ROMANIA: 365 GIORNI DI DISORDINE POLITICO E SOCIALE
CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI E SCHEDA SUI PARTITI POLITICI ROMENI


febbraio 2000, di Carmiola Ionescu e Bianca Guruita, dal quotidiano romeno in lingua inglese "Nine O'Clock", 29-30 dicembre 1999, traduzione di A. Ferrario


Il 1999 è stato probabilmente fino a oggi l'anno più difficile della transizione romena. E' stato un anno che è cominciato sotto il segno di ampi movimenti sociali dei minatori e si è chiuso con dimostrazioni delle confederazioni dei sindacati a livello nazionale. Il 1999 ha portato inoltre alla Romania un nuovo governo, nonché la notizia dell'avvio delle trattative per l'ammissione all'Unione Europea. E' stato un anno contrassegnato da un drastico calo del livello di vita dei romeni e dalla promessa del nuovo governo che il 2000 potrebbe essere un anno migliore. L'anno che si sta chiudendo ha inoltre portato ai romeni un conflitto vicino al loro confine occidentale e un drastico calo della popolarità del governo, a vantaggio dei partiti dell'opposizione. Quelli che seguono sono i momenti chiave di quanto avvenuto in Romania nel 1999:

GENNAIO

3 - I minatori della Valle dello Jiu entrano in sciopero. Chiedono che il premier Radu Vasile e il ministro dell'industria Radu Berceanu si rechino immediatamente sul posto per negoziare le loro richieste.

4 - I minatori della Valle dello Jiu, guidati da Miron Cozma, minacciano di recarsi a Bucarest se l'amministrazione non accetterà le loro richieste. Radu Vasile rifiuta ogni dialogo con i minatori.

5 - Le minacce dei minatori si fanno più energiche. Il terzo giorno dello sciopero, la città di Petrosani diventa teatro di vaste proteste sociali. Radu Vasile rimane determinato a non recarsi a Petrosani, sebbene i minatori abbiano richiesto un incontro trilaterale tra Cozma - Vadim Tudor (presidente del PRM, il Partito della Grande Romania, di cui Cozma è membro) - Radu Vasile.

7 - Il governo non sembra essere intimorito dai minatori della Valle dello Jiu e decide di chiudere altre 37 miniere. Contemporaneamente, il governo avvia un processo di demilitarizzazione della polizia, dando a quest'ultima lo status di soggetto civile.

10 - Il Ministero dell'industria avvia negoziati con i minatori, attraverso il segretario di stato Nicolae Staiculescu. Ai minatori viene raccomandato di redigere un loro programma per la riduzione dei debiti verso lo stato. All'interno del Ministero della sanità scoppia una guerra tra fazioni diverse, che vede il segretario Alexandru Ciocalteu accusare il ministro Hajdu Gabor di essere incompetente.

11 - E' il giorno in cui inizia lo "spettacolo da circo" dello scandalo "Rona Hartner - Presidente Constantinescu". Un artista di circo entra nelle grazie del presidente del PRM, Corneliu Vadim Tudor. Egli accusa Constantinescu di avere avuto una relazione extraconiugale con l'attrice Rona Hartner, ma non è in grado di provarlo. Nello stesso giorno, Miron Cozma dichiara ai minatori di Petrosani che marceranno su Bucarest se l'amministrazione non si metterà alla ricerca di soluzioni per le loro richieste.

12 - I minatori fanno il primo tentativo di avanzare in direzione di Bucarest, ma vengono fermati dai gendarmi nella Gola dello Jiu, a soli pochi chilometri da Petrosani. Il presidente Constantinescu annuncia che non interverrà nel conflitto.

14 - Lo sciopero dei minatori viene dichiarato illegale con una sentenza di tribunale. I loro negoziati con il Ministero dell'industria falliscono. Miron Cozma reitera la minaccia di effettuare una marcia su Bucarest simile a quelle del 1990 e del 1991.

17 - Per la prima volta dopo lo scoppio dello scandalo Rona Hartner, il presidente Constantinescu annuncia di essere innocente.

