CONDANNATO SILVANO PELLISSERO
Silvano Pellissero dovrà quindi scontare 6 anni e 10 mesi.
A questo sono giunti i giudici nella loro sentenza.
Prove? Nessuna, come abbiamo già detto e ripetuto tante volte.
Silvano è stato condannato per giustificare l'operato schifoso di una magistratura che parte da un presunto colpevole e gli adatta addosso, come un vestito,indizi e prove.
Se non ci sono le inventa o le costruisce.
In più, Giordana, il giudice che, ricordiamo, è intimo amico del PM (le sentenze si decidono al ristorante, tra un aperitivo e l'altro), conferma con questa accusa le tesi del PM Tatangelo: Silvano e quelli come lui sono pericolosi per lo stato democratico, non tanto per l'entità dei loro crimini, ma per il consenso che creano in una situazione sociale esplosiva.
È per questo che Silvano Sole ed Edo sono finiti nelle grinfie dei giudici assassini.
Un capro espiatorio, la cui condanna giustifica un apparato investigativo abnorme ed assurdo, servizi segreti e polizie speciali, ROS e Digos in testa, satelliti e microspie.
Al momento della sentenza il pubblico ha inveito ed insultato i giudici, il minimo che si può fare in un'aula di tribunale presidiata all'inverosimile.
La provocazione non si è fatta attendere.
Alcuni Digos hanno volutamente provocato lo scontro, cercando di trattenere qualcuno tra il pubblico.
I presenti hanno rifiutato di lasciare nelle mani degli sbirri i loro amici, e ne è nata una prima colluttazione.
Chi era rimasto fuori in strada ha visto i compagni strattonati e, se fino a quel momento la mazzata era passata tra silenzio e costernazione, a quel punto la scintilla è esplosa.
Anche perche la prima linea dei celerini rideva ed insultava i presenti, provocando sfacciatamente.
Gli scontri sono nati appena fuori dal tribunale e proseguiti fino all'angolo con Largo Palermo. Cassonetti e transenne hanno fermato l'avanzata dei celerini per un attimo, giusto il tempo di prestare soccorso ai feriti.
Dopodiché i celerini (un centinaio) hanno ricominciato ad avanzare e l'asilo occupato ha accolto i manifestanti.
L'assedio della polizia è durato più di un'ora.
Repressione generalizzata ed isolamento, è questo il meccanismo difensivo di un potere sempre più disposto a risolvere le tensioni in termini di manganellate e galera.
Vie bloccate al traffico e silenzio stampa prima delle manifestazioni, provocazioni gratuite ai passanti di Via Po per terrorizzarli contro "la calata degli squatter".
Repressione ed isolamento per impedire la comunicazione con la città, riducendo tutto quello che succede ad un mero scontro fisico tra polizia e vandali imbrattamuri.
Non è solo la libertà di Silvano che chiediamo, ma quella di tutti i detenuti, la libertà di scegliere come vivere senza che un qualunque giudice assetato di notorietà ci sbatta in una cella.
Libertà di poter manifestare tutta la nostra rabbia ed il nostro dissenso per questo esistente soffocato di merci e governato dal dio Denaro.