Mon, 29 Jan 2001
Corteo a Torino contro il TAV, solidarieta' a Silvano Pelissero

 

Una Torino blindata all'inverosimile, duemila e passa tra poliziotti e cerabinieri, alcune vie della citta',
importanti in cui per passare i cittadini devono mostrare i documenti agli sbirri. Praticamente
la citta' tagliata in due. Il corteo vede una nutrita partecipazione di gente della Valsusa, centri sociali ed anarchici.
In Piazza San Carlo la polizia carica i manifestanti, nonostante che questi siano disarmati, e che via Roma sia bloccata da un centinaio di transenne disposte a quadrato, e dietro un esercito di celerini, cellulari, manganelli e scudi. Il tutto non dura che cinque minuti. Dopodiche' il corteo riparte e raggiunge la stazione, sempre con la presenza della gente della Valsusa.
Noi abbiamo partecipato con il nostro striscione, ricordando alla gente che l'alta velocita' ha gia' fatto delle vittime, i nostri compagni Sole, Silvano, Baleno ed Enrico.

 

questo e' il testo del volantino distribuito:

SOLE E BALENO SUICIDI AD ALTA VELOCITA'


Non c'e' bisogno di aspettare. Le prime vittime del Treno ad Alta Velocita' (o capacita') ci sono gia'.
Il 3 marzo 1998 esplodeva la montatura di stato contro tre anarchici che occupavano la Casa di Collegno.
Affermando possedere "prove granitiche" il PM laudi ed il suo speaker Tatangelo sbattono in galera Soledad Rosas, Edoardo Massari (Baleno) e Silvano Pelissero. Li accusano di essere gli autori degli attentati contro i cantieri del TAV, la famigerata banda dei "Lupi Grigi".
Fra marzo e luglio Sole e Baleno muoiono suicidati in stato di detenzione. Paradossalmente l'unico superstite, Silvano Pelissero, vedra' l'accanirsi dell'accusa contro di lui. Si vuole giustificare con una
sostanziosa condanna l'operato degli inquisitori, dei carabinieri dei Reparti Operativi Speciali (ROS)
e Digos (polizia politica).
Al processo la stessa accusa ammettera' che Sole e Baleno non avevano nulla a che fare con gli attentati in Valsusa. All'epoca Sole non si trovava nemmeno in Italia...
Silvano, reo di essere nato e vissuto a Bussoleno, ma soprattutto di essere anarchico, con precedenti per detenzione di armi - di proprieta' del padre, ex partigiano - diviene l'imputato ideale da offrire in pasto alla grande stampa per esorcizzare con una feroce campagna di demonizzazione qualsiaasi forma di dissenso contro i progetti ultra-miliardari di devastazione del grande capitale e dello stato in Valsusa.
Dopo due anni di detenzione, Silvano viene condannato a  6 anni e 10 mesi, alla conclusiuone di un processo farsa basato sulle semplici affermazioni -non provate- dell'accusa.
Oggi, mentre i padroni del TAV si accingono a spartirsi la grande torta, Silvano vede riconfermata
la condanna nel processo d'appello, con uno sconto ridicolo di 9 mesi.
I giudici ammettono soltanto che la pipe-bomb, ritrovata dai Ros nella Casa Occupata di Collegno, non era altro che un fuoco d'artificio. Era l'unica arma trovata nel 'covo' degli 'ecoterroristi'...

 

SILVANO LIBERO

ASILO OCCUPATO,

BAROCCHIO OCCUPATO,

FORTE GUERCIO OCCUPATO