spezzare le catene liberare tutti

SEQUESTRO DI PERSONA:

INDAGATO LO STATO DEMOCRATICO

La mattina del 28 febbraio la magistratura ha nuovamente bussato alle nostre porte, è nuovamente entrata nelle nostre case e nella nostra vita, portandosi via quattro ragazzi e costringendo alla latitanza altri due.

Quattro persone: Marco, Andrea, Pepè e Mauro sono state arrestate e si trovano ancora ora nel carcere delle Vallette con un'accusa incredibile: rapina aggravata. Nuovamente gli avvenimenti precipitano per il sadismo e la stupidità di alcuni giornalisti, accorsi dopo dei disordini per aumentare l'audience delle loro ridicole televisioni locali, per raccontare, come spesso accade, avvenimenti mai successi e realtà distorte. L'insofferenza verso chi come degli avvoltoi compare sulla scena del delitto o del disastro è spesso molto alta, come quella giornata in cui tutti ci avrebbero definito dei violenti, quando invece all'ospedale con una vertebra incrinata ci finirà una ragazza brutalmente picchiata da solerti celerini.La rapina secondo il giudice consisterebbe nel aver impedito a dei giornalisti di continuare la loro opera diffamatoria, portandogli via la telecamera. I ragazzi interrogati giustamente ribadiscono di non c'entrare nulla con l'avvenimento. "Casualmente" i sei ragazzi scelti per la persecuzione giudiziaria vivono, frequentano, o lavorano in sei realtà cittadine differenti, ma quella mattina erano solidali con Silvano Pellissero condannato a circa 7 anni, ed solidarizzavano con gli occupanti dell'Asilo di via Alessandria assediato dagli sbirri dopo l'aggressione della polizia sotto il tribunale. L'intento di questa "casualità" era ovviamente colpire più realtà per dare l'esempio di come lo stato può intervenire con chi è scomodo: settimane e settimane di galera senza aver commesso nessun reato; ci pare il Cile di Pinochet, d'altronde il macellaio sudamericano responsabile di migliaia di omicidi, stupri e torture, è stato liberato dalla "democratica" Inghilterra del sinistro Blair. Nella società dello spettacolo il consenso si costruisce attorno alle falsità delle televisioni e dei giornali, fomentando l'odio sociale e razziale per chi come noi vive gli stessi sfruttamenti, costruendo falsi allarmi su immigrazione, tossicodipendenza, aids, sicurezza, diversità e lotte sociali. Convincono molto bene il popolo bue della necessità del carcere per ogni minima cosa, e la gente comune imboccata su questa strada non si rende minimamente conto di essere il prossimo inquilino delle carceri a cui loro stessi hanno dato sostegno. La voglia smisurata di galera, ordine e disciplina che regna sovrana nel nostro parlamento nasconde il disastro sociale che si compie con il liberismo, migliaia di persone senza reddito, sfrattati sotto i ponti o nelle scuole abbandonate, persone che muoiono per strada, l'ambiente devastato ed inquinato, interi continenti depredati di ogni ricchezza e le cui popolazioni sono costrette ad emigrare (l'immigrato non è tale per avventura, ma per bisogno). La vostra insicurezza sociale, il vostro terrore per un futuro incerto e disperato vi porta alle guerre fra poveri, a pensare che più sono le persone incarcerate e minori sono le difficoltà nell'affrontare la realtà: è un inganno.

In una globalizzazione dove accanto a milioni di persone che muoiono di fame esistono 400 persone che da sole detengono la metà delle ricchezze prodotte sul pianeta, vi stupite se il controllo sociale assume sempre più aspetti nazisti? È noto che i lager son tornati a popolare il nostro continente, si chiamano centri di detenzione temporanea, e servono per le persone che non sono utili alla produzione.

Ci costringono a salire ripide e strette scale, tutti ordinati, tutti ligi al dovere e spietati con i vicini, ma se alla cima ci fosse una ghigliottina?

Liberiamoci dal carcere, liberiamoci dallo sfruttamento, liberiamoci dagli sciacalli.

Riprendiamoci la vita.

Bligny 18

torino 7.3.2000