerdì)
Ecco un brano del volantino ingiurioso, il cui titolo spiega tutto "Questi sono i rappresentanti della cittadinanza che ci meritiamo? Vergognatevi!": "Le rappresentanze sindacali condannano il comportamento adottato dai nostri (purtroppo) due consiglieri comunali Viale e Balma. Gravissimo è il loro comportamento: hanno ritenuto opportuno schierarsi con chi stava assaltando con lancio di candele d'auto (?!), con vernice e oggetti vari (!!?) il palazzo comunale, provocando notevoli danni" (si parla di 15 milioni ...). I sindacalisti sostengono che "l'intervento dei vigili diretto in un primo momento alla difesa di un agente di PS intervenuto per sedare i manifestanti e fatto segno di una inumana aggressione è stato visto dai due consiglieri come un'indebita intromissione in una "giusta" protesta al punto da fare muro contro l'azione di difesa tentata dagli agenti intervenuti sul posto, mantenendo atteggiamenti che in alcuni casi hanno infranto articoli del Codice Penale giungendo ad intervenire nel fermo di una persona, resosi responsabile dell'assalto al Palazzo Comunale, consentendogli di fuggire". Balma riferisce di essere stato chiamato, a scontri già avvenuti, in soccorso di una ragazza a terra ferita, alla richiesta di spiegazioni "sono stato circondato da tre o quattro vigili i quali dopo avermi spintonato e tentato di ammanettarmi, hanno cercato di spingermi dentro un'auto, nel tragitto un vigile mi prese a calci; l'intervento di un agente della Digos impedì l'arresto e mi permise di mostrare i documenti". Subito dopo arriva Viale... "Fa testo il biglietto del parcheggio (h.17,46). Gli scontri erano già avvenuti. Balma non fa in tempo a spiegarmi i fatti, che una vigilessa mi chiede i documenti. Vedono che siamo consiglieri e un vigile dice "chi se ne frega ... andate affanculo", un altro aggiunge "chi pensate di essere, non avete l'immunità parlamentare". Chiedo a loro di presentarsi, vengo circondato, gettato a terra e colpito con due calci". Borghezio fa un interrogazione contro i due consiglieri alla Camera in merito al loro scorretto comportamento.
LA STAMPA del 20/1/96 (sabato)
Vengono espresse pubbliche scuse da parte del comandante dei vigili Vincenzo Manna nei riguardi di Silvio Viale. Domenico Carpanini dichiara che "l'intervento dei vigili è stato tempestivo e coraggioso, va valorizzato", ma poi critica il volantino firmato Cgil-Cisl-Uil. Le RSU farebbero dichiarazioni false, che spera vengano rettificate. "Per Viale è accertata l'assoluta estraneità ai fatti". Sul caso Balma indaga invece la Magistratura. La Cgil-FP vuole ridefinire il ruolo dei vigili (minor assegnazione all'ordine pubblico e maggior indirizzo verso i servizi del Comune).
FEBBRAIO
LA STAMPA del 1/2/96 (giovedì)
Assolti in pretura quattro sottufficiali dei vigili. Questi avrebbero picchiato un operaio che aveva criticato la durezza dell'intervento degli agenti nell'arresto di un extracomunitario davanti al comando di corso XI febbraio. Sono: Lotito Fabrizio, Montemarano Guglielmo, Ronco Massimo, Caporusso Franco. Questi lavorano nel Nucleo di Polizia Giudiziaria (?). La storia risale al dicembre '94. Le lesioni sarebbero ai danni di Imposimato Biagio. Vengono condannati per ingiurie e minacce ad una ammenda di 900 mila lire il Lotito, il Ronco, il Caporusso, assolto il quarto. Secondo la difesa degli avvocati Dal Piaz, Dotta, Gemelli sarebbero eclatanti "le contraddizioni in cui è caduto l'operaio. La sua versione è risultata inattendibile. Aveva detto di essere stato colpito all'orecchio presentando un certificato medico. Noi abbiamo sempre sostenuto che nessuno aveva colpito quell'uomo. I vigili non l'avevano neppure offeso. Infatti presenteremo appello contro la condanna per ingiurie. Si tratta di persone che avevano ricevuto numerosi encomi per la loro attività di investigatori: questa brutta storia ha rischiato di rovinare la loro carriera e la loro immagine. Ci auguriamo che il Comune sia disponibile a reintegrarli nelle mansioni precedenti". (i quattro sono stati trasferiti ad altri incarichi). Il PM aveva chiesto quattro mesi di carcere.
LA STAMPA del 14/2/96 (mercoledì)
Il difensore civico Giovanni Fenoglio accusa i vigili di essere ai vertici delle segnalazioni dei cittadini per maleducazione, arroganza e malcostume (soprattutto per l'abitudine a cancellare le multe ai vip). Vedi lo scandalo delle tangenti di agosto '95. Su 618 reclami dei cittadini, ben 50 riguardano i vigili urbani. Di fronte a questo fatto il comandante Manna si difende dicendo che non può far lezioni di "bon ton" ai suoi, ma che piuttosto manca una campagna di promozione di immagine per i vigili, così come hanno fatto a suo tempo PS e CC. Mancando i fondi pensa ad una campagna di auto-promozione. Nel frattempo spera nei 200 nuovi assunti che termineranno il corso di formazione interno in autunno.