18 - I minatori cominciano a marciare verso Bucarest.

19 - Minatori e forze dell'ordine si scontrano nella Gola dello Jiu. La polizia subisce un umiliante picchiaggio. I minatori guidati da Cozma raggiungono Targu Jiu. L'opposizione parlamentare annuncia il proprio sostegno alla protesta dei minatori, mentre il governo sostiene che la protesta è un movimento dai fini politici.

20 - Radu Vasile annuncia che il governo è disposto a riprendere i negoziati con i minatori, con la condizione che questi ultimi ritornino immediatamente al lavoro. I minatori rifiutano di tornare a Petrosani e si recano invece fino a Horezu.

21 - Nuovi scontri tra minatori e forze dell'ordine, questa volta a Costesti. I gendarmi, scarsamente coordinati, subiscono un'altra sconfitta e di conseguenza il Ministro degli interni Gavrile Dejeu viene dimesso e sostituito con Constantin Dudu Ionescu. Il Parlamento viene convocato per una seduta straordinaria, al fine di prendere posizione sugli ultimi eventi.

24 - Il conflitto viene evitato quando Radu Vasile decide di recarsi al Monastero di Cozia per negoziare con Miron Cozma. Appena vengono a sapere dei risultati dei negoziati, i minatori salgono sugli autobus e tornano a Petrosani. Prima dei negoziati, il presidente stava per dichiarare lo stato di emergenza.

25 - Il governo assegna fondi per programmi sociali nella Valle dello Jiu. I minatori tornano al lavoro.

28 - La coalizione di governo annuncia il proprio sostegno alla bozza di bilancio del Governo, mentre i dibattiti parlamentari sull'argomento si surriscaldano a causa della cancellazione delle agevolazioni per gli investitori.

FEBBRAIO

7 - La riunione dell'Internazionale socialista tenutasi a Bucarest annuncia il proprio appoggio all'ammissione dei paesi dell'Europa centrale e orientale all'UE. Il Parlamento comincia a dibattere la bozza di bilancio.

10 - Il ministro degli interni afferma di volere proporre una bozza di legge per amnistiare gli ufficiali dell'esercito accusati di avere fatto sparare sui civili che protestavano contro il regime comunista nel dicembre 1989. L'iniziativa dà il via ad accese controversie e alla fine il ministro Dudu Ionescu rinuncia.

15 - La Corte suprema di Giustizia condanna il leader dei minatori Miron Cozma a 18 anni di prigione per avere rovesciato il governo romeno nel settembre 1991. I politici cominciano a discutere immediatamente della sentenza. Tra le polemiche, trovano il tempo di salutare la decisione del Papa di recarsi in Romania a maggio.

16 - Il premier Radu Vasile afferma che le autorità non cercano di vendicarsi contro i minatori per gli atti del loro leader Cozma. Il Parlamento approva la legge sul bilancio per il 1999.

17 - Miron Cozma viene arrestato dopo avere affermato di non accettare la sentenza. Cozma riunisce ancora alcune centinaia di minatori e si dirige verso Bucarest. Si scontra con le forze dell'ordine a Stoenesti. Dopo una battaglia di tre ore, Cozma viene arrestato e incarcerato. Vengono arrestati anche 534 minatori.

18 - I funzionari e gli altri soggetti coinvolti nello scandalo "Sigarette II" per attività di contrabbando, scoppiato nell'aprile 1998, vengono condannati alla prigione. Il senatore Viorelt Catarama dà le dimissioni dal PNL in segno di protesta per il fatto che il partito ha votato il bilancio per il 1999, sospendendo le agevolazioni per gli investitori.

22 - Il giorno prima della scadenza imposta per i negoziati di Rambouillet, i presidenti di Bulgaria e Romania fanno appello a Milosevic affinché non rifiuti la soluzione politica richiesta dalla comunità internazionale e perché cessino i massacri contro gli albanesi del Kosovo. La gestione della Bancorex si dimette e la banca entra in fallimento. Durante i negoziati per un nuovo accordo stand-by, il FMI insiste perché la banca venga completamente ristrutturata.

