DALLA "RISOLUZIONE SULLE QUESTIONI NAZIONALI NELL'EUROPA CENTRALE E NEI BALCANI"
APPROVATA AL V CONGRESSO DEL COMINTERN, 17 GIUGNO-8 LUGLIO 1924



novembre 1999

 


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III. La questione jugoslava

        1. La Jugoslavia è uno stato con molte nazionalità. La borghesia serba, che in questo stato detiene l'egemonia, rappresenta una nazione che costituisce solo il 39 per cento dell'intera popolazione della Jugoslavia. Le altre nazioni, che nel loro insieme costituiscono la grande maggioranza della popolazione, soffrono tutte, in misura maggiore o minore, sotto l'oppressione nazionale e nei loro confronti viene condotta una politica di denazionalizzazione.

        2. I serbi, i croati e gli sloveni sono tre nazioni differenti. La teoria di un'unica nazione serbo-croata-slovena è solo una maschera dell'imperialismo serbo.

        3. Il compito del Partito Comunista Jugoslavo è quello di condurre una lotta decisa contro l'oppressione nazionale in tutte le sue forme, una lotta per l'autodeterminazione dei popoli, aiutando e incoraggiando il movimento di liberazione nazionale, sforzandosi continuamente di sottrarre tale movimento all'influsso della borghesia e di legarlo alla lotta comune delle massi lavoratrici contro la borghesia e il capitalismo.

        4. La questione nazionale in Jugoslavia non è una questione costituzionale e quindi non deve essere identificata con la questione della Costituzione di San Vito. Essa è, in primo luogo, una questione della lotta dei popoli oppressi nazionalmente per la loro autodeterminazione nazionale e, in secondo luogo, una questione di lotta rivoluzionaria delle masse lavoratrici nell'intera Jugoslavia.

        5. La lotta contro l'oppressione nazionale, per l'autodeterminazione delle nazioni, che comprende quella per il diritto alla secessione e quella per il potere operaio e contadino, deve essere messa in collegamento con la lotta contro la tirannica borghesia serba, contro la monarchia e contro la costituzione di San Vito.

        6. Anche se la questione nazionale non può essere risolta attraverso una revisione della costituzione, Il Partito Comunista Jugoslavo deve partecipare attivamente alla lotta per la revisione della costituzione, al fine di fare cadere l'attuale tirannico regime della borghesia serba e di ottenere nella maggiore misura possibile garanzie, diritti politici e libertà per le masse lavoratrici delle nazionalità oppresse, con uno sforzo continuo per attirare a sé le masse lavoratrici nella lotta per il potere dei lavoratori e dei contadini, spiegando alle masse che solo il potere dei lavoratori e dei contadini può risolvere in via definitiva la questione nazionale.

        7. Poiché in Jugoslavia vi è un movimento di massa contro l'oppressione nazionale in tutte le sue forme, così come un movimento di massa per l'autodeterminazione nazionale, in essa la questione nazionale ha un carattere attuale e acuto e riguarda direttamente gli interessi delle masse lavoratrici.

        Per questo la parola d'ordine generale dell'autodeterminazione, promossa dal Partito Comunista Jugoslavo, deve essere espressa concretamente come rivendicazione della secessione della Croazia, della Slavonia e della Macedonia dal corpo dello stato jugoslavo e per la costituzione di tali regioni in repubbliche indipendenti.

        Per quanto riguarda la popolazione croata e slovena nelle regioni occupate dall'Italia, il Partito Comunista Jugoslavo deve mettere in atto una propaganda e un agitazione nello spirito delle parole d'ordine riportate sopra.

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