LA STAMPA del 15/2/96 (giovedì)
Un automobilista, Franco Muraca di 47 aa, procuratore legale, viene multato davanti al bar Tiffany di via Sacchi 30 da un gruppo di vigili per sosta vietata e viene denunciato a causa del rifiuto a dare le proprie generalità. Il suo accompagnatore, Antonio Ilice di 48 anni, finisce due giorni alle Vallette per resistenza e oltraggio. L'arrestato denuncia di essere stato malmenato (con la conferma dei testimoni del bar e del proprietario) e fornisce un referto medico del G.Bosco (7 gg per contusioni). Dal comando dei vigili dicono : "sono giustificazioni per spiegare atteggiamenti scorretti: anche un nostro agente ha riportato contusioni per 3 gg". L'automobilista posteggia sulle strisce, va al bar con l'amico, arrivano i vigili, esce e protesta, i vigili chiamano rinforzi, entrano nel bar e lo ammanettano. A quel punto interviene l'amico dicendo "lasciatelo stare non è un delinquente". A quel punto scoppia la zuffa. Il vice-comandante Zaccaria dichiara "Non fornire le generalità è un reato penale. In quanto al signor Ilice che non c'entrava nulla ha spostato un vigile di peso lo ha sbattuto contro il bancone. E' stato bloccato (!?) da altri vigili e portato al comando" (chissà cosa è successo dopo)
LA STAMPA del 16/2/96 (venerdì)
Con la legge 689/81 si può far ricorso contro l'assegnazione di una multa, se uno è costretto per cause di forza maggiore all'infrazione. 10 mila sono le multe cancellate per questo motivo nel '92 e altrettante nel '93. I maggiori beneficiari sono poliziotti, magistrati, medici, avvocati. Le multe sospese sono oggi in diminuzione, anche a causa delle recenti indagini che hanno teso a moralizzare il corpo. Fin troppo. Oggi vi sono meno ammortizzatori fra vigile e automobilista: si inizia a scrivere un verbale e lo si finisce malgrado sopraggiunga l'interessato. Le sanatorie sono in vertiginosa diminuzione. Inoltre è cambiato il contratto di lavoro dei vigili: il Comune può sospendere dal servizio il dipendente rinviato a giudizio (una volta doveva!) per fatti attinenti direttamente al rapporto di lavoro. I vigili attualmente sospesi per l'indagine sulle multe occultate sono: Azzolini Giancarlo, Cagliero Telesio, Cassotta Michele, Pratone Renato, Mussano Piero, Doria Ugo, Marano Nicola. Gli indagati sono complessivamente 130.
LA STAMPA DEL 23/2/96 (sabato)
Ricorso ad ausiliari del traffico per multare chi sosta in sosta vietata (si parla di trenta persone)
MARZO
LA STAMPA del 16/3/96 (sabato)
Murazzi, di sera. Scoppia la rissa fra senegalesi e marocchini. Un ragazzo rimane ferito a terra. Viene chiamata l'autoambulanza da parte dei frequentatori del CSA. Prima dell'ambulanza arrivano però i vigili a pistole spianate. E' dunque il finimondo. La pattuglia di vigili furbastri chiede rinforzi. Arrivano altri vigili, PS e CC. Le forze dell'ordine a questo punto circondano la zona, bloccando la circolazione sul lungoPo, schierandosi davanti al CSA. La tensione sale alle stelle. Spintoni, bottiglie e poi manganelli a volontà sono il necessario corollario. Vengono erette barricate alla meno peggio in difesa del CSA con le transenne del Comune. Alla fine vengono fermati dai vigili tre ragazzi extracomunitari. Di questi il maggiorenne (Alog Ik Mr di 20 aa) dopo il fermo in c.so XI Febbraio viene portato in ospedale.
LA STAMPA del 24/3/96 (domenica)
Circa un mese fa i vigili attaccano la Questura comminando multe a tutto spiano. La settimana scorsa si ripete presso la caserma di v. Valfrè la stessa scena contro i posteggi facili, ieri presso la caserma di p.zza Carlina. Viene multato pure un generale dell'Arma in posteggio nella striscia riservata alle forze di polizia in servizio. Esiste un conflitto fra vigili e PS-CC che si manifesta a colpi di multe: il giorno dopo il blitz in v.Grattoni la Polstato appioppa multe a raffica nei pressi del comando di c.so XI Febbraio.
APRILE
LA STAMPA del 2/4/96 (martedì)
Giovanni Comandù di 46 aa, ufficiale dei vigili, viene denunciato alla magistratura per illecito, in seguito di una querela del consigliere P.Ferrero sulla base di una denuncia della CGIL-FP. Comandù pare lasciasse sempre la macchina in divieto di sosta per poi farsi annullare le multe presso l'ufficio viabilità in cui, per altro, era assegnato. Comandù fu già sospeso dal servizio nel '92 a causa del fatto di essere stato sorpreso a zig-zagare sotto i portici di via Roma con l'auto all'inseguimento di un ambulante extracomunitario. Per quest'ultimo fatto di malcostume la Cgil-Fp fece una denuncia a cui fece seguito una indagine interna: Comandù fu censurato per non aver fatto firmare ad un superiore le pratiche di archiviazione delle multe. Manna inviò il fascicolo al Comune, Ferrero chiese in seguito un approfondimento sulla vicenda alla magistratura. Nove sono i verbali archiviati fra il 92 e il 94. Così ha commentato il Commandù: "la denuncia è frutto della guerra che mi hanno mosso i sindacati".
