“TORINO 1984”: MAGISTRATURA, QUESTURA, CARABINIERI FOMENTANO COSCIENTEMENTE LA VIOLENZA.

Questa mattina del 28 febbraio 2000 è scattata una nuova operazione di polizia che ha portato all’arresto di quattro compagni, all’attuale latitanza di due. I fatti per cui sono perseguiti, su ordine di “custodia cautelare” del PM Dodero, si riferiscono a un episodio secondario accaduto dopo la sentenza di condanna di Silvano Pellissero del 31 gennaio 2000. Ricordiamo che in quella giornata dopo la sentenza di condanna a 6 anni e 10 mesi di reclusione di Silvano vi furono dure cariche da parte delle forze dell’ordine davanti al tribunale terminate con l’assedio finale da parte di forti ingenti di polizia dell’Asilo Occupato di via Alessandria. Tutte le vie di accesso al centro occupato vennero bloccate da ps e cc con chiaro intento intimidatorio. Con gli arresti di oggi, i compagni vengono accusati di aver “rapinato” una video camera a due operatori televisivi di una emittente locale. In situazioni normali, il tutto sarebbe passato come un atto senza particolare gravità, vista la tensione della giornata, innescata da una sentenza che ampi strati della popolazione ha giudicato assurda. Inoltre, circa mezz’ora prima, da parte delle forze dell’ordine avevamo tutti assistito a un feroce pestaggio di una compagna che ha riportato la frattura di una vertebra cervicale con forte rischio di paralisi. Caso strano: nessun magistrato torinese ha aperto fascicoli per questo ben più grave episodio, mentre si continua a privilegiare la strada della criminalizzazione verso i centri sociali e le case occupate. La situazione repressiva che si è venuta a creare va ben oltre a queste vicende e pone un problema di abuso di potere continuo e incondizionato da parte di una magistratura e di una questura sempre più arroganti e aggressive che cercano sulla pelle dei luoghi occupati di ritagliarsi spazi di potere all’interno delle logiche cittadine. Si usano reati minori come se fossero reati da “banda armata”, si agita il rumore di manette con la carcerazione preventiva, per creare un clima artificiale da “anni di piombo” per soffocare le giuste spinte di autorganizzazione sociale che emergono da questo devastato tessuto metropolitano torinese. L’attuale situazione politica torinese permette a questura e magistratura sabaude di sperimentare a modo loro il “pacchetto sicurezza” sulla pelle dei centri sociali e delle case occupate, sulla pelle degli immigrati, sulla pelle di tutti gli incompatibili di questa città. In piena libertà e senza alcun controllo…

Libertà per i compagni arrestati.

Csoa Gabrio

Casa Occupata Bligny 18

Torino 28-2-00