24 - Mentre il leader del PSDR si trova negli USA per cercare di migliorare la propria immagine all'estero, il partito radicale PRM annuncia fieramente che "il PRM è l'alleato naturale del PDSR".

28 - Dopo avere minacciato i propri opponenti nel PNTCD di abbandonare il partito se le contestazioni nei suoi confronti avessero dovuto proseguire, Radu Vasile riceve il voto di fiducia della direzione del PNTCD. Viorel Catarama si unisce al partito diretto da Virgil Magureanu, ex direttore dei servizi segreti romeni.

MARZO

1 - La Camera dei deputati toglie l'immunità al vice del PDSR Garbiel Bivolaru, in modo tale che quest'ultimo possa essere indagato per svariati casi di corruzione e frode.

7 - Il presidente Constantinescu irrita nuovamente i politici romeni affermando che la loro politica è "sporca e patetica".

9 - Più dell'80% dei romeni sono scontenti del governo Vasile, secondo un'indagine della INSOMAR.

10 - Il premier Vasile non riesce a convincere i leader della coalizione ad appoggiarlo nell'assumersi la responsabilità per una serie di leggi economiche di fronte al Parlamento.

12 - La Romania diventa uno stato ai confini della NATO dopo che l'Ungheria (insieme a alla Polonia e alla Repubblica Ceca) diventa membro dell'alleanza.

16 - Il PDSR e il PRM si ritirano dalle sedute del Senato con le quali viene tolta l'immunità parlamentare al senatore del PRM Corneliu Vadim Tudor, che deve rispondere come accusato in 11 casi penali di calunnia e diffamazione contro svariate personalità.

17 - La valuta nazionale, il leu, subisce un netto calo rispetto al dollaro USA. Il leu si svaluta di 860 unità nei confronti del dollaro e il tasso di cambio arriva fino a 15.500 leu per 1 dollaro.

21 - Constantinescu si rivolge con un discorso alla nazione, affermando che l'intervento della NATO contro la Jugoslavia è "legittimo e necessario". Questa affermazione viene considerata come un grosso errore politico che danneggerà seriamente l'immagine del presidente.

22 - Mentre il governo avvia negoziati con le maggiori confederazioni sindacali, il presidente Constantinescu si consulta con i partiti politici al fine di ottenere consensi su un programma anticrisi.

24 - I politici si trovano ad affrontare la decisione della NATO di dare il via a una campagna aerea contro la Jugoslavia. Rimarranno sempre divisi riguardo al tema del Kosovo: anti-Milosevic (la coalizione di governo) e anti-NATO (l'opposizione di sinistra). I sindacati avviano proteste in tutto il paese contro il calo del livello di vita, ma nulla accade.

28 - Il premier Vasile viene colpito da un infarto.

30 - Il Parlamento chiede l'interruzione della campagna militare della NATO e nuovi negoziati per una soluzione politica in Kosovo.

APRILE

1 - La Romania viene visitata dal Vicecomandante supremo delle Forze alleate in Europa, generale Rupert Smith, che esprime apprezzamento per la posizione della Romania durante la crisi del Kosovo.

6 - Cotroceni Palace ospita un convengo nazionale per un programma anticrisi. Il premier Vasile si rifiuta di farne suo il programma.

18 - Il presidente Constantinescu assicura la nazione che la sovranità e l'indipendenza della Romania non verranno mai messe in questione. Da quando è cominciato il conflitto in Kosovo, l'opposizione suggerisce all'opinione pubblica uno scenario secondo il quale la Transilvania potrebbe avere lo stesso destino del Kosovo. L'ex primo ministro Victor Ciorbea fonda un proprio partito - l'Alleanza Nazionale Cristiano-Democratica - poco dopo essere uscito con altri dal PNTCD.

19 - Migliaia di membri dei sindacati entrano in sciopero di avvertimento in tutto il paese. Il governo avvia negoziati con la maggiore confederazione sindacale.