LA STAMPA del 2/4/96 (martedì)
Approvato il nuovo regolamento di Polizia Urbana. Entrerà in vigore dopo il visto del Co.Re.Co. e dopo che la giunta delibererà le sanzioni. Questo lavoro sarà coordinato fra l'assessore Prele e il presidente del consiglio comunale D.Carpanini.
LA STAMPA del 11/4/96 (giovedì)
Un vigile, Carlo Mayer, mette ko un anziano automobilista, Vittorio Littera di 60 aa, che finisce all'ospedale. L'aggressore, in borghese, si è dovuto barricare in un negozio per sfuggire alla folla inferocita. Ha poi dovuto chiamare i colleghi per mettersi in salvo. Il comando invia due pattuglie e quattro motociclisti, il Mayer riesce a sfuggire dal retrobottega del negozio, in via S.Giulia angolo v.Buniva. Tutto nasce da una scorrettezza del Mayer che posteggia in doppia fila, apre poi la porta dalla parte del passeggero, nel frattempo transita con la sua auto il Littera che riga involontariamente la Ford Fiesta del vigile in borghese. La reazione del Mayer è spropositata, non dà tempo all'anziano di porgere le sue scuse e lo aggredisce fisicamente e verbalmente (lo prende a pugni facendogli sanguinare il naso). La reazione indignata dei passanti è subito vivace, accresciuta dal fatto che il Mayer viene riconosciuto come vigile, e subito l'aggressore deve scappare al linciaggio nascondendosi nel negozio di elettrodomestici del padre, posto lì vicino al luogo del misfatto (via Giulia n.ro 42/a).
MAGGIO
LA STAMPA del 29/5/96 (mercoledì)
Viene approvato a livello di commissione il nuovo regolamento di polizia urbana. E' varato dall'assessore dei servizi civili Prele in collaborazione col presidente dell'assemblea municipale D.Carpanini. Le sanzioni verranno decise dalla commissione apposita e portata in Consiglio per completare il regolamento in vigore da lunedì (giugno). Vengono aumentati le quote massime delle multe da ca. 333 mila medie ad 1 milione. Ad esempio: spettacoli rumorosi : 333 mila nelle ore notturne; lavori molesti del sonno dei cittadini (fra le 22 e le 6): 333 mila; parcheggi abusivi: 333 mila più il costo della rimozione (200 mila); spettacolo abusivo: 333 mila; ristoranti che non espongono il listino prezzi: 250 mila; lancio di volantini in strada: 250 mila, 50 mila se messi sul parabrezza delle auto; occupazione spazi riservati ad invalidi o davanti agli svicoli dei marciapiedi: 250 mila; accensione fuochi in strada: 150 mila; sporcare le strade: (es.mozzicone di sigaretta) 100 mila; mancata pulizia della strada da parte dei negozianti: 100 mila; Chi viene colto in fallo paga subito 333 mila lire, dopo 60 gg 1 milione. Il sindaco è il responsabile dei vigili. L'organico dei vigili è di 1551 uomini, 2123 sarebbero quelli necessari.
GIUGNO
LA STAMPA del 1/6/96 (sabato)
Raggiunto un accordo-tregua fra vigili e questurini, tramite SIULP, nella guerra delle multe: d'ora in avanti gli sbirri pagheranno multe scontate per le loro soste non tanto in linea con il codice della strada. LA STAMPA del 4/6/96 (martedì) Preparazione dell'assemblea sindacale del 6/6/96 per fare il punto sulla vertenza RSU-vigili/Comune. I rappresentanti sindacali denunciano il clima di intimidazione creato da parte del comando nei confronti dei delegati, dei dirigenti sindacali della CGIL, tramite l'uso mirato di rapporti disciplinari, querele, pressioni.
LA STAMPA del 5/6/96 (mercoledì)
Presentato con grande battage pubblicitario la costituzione di una task-force dei vigili d'intervento alla Pellerina. Il progetto dovrebbe caratterizzarsi per una "passata al setaccio" del parco e delle zone a rischio limitrofe da parte di un gruppo di 4 vigili su due turni: uno dal pomeriggio alle 19 di sera, l'altro fino alle 2 del mattino per quattro volte la settimana, esclusi week-end e festività. In seguito il servizio dovrebbe coprire anche le giornate festive.
LA STAMPA del 7/6/96 (venerdì)
Dopo l'assemblea del 6/6 i vigili preparano uno sciopero di 4 ore per il 20 del mese. Vogliono protestare per il ... mancato arrivo delle nuove divise, i turni, la paga degli straordinari. Minacciano pure lo sciopero il giorno di S.Giovanni con il blocco degli straordinari e della reperibilità. Dichiara il loro esponente sindacale Epifanio Guarcello: "E' ora di mettere la parola fine al passato e ricostruire su basi nuove il corpo di c.so XI Febbraio, rimuovendo dai loro ruoli dirigenziali il comandante Vincenzo Manna e il sindaco-assessore Valentino Castellani". Il problema vero è che in un anno e mezzo di tregua sindacale non sono stati risolti i problemi legati al fenomeno della corruzione, per Guarcello è scandaloso che i vigili inquisiti siano rimasti indisturbati ai loro posti.
