Fri, 26 Jan 2001 |
NO
al Tav! tutti in piazza il 29 gennaio!
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NO al Tav! Ribellarsi è giusto! A Torino lunedì 29 gennaio i ministri del governo italiano e di quello francese firmeranno l'accordo che darà inizio ai lavori dell'alta velocità da Torino a Lione, passando (e distruggendo) la Val di Susa. Il 29 i sindacati di base hanno indetto uno sciopero in tutta la valle e centinaia di valligiani scenderanno a Torino per difendere la loro vita, le loro case, il loro ambiente, il loro futuro. Anche noi saremo in piazza per dire no a questo progetto di morte. Appuntamento alle ore 9,30 in piazza Carlo Felice (davanti alla stazione di Porta Nuova). I disastri ambientali, la deturpazione del paesaggio, lo sventramento del territorio di una delle più belle valli alpine, già causati dalla costruzione dell’autostrada e che sono destinati ad aumentare notevolmente con la realizzazione del Treno ad Alta Velocità, non hanno minimamente turbato, né mai turberanno in futuro, i sonni dei grossi speculatori finanziari e politicanti vari che in nome del profitto non esitano di fronte a nulla. Parlano di progresso ma nel loro "progresso" non c’è posto per la gente. Un treno ad alta velocità in pieno esercizio è rumoroso come un aereo in partenza. È stato calcolato che per non subire le conseguenze dell’inquinamento acustico bisognerebbe abitare ad una distanza di almeno 500 metri dai binari, questo significa che si dovrebbe creare intorno a tutto il tracciato TAV un deserto della larghezza di un chilometro. "È un rumore improvviso e nevrotico e se voi fate crescere un bambino nei pressi di una linea ad alta velocità sarà sicuramente ritardato" spiega il prof. Chiocchia", docente di acustica del Politecnico di Torino. Chi si oppone alla distruzione della Val Susa, del suo territorio, chi sa che è in gioco la stessa vita di uomini, donne, bambini, piante e animali, non ha santi in paradiso. Tutte le forze politiche, sia del Polo che dell’Ulivo, promettono agli elettori l’alta velocità in tempi rapidi: a nessuno importa del destino dei 35.000 abitanti della Valle. Per loro non sono che sassolini nelle scarpe di interessi enormi. Nella Valle dove vogliono far passare il treno miliardario le piccole stazioni sono chiuse da tempo: i pendolari aspettano l’arrivo del loro treno al freddo, i posti di lavoro promessi dalla Sitaf con l’autostrada non si sono rivelati che chimere mentre la Sitaf stessa ha introiti superiori al Prodotto Interno Lordo della Bulgaria! In un luogo dove c’è già una linea ferroviaria internazionale, due statali, l’autostrada ed il fiume, in una valle che in certi tratti è larga solo un Km e mezzo è evidente che c’è qualcosa di troppo, di inutile: gli abitanti, le persone che oggi ci vivono e che domani potranno solo morire o scappare. Ma di fronte ai valsusini si ergono giganti i cui nomi sono noti: ENI; IRI e FIAT o meglio tutti i General Contrattor a loro collegati COCIV, IRICAV, CAVET, CEPAV UNO E ITALFERR. Ed ormai è chiaro che anche la città di Torino verrà piegata alle esigenze del TAV che dovrà essere pronto entro il 2006 per il grande business pubblicitario delle Olimpiadi. Le costruzioni che copriranno la spina centrale, la metropolitana girata e rivoltata secondo i voleri del Politecnico, portavoce della maggiore finanziatrice privata, la FIAT, la zona degli ex-mercati generali che vedrà nascere una mega-cittadella per le olimpiadi poi gestita dall’Università, l’enorme albergo che sorgerà in collina da sempre vincolata contro le costruzioni, la rivoluzione di Porta Susa che, nel divenire la prima stazione di Torino, sarà spostata verso C.so Bolzano e sarà il passaggio per l’Alta Velocità, la metro e vedrà la costruzione di un altro albergo di 30 piani sopra i binari quasi all’angolo con C.so Vittorio. I Signori della Terra anche qui stanno preparando il deserto, un deserto in cui corrono treni superveloci destinati a collegare metropoli invivibili e mostruose, fatte di anonime periferie e centri direzionali. Di questo deserto sono sostenitori la destra e la sinistra, il Polo e l’Ulivo, il partito unico che ci governa alternandosi ai tavoli del potere. E la Fiat. Quella di sempre, quella che, diceva il vecchio Agnelli, "è sempre governativa". Di fronte a questo panorama di distruzione, di fronte alla folle corsa verso il profitto per i soliti pochi potenti è importante che la parola e l’iniziativa tornino alla gente, alla gente della Valle ed a quella della città, a quelli che in quest’angolo del Piemonte vogliono vivere e non correre, a quelli che della Val Susa amano i sentieri ed i boschi, a chi desidera un futuro per se e per i propri figli. Di fronte ai giganti è giusto ribellarsi, riprendendo nelle proprie mani la nostra vita senza delegare ai professionisti della politica schierati con i potenti contro noi tutti. Fermiamo il TAV! Contro i Signori della Terra per la vita e la libertà di tutti! Federazione Anarchica Torinese - FAI C.so Palermo 46, Torino (la sede è aperta tutti i mercoledì dopo le 21); e-mail fat@inrete.it; tel. 0338 6594361;