20 - Il Consiglio supremo della difesa decide di dare alla NATO accesso illimitato allo spazio aereo della Romania. Radu Vasile si incontra con i leader sindacali per prevenire uno sciopero generale.

21 - La Romania e il FMI firmano una lettera di intenti riguardo all'accordo stand-by.

22 - Dopo molte discussioni tra il potere e l'opposizione, il Parlamento decide di dare alla NATO accesso limitato allo spazio aereo della Romania. I sindacati decidono di rimandare lo sciopero generale.

26 - Comincia una battaglia tra il PNTCD e il PNL riguardo alla loro partecipazione alle elezioni locali. Il PNL annuncia di avere deciso di partecipare al voto con liste separate da quelle della CDR, un fatto che irrita notevolmente i cristiano-democratici del PNTCD.

29 - Su richiesta dell'UE, il governo decide di decretare un embargo petrolifero contro la Jugoslavia.

MAGGIO

2 - Le statistiche ufficiali dicono che l'economia romena sta peggiorando continuamente.

3 - Il primo ministro britannico Tony Blair arriva a Bucarest. Rivolgendosi al Parlamento, promette di dare il proprio sostegno alla Romania a Helsinki, affinché il paese possa cominciare trattative per l'ammissione all'UE.

7-9 - Papa Giovanni Paolo II visita soprattutto la Romania ortodossa, un momento che viene definito storico, soprattutto dal punto di vista della riconciliazione tra ortodossi e cattolici.

12 - Il premier Vasile si assume la responsabilità di fronte al Parlamento per una serie di leggi economiche sulle privatizzazioni, le concessioni, le società commerciali, i fallimenti ecc.

16 - Marko Bela viene rieletto presidente dell'UDMR, un fatto che costituisce un'amara sconfitta per i radicali di questo partito. Cominciano a evidenziarsi i primi segni del conflitto che cova sotto la cenere tra il presidente Constantinescu e il premier Vasile.

17 - L'ex generale della polizia segreta comunista Mihai Pacepa viene riabilitato da un tribunale e le accuse di tradimento mossegli dal precedente regime vengono annullate. Pacepa, un uomo chiave della polizia politica del dittatore Ceausescu, era scappato negli USA nel 1978, dando un grave colpo ai servizi segreti romeni. Era stato condannato a morte per tradimento.

20 - Una mozione di sfiducia presentata dal PDSR viene respinta senza problemi.

26 - Il Senato approva la legge sulle Amministrazioni locali.

GIUGNO

2 - 15.000 lavoratori degli stabilimenti di Brasov avviano violente proteste contro l'intenzione del governo di ristrutturare le loro aziende.

3 - Nella città di Iasi, membri del sindacato dello stabilimento di Tepro attaccano la Prefettura durante le proteste contro la privatizzazione della loro azienda.

6 - Dopo 63 anni, la squadra di calcio della Romania sconfigge l'Ungheria per 2-0 a Bucarest.

8 - Iliescu continua a ottenere sempre maggiori favori nelle indagini d'opinione. Un'inchiesta della Metro Media Transilvania afferma che il leader del PDSR ha un 9% di preferenze in più rispetto a Constantinescu.

20 - Una nuova crisi all'interno della coalizione di governo blocca l'approvazione della legge sulla proprietà in Parlamento.

22 - Il Segretario di stato USA Madeleine Albright si incontra a Bucarest con il presidente Constantinescu e lo assicura sull'integrità territoriale della Romania. Comincia un conflitto tra il presidente e i senatori del FPS.

23 - Il presidente Constantinescu presenta la strategia di sicurezza nazionale al Parlamento.

24 - Il PD viene accusato di essere coinvolto in casi di corruzione. I democratici negano le accuse e affermano che si tratta di una macchinazione di Cotroceni.

27 - Piogge torrenziali inondano decine di villaggi e causano 21 vittime.

29 - Iliescu si rifiuta di dire se ha già deciso o meno di candidarsi nuovamente alla Presidenza.