LA STAMPA del 21/6/96 (venerdì)
Sciopero e manifestazione di trecento vigili. Adesione dell'80% del corpo. Nel corteo si rivendicano le dimissioni di Manna e Castellani. I sindacati denunciano la scarsa considerazione da parte del sindaco. Secondo Maurizio Fortin della Cgil i vigili "non possono diventare la terza polizia. Non hanno gli strumenti né la preparazione. I vigili urbani non sono dei militari: sono addestrati per far rispettare regolamenti, per essere vicini ai problemi spiccioli del cittadino, non per armarsi". Sia il sindaco che il comandante Manna stanno approntando dei progetti in contrasto con la riorganizzazione prevista. Per Castellani lo sciopero del 20 "è ingiustificato", inoltre per lui la sospensione dei vigili indagati "è impossibile finché non c'è rinvio a giudizio, poiché il contratto di lavoro parla chiaro. Bisogna dare pari opportunità anche a chi è oggi indagato, altrimenti vi sarebbe discriminazione".
LA STAMPA del 26/6/96 (mercoledì)
Viene fatto il punto delle relazioni fra RSU e Comune dopo la manifestazione del 20/6. Castellani viene accusato dai sindacati di aver riammesso in servizio con una delibera del febbraio '96 i 7 vigili sospesi all'epoca dello scandalo delle multe fantasma.
LA STAMPA del 29/6/96 (sabato
) La task-force dei vigili alla Pellerina rischia di saltare. Gli agenti della terza e quarta circoscrizione riuniti il 27/6 pomeriggio dalla RSU in assemblea hanno richiesto la revoca del nuovo servizio. Motivazione: i vigili urbani non sono nati per svolgere un servizio di ordine pubblico. I vigili hanno inoltre richiesto le dimissioni dell'ideatore della task-force (Lorenzo Cicotero, dirigente delle due sezioni): "le sue decisione favoriscono soltanto alcuni aspetti marginali dell'attività della sezione, trascurando altri aspetti essenziali del servizio ai cittadini: viabilità, commercio, econotifiche e altri importanti settori". "I compiti svolti alla Pellerina sono in netto contrasto con le mansioni assegnate ai vigili urbani". Per concludere l'assemblea ha avanzato la richiesta di un incremento degli organici per garantire un servizio decente nei vari quartieri. Nel frattempo, rispetto all'idea di mobilitare i vigili a guardia della Pellerina, la RSU ha fatto un esposto alla Procura della Repubblica per i rischi a cui sarebbero esposti i vigili in questo particolare tipo di servizio, sia come orari che come compiti. Se anche questo non bastasse e in mancanza di risposte serie la RSU è disposta pure a proclamare lo sciopero.
LUGLIO
LA STAMPA del 2/7/96 (martedì)
Alla fine Lorenzo Cicotero l'ha vinta: l'esperienza della task-force alla Pellerina andrà avanti. Il piccolo dirigente si gongola: "sono operazioni di polizia giudiziaria in accordo con la questura che toccano direttamente i vigili". Finora hanno attuato 380 contravvenzioni del codice stradale, 15 infrazioni per atti osceni e per rumori eccessivi (vedi Luna Park nelle vicinanze). Ben poco, a dire il vero, rispetto alla tanto pompata ventata moralizzatrice e castigamatti promessa dal sindaco. Comunque, Cicotero, a scanso di polemiche con la RSU ci tiene a ribadire che i suoi trenta uomini della task-force sono tutti volontari, scelti in rapporto alla delicata operazione, e dunque tutti quanti dei perfetti ... stronzi.
LA STAMPA del 2/7/96 (martedì)
Si riaccende la guerra delle multe. Il 19/6 un vigile multa un agente della Polstrada che ha posteggiato male la sua vettura davanti alla centrale. Il giorno dopo la Polstrada punisce un vigile ausiliario per non aver attraversato la strada sulle strisce, mancando qualsiasi attenuante di "servizio". I precedenti della guerra erano avvenuti in febbraio rispetto alla questura e in marzo rispetto ai carabinieri, con relative ritorsioni contro i vigili posteggiati in c.so XI Febbraio. I vigili, adesso feriti a morte nell'onore, denunciano tramite la Cisl : "E' una vergogna il comportamento del poliziotto, è forse un'intimidazione questa vendetta ?". La Polstrada ribatte sulla perfetta regolarità della multa, non esistendo "esigenze particolari di servizio" per attraversare in quel modo la strada. Ma i vigili a questo punto si sciolgono: "Dopo lo scandalo che è scoppiato nel nostro corpo, anche PS e CC devono rendersi conto che le cose sono cambiate. Niente più multe "esimenti", se non c'è un motivo più serio e documentato". Così, a dir il vero, le multe condonate sono passate dalle 10 mila del '93 (quando vigeva la popolare legge del salame: tu togli una multa a me e io regalo un Citterio a te) alle striminzite 572 del '95. Ancora feriti da Tangentmulta i vigili commentano: "le multe ora si pagano, la legge sarà davvero uguale per tutti. Forze dell'ordine comprese. E senza vendette".
LA STAMPA del 3/7/96 (mercoledì)
Rispetto alle polemiche del giorno precedente, il SIULP tende a sdrammatizzare: "Macché. nessuna vendetta sulla strada. Siamo stati costretti a multare quell'ausiliare. Ce l'ha segnalato un passante". "E' singolare che i vigili mentre da un lato riaffermano l'uguaglianza di tutti davanti alla legge, dall'altra invochino scusanti per i loro uomini" dicono alla Polstrada. Mentre il SIULP conclude: "Noi restiamo in servizio sempre reperibili: le nostre auto private se sono in divieto lo sono per motivi d'urgenza e perché non possiamo assolutamente farne a meno. Non sfidiamo mica la legge" (davvero uno spiccato senso dell'humour, questo ibrido buro-digosauro).