LUGLIO

4 - Il presidente Constantinescu e il premier Vasile negano le voci di un loro reciproco conflitto e affermano di essere in "eccellenti" rapporti.

5 - Il PNL e il PNTCD avviano un'altra battaglia. Il premier Vasile avverte che un'altra crisi politica potrebbe avere conseguenze drammatiche per la Romania.

8 - Mentre si trovano a Bucarest, Javier Solana e Joschka Fischer ringraziano le autorità romene per il loro sostegno durante la crisi del Kosovo.

13 - Emil Constantinescu critica l'Occidente perché non fornisce sostegno all'economia romena. "Siamo stanchi di ringraziamenti e di pacche sulla schiena", afferma Constantinescu. Adrian Nastase, alto funzionario del PDSR, infiamma i nazionalisti affermando che la Transilvania si potrebbe trasformare in un altro Kosovo.

15 - Mentre si trova a Bucarest, il generale NATO Wesley Clark afferma che l'alleanza non vuole modificare confini nei Balcani.

18 - Due generali dell'Esercito, Victor Stanculescu e Mihai Chitac, vengono giudicati colpevoli di avere ordinato alle truppe di aprire il fuoco contro i dimostranti nel dicembre 1989. Il ministro della difesa afferma che ricorrerà in appello. Constantinescu dichiara che i politici non dovrebbero interferire con il sistema giudiziario.

22 - Vuk Draskovic, uno degli opponenti di Milosevic, effettua una visita di un giorno a Bucarest e afferma che i politici occidentali sono degli idioti.

AGOSTO

1 - La Bancorex cessa le sue attività e parte del suo patrimonio viene rilevato dalla Banca Commerciale Romena.

1 - Il PNTCD rimanda le elezioni di una nuova leadership all'anno 2001, dopo che Radu Vasile ha scioccato i suoi colleghi di partito affermando di avere l'intenzione di diventare presidente del partito.

3 - La classe politica si scalda nuovamente per le leggi sulla proprietà che la coalizione di governo cerca in ogni modo di fare approvare dal Parlamento entro la fine della sessione autunnale.

4 - Mircea Ionescu Quintus dichiara che non si candiderà più per la presidenza del PNL e che si ritirerà dopo il congresso del 2001.

4 - Marinai minacciano di bloccare il traffico sul Danubio se le autorità non si impegneranno per la cancellazione delle limitazioni al traffico imposte dalla guerra in Jugoslavia.

5 - Un'esplosione nello stabilimento SIDEX di Galati uccide tre persone.

5 - Il FMI approva un prestito di $547 milioni, concesso alla Romania dopo più di 7 mesi di negoziati.

11 - A Bucarest viene registrata un'eclisse totale di sole della durata totale di 2'2".

16 - In Romania si verificano gravi inondazioni, che uccidono più di 4 persone.

19 - La guerra tra il PDSR e Cotroceni Palace raggiunge il suo culmine. Adrian Nastase accusa il presidente Constantinescu di dittatura presidenziale.

25 - In assenza dell'opposizione, la Camera dei deputati adotta la nuova legge sugli edifici nazionalizzati.

26 - Il premier decide di interrompere la pubblicazione sul "Monitorul Oficial" di due decreti di emergenza nel campo dell'agricoltura, adottati dal governo Vasile solo un giorno prima; è stata una delle mosse che hanno accelerato le sue dimissioni.

SETTEMBRE

9 - Il presidente Constantinescu avvia una tornata di colloqui con i partiti politici parlamentari sia al governo che all'opposizione, al fine di ottenere consenso sulla legge sulle proprietà; i leader dei partiti esprimono il loro scetticismo fin dall'inizio sulla possibilità di raggiungere un compromesso.

13 - Il Patriarca della Chiesa ortodossa romena, Teoctist, lancia uno sciopero in segno di protesta contro la decisione del governo di non nominare la Chiesa ortodossa come la chiesa "nazionale" nella legge sulle denominazioni religiose.