LA STAMPA del 4/7/96 (giovedì)
Si denuncia lo scarso livello di produttività dei vigili. Chi denuncia è Viale. Malgrado un rapporto vigile/n.ro abitanti fra i più alti d'Italia (1/591) si è osservato nel '95 un calo delle multe comminate, degli arresti (457), delle denuncie (297), degli accertamenti (6.240). Il rapporto contravvenzioni/abitanti a Torino è fra i più bassi: 47 cont./100 ab. rispetto alle 82/100 di Milano, 101/100 di Roma, 103/100 di Firenze, 48/100 di Genova. Per Viale non è che il Torinese sia più onesto degli altri, ma che i vigili sono mal organizzati come lavoro.
LA STAMPA del 6/7/96 (sabato)
Sergio Zaccagna, responsabile del nucleo di polizia giudiziaria dei vigili, si lamenta delle "armi spuntate" dei civich nell'affrontare il proprio lavoro. "Da quando a Torino sono arrivati gli extracomunitari il nostro rischio professionale si è triplicato. Basta guardare le statistiche delle aggressioni, per scoprirlo. E senza arrivare al caso limite di Roberto Bussi che nell'88 pagò con la vita il tentativo di sventare una rapina. La professione del vigile è davvero pericolosa". Si richiama al caso del vigile punto accidentalmente da una siringa infetta mentre soccorreva un ragazzo in overdose per parlare dei rischi nell'affrontare una microcriminalità sempre più aggressiva (un campione della logica!). Giovanni Porcelli della UIL (due nomi, un programma) ribatte: "Al poligono ci fanno esercitare su un bersaglio fisso esattamente come dieci anni fa. Abbiamo chiesto di frequentare un corso di guida veloce e nessuno ci ha dato ascolto. Idem sulla questione manette: ne hanno concesse un paio ad equipaggio. Le altre? Pagate di tasca nostra". Che pena sentirsi sbirri in fasce di serie 'B'.
LA STAMPA del 7/7/96 (domenica)
Viale e Balma vengono rinviati a giudizio assieme a Mario Saini (consigliere di circoscrizione) per i fatti di metà gennaio. Viale è denunciato per concorso, mentre Balma e Saini per minacce contro pubblico ufficiale. Viale è rimasto stupito della notizia: "Sono un capogruppo di maggioranza, figuriamoci se sostengo chi protesta contro la maggioranza di cui faccio parte. Anch'io e il mio gruppo abbiamo pienamente appoggiato la decisione del sindaco di costituirsi parte civile nel processo contro gli imbrattatori" (alias squatter e occupanti di centri sociali).
LA STAMPA del 9/7/96 (martedì)
Incontro di Castellani con i parlamentari piemontesi per favorire tramite finanziamenti appositi l'istituzione dei vigili di quartiere con funzioni di "sicurezza pubblica" rispetto alla microcriminalità.
LA STAMPA del 13/7/96 (sabato)
V.Lucci, ex-democristo, è il nuovo presidente di circoscrizione di S.Salvario, che fra le sue prime promesse enuncia l'istituzione del mitico "vigile di quartiere".
LA STAMPA del 17/7/96 (mercoledì)
Si discute in Sala Rossa sull'istituzione del vigile di quartiere in via sperimentale a S.Salvario e a Porta Palazzo. Per Castellani : "Il compito di quelli che io chiamo vigili territoriali non sarà certo di ordine pubblico. Le loro funzioni serviranno soprattutto a dare un segno di visibilità sul territorio e di presidio. Dunque, interventi sulla piccola viabilità e controllo dell'abusivismo commerciale e di rischi ambientali. Insomma un ruolo polifunzionale. Di più: i civich faranno sempre servizio in coppia in modo da poter affrontare bene situazioni difficili". Nigra, del PDS, smorza gli entusiasmi: "Sulla figura del vigile di quartiere non c'è nessun problema. Ma per farlo partire è necessario arrivare ad una riforma complessiva della macchina comunale per renderla in grado di dare una risposta tempestiva alle segnalazioni che i cittadini riverseranno sul civich che diventa il tramite tra la popolazione e l'amministrazione" (informaburocrati di strada ?). In poche parole si tratta di sveltire la macchina burocratica. Concorda Viale, morde l'acceleratore Mauro Marino di Alleanza per Torino : basterebbero 14 vigili in più nel servizio territoriale del quartiere 8, se poi ci si limita al quadrilatero "caldo" della zona vicino a P.Nuova basterebbero solo 8 vigili in più. Perché, dunque, non si parte, e il sindaco cincischia? Le richieste e le pressioni da parte del quartiere ci sono: da don Gallo ai comitati spontanei, ai cittadini che protestano per le strade e su Specchio dei Tempi. Comunque, alla fine, ci si dà tutti amorevolmente appuntamento all'inaugurazione della nuova sede dei vigili in via Saluzzo, nel cuore di S.Salvario per il 29/7.
LA STAMPA del 17/7/96 (mercoledì)
Incontro fra Castellani e sindacati. Sulla questione morale dei vigili il sindaco, paladino della legalità, spara: "Bisogna smetterla con questi discorsi che non fanno altro che gettare fango sulla categoria dei vigili", e per porre una pietra tombale sulle ultime proteste di Guarcello conclude: "E' dovere dell'amministrazione, sino a quando la colpevolezza di questi suoi dipendenti non è provata, fornire loro le stesse opportunità professionali". Chissà cosa capiterebbe se, per assurdo, Guarcello fosse indagato come appartenente alle Brigate Rosse ...
LA STAMPA del 19/7/96 (venerdì)
Otto ragazzi fra i 14 e i 15 anni vengono multati in via Lessona perché seduti sul gradino di un negozio. Secondo il nuovo regolamento viene multato chi è seduto o sdraiato sul marciapiede recando intralcio, disturbo o ostruendo il passaggio alle persone. Per V.Manna si tratta del regolamento nuovo che va fatto rispettare, pur nella sua maggior durezza ("dura lex, sed lex").
LA STAMPA del 20/7/96 (sabato)
Immediata interrogazione, da parte di Viale, in sala del consiglio comunale sulla vicenda degli otto ragazzi. Si contesta l'eventuale applicazione rigida ed ottusa del nuovo regolamento, che addirittura dovrebbe essere meno repressivo del precedente, secondo le intenzioni dei suoi estensori. Il comandante Manna ribatte ai giornali che, dopo aver approfondito meglio le sue conoscenze della vicenda, gli risulta che i ragazzini si sono guadagnati "sul campo" la multa per il loro comportamento, essendo già stati oggetto di frequenti lamentele da parte degli abitanti della zona. Della serie: "sei truzzo? allora ti multo perché non stai composto come Galateo comanda!".
LA STAMPA del 27/7/96 (sabato)
Epifanio Guarcello si oppone duramente all'apertura della nuova sezione dei vigili nel quadrilatero di S.Salvario: "Il Comune pensa di dare una risposta ai problemi di ordine pubblico di S.Salvario spostando la sezione da via Ormea a via Saluzzo, di fatto mandando i vigili allo sbaraglio. Ma i vigili non sono preposti a risolvere questi problemi, non sono preparati. Come qualifica, i vigili sono "ausiliari di pubblica sicurezza": possono essere occupati in compiti speciali solo in casi particolari". "Come "ausiliari" della sicurezza noi riceviamo 120 mila lire al mese, mentre il controllo di polizia ne prevede 400 mila. Illudere i cittadini che vogliono i poliziotti non è giusto". "Castellani ha sempre fatto capire che l'ultima parola sarebbe spettata a lui. Non ci hanno nemmeno detto che la sede di via Ormea chiuderà". "Spostare i vigili nel cuore di S.Salvario significa inevitabilmente esporli a rischi. E` lo stesso problema che abbiamo sollevato per la Pellerina, non si può mandare i vigili di sera a fare l'ordine pubblico senza copertura di PS e CC. Se qualcuno avrà conseguenze negative faremo partire una denuncia per lesioni volontarie". Per l'ipotesi di doppio turno alla Pellerina i sindacati hanno fatto un esposto al pm Guariniello. Castellani, da parte sua, ribatte: "Mi sorprende che ci sia qualcuno che non condivide questa priorità ribadita - per altro - dalle richieste degli abitanti". Per finire, la stazione di via Saluzzo - per i sindacati - non va bene perché ha scale interne non a norma, un'entrata per invalidi di difficile accesso, la mancanza di telecamere e sistemi di sicurezza.
LA STAMPA del 30/7/96 (martedì)
Castellani inaugura la nuova sede dei vigili in via Saluzzo. Dichiara ufficialmente che questo serve a dare una prima risposta alle proteste degli abitanti per la microcriminalità. Sono presenti questore, prefetto, colonnello dei CC, l'assessore Prele. Castellani: "Sapere che i civich ora sono qui, nel cuore della zona considerata più calda, dà comunque una sicurezza psicologica. Vedere il vigile per strada è vedere un amico. Entro la fine dell'anno speriamo di poter dotare alcune zone, tra cui S.Salvario, del vigile di quartiere". Il colonnello dei CC Franzè si distingue: "Sarebbe bello se potessimo avere i carabinieri a cavallo al Valentino". Al di là dei fumi, nel trasloco da via Ormea a via Saluzzo l'organico della sezione rimane immutato: 19 vigili per turno feriale su un organico di 24.
SETTEMBRE
LA STAMPA DEL 7/9/96 (sabato)
Enzo Filippelli viene multato nei giardini di c.so Corsica 6 di Mirafiori perché seduto "impropriamente" sulla panchina. (art.7 del nuovo ordinamento).
LA STAMPA dell'11/9/96 (mercoledì)
Interrogazione di Chiavarino e Battello sul nuovo regolamento. Sono stati fatti 640 nuovi verbali fra giugno e luglio. Perseguiti i giochi nelle pubbliche vie, l'imbrattamento dei muri, il lavaggio dei veicoli presso le fontane, l'accensione dei fuochi, il getto o il deposito abusivo di immondizie, l'omissione di pulizia dei marciapiedi, i manifesti abusivi, gli atti contrari al decoro, l'indebita occupazione del suolo, la vendita su aree pubbliche, l'esercizio del mestiere di girovago (gli ambulanti), le attività rumorose. Il caso eclatante è quello dei ragazzi multati perché seduti su un marciapiede di fronte ad una sala giochi in Borgata Parella.
LA STAMPA del 26/9/96 (giovedì)
Sgombero degli zingari dalla Pellerina con partecipazione dei vigili. Contro i lavavetri la polizia municipale può applicare l'art.17 bis del nuovo ordinamento, alzando il tetto della multa fino a due milioni (mestiere di girovago). Ai recidivi spetta sequestro del ricavato e degli strumenti di lavoro, in casi estremi (terza recidiva) l'arresto. I lavavetri sono stimati in ca. 200. Tutti i vigili possono esercitare questo esercizio persecutorio, sciolta la squadra speciale che si occupava dei lavavetri.