14 - La richiesta del Patriarca Teoctist viene accettata: la Chiesa ortodossa diventa una chiesa "nazionale" con una correzione apportata all'ultimo minuto dal premier Vasile al testo della legge.

15 - Il viceministro greco per gli affari esteri muore in un incidente aereo sullo spazio aereo romeno, mentre si sta recando alla riunione SEECP che si deve svolgere a Bucarest; altre sei persone della delegazione perdono la vita nell'incidente.

19 - Il PNL afferma di volere diventare la forza politica principale della CDR, una dichiarazione che irrita i cristiano-democratici.

22 - Gli studenti delle scuole superiori lanciano uno sciopero di protesta contro il carattere obbligatorio dell'esame di matematica negli esami di maturità.

26 - Il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder conclude la sua visita a Bucarest, da dove ha inviato un messaggio realistico e corretto alla Romania.

26 - A Brasov vengono registrati scontri di piazza tra bande rivali.

28 - Il PD è scosso dalle dimissioni di due suoi importanti membri, Radu F. Alexandru e George Serban, in segno di protesta contro i metodi dittatoriali che Petre Roman applica per governare il partito.

OTTOBRE

1 - Comincia la "mania delle commissioni d'indagine" avviate dal PD contro alcuni ministri cristiano-democratici; il primo ministro a essere preso di mira è Ion Caramitru, ministro della cultura.

3 - A Cluj viene organizzato un seminario che riunisce allo stesso tavolo i leader di PDSR, PD e ApR. Tale seminario darà luogo a molte polemiche all'interno della coalizione di governo, a causa della presenza dei leader democratici allo stesso tavolo con quelli dell'opposizione.

5 - Inizio delle dispute tra governo e opposizione sull'inaugurazione del Parco dell'amicizia romeno-ungherese, prevista per il 6 ottobre in presenza del premier dei due paesi; alla fine, questo evento verrà ridotto alla partecipazione dei soli rappresentanti dell'amministrazione locale.

9 - Nella coalizione scoppia un nuovo scandalo: il PNTCD minaccia di abbandonare il governo se il PD non rinuncerà alle indagini lanciate contro i ministri cristiano-democratici; il PD riesce a irritare anche i liberali dopo che il ministro Basescu revoca dal suo incarico un funzionario liberale a lui subordinato.

20 - La Romania viene colta nuovamente di sorpresa dall'arrivo del freddo: nelle case romene regna il gelo a causa della negligenza delle autorità; queste ultime si accusano a vicenda delle inefficienze.

25 - Il gabinetto di Radu Vasile viene sottoposto a pressioni da tutte le parti; i sindacati e le opposizioni chiedono le dimissioni del governo e l'indizione di elezioni anticipate.

28 - Gunther Verheugen, della Commissione europea, che si trova in vista per due giorni in Romania, dichiara che l'avvio dei negoziati per l'ammissione della Romania nell'Unione Europea cominceranno in dicembre a Helsinki.

NOVEMBRE

1 - Per la prima volta dalla sua elezione, il presidente Constantinescu riconosce il suo totale fallimento nella comunicazione con i cittadini.

3 - Il caos legislativo raggiunge il suo culmine: dopo avere bloccato, su pressione del PD, il "decreto Muresan" per la creazione dell'ente per le proprietà statali, meno di due giorni dopo, costretto dal PNTCD, il primo ministro lo sblocca. La privatizzazione delle ex aziende agricole statali diventa motivo di una mini-crisi tra il senatore del PD, Trita Fanita, e il resto della coalizione.

4 - Il governo Vasile entra in un periodo di continui scioperi e proteste di piazza. Le manifestazioni degli studenti rimangono al centro dell'attenzione del pubblico per svariate settimane; dopo che i lavoratori della Roman di Brasov hanno bloccato una strada nazionale, Radu Vasile cede alle pressioni e concede altri 100 miliardi di lei all'azienda in bancarotta.

7 - I lavoratori di Brasov devastano la prefettura della città, ferendo numerosi gendarmi e causando danni superiori a 1 miliardo di lei.