LA STAMPA del 28/9/96 (sabato)
Commento alla manifestazione dei metalmeccanici del 27. Tafferugli con i vigili con tre fermi e arresto finale. Non si parla assolutamente della caccia all'uomo nel dopo manifestazione, né dei pestaggi perpetrati nelle stanze del comando di c.so XI Febbraio. Ricostruzione nostra dei fatti. F.Cermenati cerca di far fermare da qualcuno del servizio d'ordine del sindacato un ragazzo che crede autore di una scritta offensiva per la sua area di appartenenza ("PDS=SS").Sopraggiungono altri compagni che cercano di salvare il ragazzo dalle grinfie di Cermenati. Ne nasce un tafferuglio. Interviene la Digos a sedare. Chiamati da chissà chi intervengono a cose fredde un gruppo di vigili motorizzati caricando alla carlona. Lo spezzone degli studenti-Murazzi reagisce a tono, i vigili hanno la peggio. Un vigile in bicicletta viene atterrato e malmenato duramente. A questo punto sopraggiungono i celerini sedando la rissa. Tutto riprende tranquillamente. Sono le 11,30. Verso le 12,30 mentre la gente ritorna a casa, i vigili individuano tre compagni, cercano di fermarli, questi scappano, loro li inseguono. Due li prendono su un bus in via XX settembre: li pestano duramente, li strattonano giù dal pullman nella via, li inchiodano e pestano all'angolo della via. Vengono tradotti al comando di c.so XI Febbraio, dove vengono incatenati alle panchine, insultati, pestati duramente, minacciati ("ti asfaltiamo", ecc.). Dopo circa due vengono consegnati in questura. Uno dei tre viene trasportato in ambulanza (prognosi due gg.) e poi arrestato. La versione ufficiale dei vigili è che uno dei loro era stato atterrato da un manifestante, di conseguenza sono intervenuti e hanno caricato. Secondo i centri sociali, invece, la Digos aveva riportato, bene o male (dopo il consueto tira e molla con i manifestanti), la pace nel corteo, quando sono arrivati i vigili caricando disordinatamente, investendo gente che non c'entrava, addirittura qualche agente della questura in borghese, portando solo scompiglio e disordine, ma soprattutto la dura, spontanea risposta dei manifestanti, con tanto di botte per i maldestri vigilastri. Nel comunicato dei vigili non si parla dei fermati e del loro trattamento speciale, né delle modalità del loro fermo. Nel comunicato dei centri sociali, invece, si dà notevole rilievo alla cosa. Lo stesso silenzio sui fermati riguarda il comunicato del sindaco, del PDS e dei sindacati: nessuno s'accorge dei fermati, tutti trattano in qualche modo i vigili come vittime, non come aggressori. Fuori dal coro rimane solo l'interpellanza del gruppo regionale di Rifondazione ...
OTTOBRE
LA STAMPA del 1/10/96 (martedì)
Conferenza del Gabrio.
LA STAMPA del 15/10/96 (domenica)
Negoziante viene multata per aver chiuso il proprio negozio una settimana per lutto. Daniela Chiampo, 46 aa, titolare di un minimarket in via Morosini 8 viene multata di 333.335 lire per aver chiuso il negozio fra il 12 e il 19 agosto dopo la morte del padre. I vigili affermano che essendo cambiato il regolamento di polizia urbana sono costretti ad un maggior rigore: fino al 1991 vi era maggior discrezionalità da parte della polizia urbana, ultimamente, specie a partire dal nuovo regolamento, si direbbe di no.
LA STAMPA del 19/10/96 (sabato)
Parziale bilancio sulla comminazione delle multe. In quattro mesi, col nuovo regolamento di polizia urbana, sono state date 1.465 multe. Di queste 345 sono per gli escrementi dei cani (50 mila), 293 per lo scarico abusivo di rifiuti, 167 per l'imbrattamento del suolo, 164 per i venditori abusivi (in buona parte salsicciai e paninari), 61 per occupazione di suolo pubblico, 41 per calpestio delle aiuole, 41 per uso improprio delle panchine e delle aree giochi, 34 per aver spostato i contenitori dei rifiuti. Ma il tasso di produttività dei vigili risulta più basso degli operatori dell'Amiat (719 multe contro 746), tanto da non passare inosservato al cipiglio polemico di Viale (Verdi) e Marino (Alleanza per To). Solo Ghiglia osa tuonare che "il regolamento è inutile e il numero di sanzioni aumentate è ridicolo".
LA STAMPA del 26/10/96 (giovedì)
Vengono allontanate dal campo nomadi di Arrivore tre famiglie dai vigili dietro ordinanza del sindaco. Gli zingari a Torino sono 950, di cui 150 in eccesso rispetto al tetto massimo fissato dai "demografi" del Comune. Castellani auspica il potenziamento del corpo dei vigili con funzioni di polizia giudiziaria proprio nel trattamento della patata bollente dei nomadi. Secondo Marino (Alleanza per To) i vigili della sezione di polizia giudiziaria sono una decina. In tre anni (93-96) i nomadi hanno collezionato 525 denuncie, 556 sequestri di merce (di cui solo una parte rubate). Negli ultimi mesi - grazie al nuovo ordinamento - hanno perso 131 infrazioni, in buona parte per occupazione abusiva di suolo pubblico.