8 - I sindacati della Roman di Brasov raggiungono un accordo con il governo; la maggiore parte delle richieste dei lavoratori viene accettata, con l'eccezione degli aumenti di stipendio; il conflitto viene appianato momentaneamente.

9 - Il senato vota tutti gli articoli della legge Lupu riguardante la restituzione dei terreni agricoli e forestali, dopo l'armonizzazione del testo della legge tra le due camere legislative; la legge viene approvata qualche settimana dopo. Il PDSR vota contro di essa.

10 - I lavoratori delle ferrovie lanciano uno sciopero generale chiedendo aumenti di stipendio; gli studenti riprendono le proteste di piazza per ottenere aumenti delle borse di studio.

11 - I lavoratori delle ferrovie bloccano il traffico ferroviario per alcune ore; dato che i negoziati con il ministro Basescu stanno finendo, è solo la paura della polizia che riesce a disperdere i dimostranti.

19 - La Romania ottiene la presidenza OSCE a partire dal 1 gennaio 2001.

21 - Il premier Radu Vasile afferma che un rimpasto del suo governo è inopportuno.

22 - Remus Opris prevede un fosco futuro per Radu Vasile.

23 - 4.000 membri dei sindacati protestano a Bucarest contro il calo del livello di vita.

24 - Il presidente Constantinescu chiede al governo Vasile di ricorrere alla trasparenza e al dialogo, e non all'arroganza, nelle sue relazioni con i sindacati. Il premier Vasile conferma che le sue relazioni con il presidente Constantinescu sono normali e buone.

26 - Vasile inizia una visita a Mosca, dove, durante i colloqui con la sua controparte russa, Vladimir Putin, cerca di creare le premesse per un rilancio delle relazioni economiche Romania-Russia.

29 - Il governo Vasile si assume le proprie responsabilità in Parlamento per la legge sugli impiegati statali.

DICEMBRE

1 - La celebrazione della Festa nazionale romena ad Alba Iulia viene turbata da fischi contro il presidente Constantinescu. Il PNTCD accusa il PDSR di avere organizzato tali eventi. Il PDSR nega.

6 - I lavoratori delle ferrovie lanciano un altro sciopero generale. Basescu dà nuovamente prova di intransigenza e organizza il trasporto dei clienti delle SNFCR (Ferrovie Romene) sulle linee aeree TAROM.

8 - Un funzionario del governo perde una lettera nella quale si informano i senatori che il governo aveva adottato il decreto Muresan e chiede al Senato di ritiare una legge dello stesso argomento - la privatizzazione delle ex aziende agricole statali - dai dibattiti.

10 - La Camera dei deputati e il Senato approvano definitivamente la legge Lupu.

11 - La Romania viene invitata al summit UE per avviare negoziati senza condizioni per l'ammissione all'Unione Europea.

12 - Il presidente Constantinescu discute con i leader della coalizione di governo la possibilità di sostituire il premier Vasile; la stessa sera il presidente rilascia una dichiarazione pubblica con la quale chiede un governo più responsabile.

13 - Il PNTCD ritira i suoi ministri dal governo Vasile al fine di costringere quest'ultimo a dare le dimissioni. Dopo poco, il PNL e l'UDMR fanno lo stesso. La sera di lunedì i leader della coalizione vengono convocati da Emil Constantinescu per una riunione di emergenza. Sebbene convenuto anch'egli in forma scritta, Vasile rifiuta l'invito. Dopo la riunione in cui la coalizione ritira il proprio sostegno al premier, a mezzanotte, il presidente Constantinescu firma due decreti, che revocano Vasile dal suo incarico e nominano un primo ministro ad interim. I decreti si basano su una disposizione della Costituzione, nella quale si afferma che il primo ministro può essere revocato se non è più in grado di guidare il governo. L'opposizione accusa comunque Contantinescu di violare la Costituzione.

14 - Constantinescu avvia le consultazioni con i partiti parlamentari per trovare un altro primo ministro.