LA STAMPA del 27/10/96 (venerdì)
Rifondazione tiene un assemblea pubblica sul rapporto fra vigili urbani e ordine pubblico. Vi partecipano parecchi lavoratori del settore. Al termine dell'happening P.Ferrero auspica, oltre alle dimissioni degli attuali vertici di c.so XI Febbraio, che la magistratura indaghi sui comportamenti scorretti tenuti dalla forza pubblica nel corso dell'ultima manifestazione dei metalmeccanici.
LA STAMPA del 29/10/96 (domenica)
Rinviati a giudizio dalla procura torinese 70 vigili urbani per le multe cancellate. Le indagini erano iniziate nell'estate '95 e si rifanno ad un periodo che copre tutti gli anni '90. Coinvolti anche 13 agenti della Polstrada e 28 imprenditori e camionisti. Le multe venivano cancellate in cambio di favori o di compensi, le patenti restituite quasi subito anche a personalità celebri (come Baggio). Tra i destinatari della richiesta di rinvio a giudizio l'ex-comandante della sezione centro e il comandante della scuola di formazione reclute Mario Bollato. Buona parte dei rinviati sono ufficiali e sottufficiali della sezione motociclisti. Il grande pentito di turno, il motociclista Renato Pratone, già arrestato, dichiarò a suo tempo al giudice: "C'era una cassa comune in cui versavamo le mazzette. Usavamo quei soldi per pagare pranzi e cene tra noi o per fare regali a chi si sposava o andava in pensione. Quel che restava lo dividevamo in parti uguali. Arrivavano soldi chiudendo un occhio sui carichi dei camion, accelerando pratiche di revisione, o scortando carichi eccezionali anche quando non ce n'era bisogno per evitare controlli". A Natale piovevano buoni benzina da 500 mila a 2 milioni per ciascun piacere. I favori non si rifiutavano, negli uffici verbali e patenti, al superiore, al collega, all'amico dei capi.
NOVEMBRE
LA STAMPA del 10/11/96 (domenica)
Programmata per poco prima di Natale l'istituzione dei Vigili di Quartiere a S.Salvario, in una parte di Porta Palazzo e nella nona circoscrizione. Intervista al sindaco Castellani.
LA STAMPA del 13/11/96 (mercoledì)
Festa dei Vigili Urbani: nuova annunciazione del nuovo organo dei vigili di quartiere, giusto nel periodo del santo natale. E' comunque tempo di bilanci. Vincenzo Manna si gongola nelle cifre sulle multe, quasi fossero indicatori di produttività. Fuori dalla Galleria di Arte Moderna, dove si tiene la festa alla presenza delle autorità, solo Guarcello protestava con un volantino al fulmicotone contro il suo comandante e il solito sindaco. Innervosito il "divo" Castellani sbottava "E' inaccettabile da parte di chicchessia usare episodi come la richiesta di rinvii a giudizio per gettare discredito su 1533 vigili: le responsabilità penali sono individuali. Chi usa strumentalmente questi episodi, sia all'interno che all'esterno del corpo, fa opera di barbarie". Mentre il sindaco fa opera di dimenticanza: ben 63 dei 76 rimandati a giudizio sono ufficiali, sottufficiali, dirigenti. Come dire: il pesce quando puzza, puzza dalla testa. Se si guarda ai dati, dal 95 al 96 per i vigili tutto cresce. Crescono le multe e i loro incassi (da 426.534 a 483.534, per un totale di 23,5 miliardi a cui sommare 14,339 miliardi delle multe recuperate), crescono le multe bastarde (quelle con il "ceppo" incorporato: da 1757 a 13.290 !!), crescono i sequestri dei veicoli (da 2.754 a 3.110), aumentano le rimozioni forzate (da 11.283 a 12.297). Ma crescono pure le aggressioni ai nuovi aguzzini: da 51 del 95 alle 74 del 96. Mancano i dati sulle aggressioni da parte dei vigili al semplice cittadino. Scopo per cui è nata questa ricerca. LA STAMPA del 19/11/96 (martedì) Rifondazione Comunista chiede ufficialmente le dimissioni di Vincenzo Manna e del comando attuale di c.so XI Febbraio. A Castellani chiede di dare la propria delega ad altri, visti i suoi "troppi" impegni. Richiede inoltre la rimozione di Sergio Zaccaria dal ruolo di responsabile della Polizia Giudiziaria. Anche Viale invita a "riflettere" sul comando dei vigili. Castellani riferisce in merito all'ultima denuncia alla magistratura che riguarda il corpo dei vigili. Si tratta di un vigile che incautamente si è messo a fotografare un'impalcatura, a suo parere irregolare, nel cortile di c.so XI Febbraio. Viene sorpreso e fermato dai colleghi della Polizia giudiziaria, i quali si fanno consegnare rullino e macchina fotografica. Dopodiché l'impalcatura risultava miracolosamente scomparsa. In merito ai rimandati a giudizio per le multe fantasma, su 76 16 sono andati in pensione, 60 sono ancora ai loro posti in servizio. Sulla base del notevole coinvolgimento di ufficiali e sottufficiali, Rifondazione chiede le dimissioni degli attuali comandi poiché non potevano "non sapere e far finta di non sapere", data la vicinanza fra corpo dirigente e comando (sono imputati: 25 ufficiali, 34 sottufficiali, 4 dirigenti).