16 - Constantinescu riesce a imporre il governatore della Banca Nazionale Romena, Mugur Isarescu, come primo ministro. Il presidente del senato, Petre Roman, viene nominato ministro degli esteri.

21 - Il 10° anniversario degli eventi del dicembre 1989 trova i politici ulteriormente divisi in merito all'interpretazione dei movimenti che hanno portato al crollo della dittatura comunista.

22 - Il governo Isarescu ottiene la fiducia del Parlamento; l'opposizione si rifiuta di votare.
23 - Il presidente Constantinescu compare in pubblico per la prima volta dopo le dimissioni di Vasile e respinge le accuse di incostituzionalità.

27 - Vasile viene espulso dal PNTCD.

 

LE FORZE POLITICHE ROMENE

CDR (Convenzione Democratica Romena) - Coalizione formata nel 1992 da PNTCD, PNL e UDMR, allora all'opposizione e oggi al governo dopo avere vinto le elezioni nel 1996. E' la forza politica che ha portato Constantinescu a essere eletto presidente.

PNTCD (Partito Nazionale Cristiano-Democratico Contadino) - Partito d'anteguerra, ricostituito dopo la caduta del regime comunista da svariati ex prigionieri politici e guidato in principio da Corneliu Corposu. E' il partito dell'ultimo premier Vasile, dimessosi alcune settimane fa. Si ispira ai democristiani tedeschi e italiani. Fa parte della CDR.

PNL (Partito Nazional-Liberale) - Altro partito d'anteguerra, di tendenze liberiste, guidato in principio dall'emigrato politico Radu Campeanu e attualmente da Mircea Ionescu Quintus. Fa parte della CDR

UDMR (Unione Democratica Ungherese della Romania) - Il partito della minoranza ungherese che fa parte della coalizione di governo. Fondato nel 1990 come unione di 21 organizzazioni territoriali, conta 589.000 membri. Gli ungheresi in Romania sono circa 1.700.000.

PD (Partito Democratico) - Fondato nel 1991 da Petre Roman, uno dei leader del FSN (Fronte di Salvezza Nazionale) creato nei giorni della rivolta contro Ceausescu. E' un partito tecnocratico, che fa parte dell'attuale coalizione di governo, anche se con frequenti tensioni.

PDSR (Partito Social-Democratico Romeno) - E' il partito di Ion Iliescu, ex presidente della repubblica ed ex leader del FSN, dalla cui scissione il PDSR è nato nel 1991. E' un partito populista e nazionalista, tuttavia favorevole all'integrazione del paese nella NATO e nell'UE.

PUNR (Partito dell'Unità Nazionale Romena) - Partito ultranazionalista forte soprattutto tra i romeni della Transilvania, è stato coinvolto nei pogrom antiungheresi del 1990. Ha buoni rapporti con il PDSR.

PRM (Partito della Grande Romania) - Guidato da Corneliu Vadim Tudor, scrittore ultranazionalista e di orientamento fascista che prima del 1989 era uno dei maggiori esponenti del regime di Ceausescu. Fondato nel 1991, ne fanno parte numerosi ex ufficiali dell'esercito e dei servizi segreti. Collabora frequentemente con il PDSR.

PSM (Partito Socialista del Lavoro) - E' l'unico partito che ha cercato di rivendicare apertamente l'eredità di Ceausescu e alla cui guida si trovano due suoi ex collaboratori, Ilie Verdet e Adrian Paunescu. Di modesta influenza.

ApR (Alleanza per la Romania) - Partito fondato nel 1997 da fuoriusciti del PDSR, guidato da Teodor Melescanu. Cerca di presentarsi come un partito tecnocratico, ispirato al professionalismo.

UFD (Unione delle Forze di Destra) - Formato soprattutto da intellettuali, cerca di rivolgersi in particolare ai giovani, con un'immagine professionale e moderna. Di tendenze liberiste, il suo leader è Varujan Vosganian.

 

(sulla base dell'articolo "Romania 1989-1999: Ten years of difficult transition", di Catalin Bogdan, pubblicato da "Nine O'Clock" il 29 e 30 dicembre 1999)