LIBERTA' PER ALBIN KURTI!
UN SINDACALISTA SERBO PER LA LIBERAZIONE DEL PRIGIONIERO POLITICO KOSOVARO


maggio 2000, di Radoslav Pavlovic

 

Albin Kurti è stato condannato il 13 marzo a 15 anni di prigione per "il delitto di aver minacciato l'integrità territoriale della Repubblica Federale di Jugoslavia" e per "il delitto di associazione finalizzata a un'attività ostile in collegamento con il terrorismo". Il tribunale del distretto di Nis, nella Serbia meridionale, ha in realtà giudicato questo vecchio dirigente studentesco per ragioni politiche che non hanno nulla a che vedere con questi assurdi capi d'accusa.
Albin Kurti ha diretto nel 1997 le manifestazioni pacifiche degli studenti albanesi che reclamavano il diritto alla scuola pubblica. Studente in elettrotecnica all'Università di Pristina durante l' "Intifada" studentesca, Albin Kurti è diventato successivamente la voce pubblica dell'UCK come portavoce di Adem Demaci. Entrambi hanno rotto con l'UCK quando la ribellione armata si è alleata nel 1999 con le forze occidentali.
Rifiutandosi di fare l'amalgama tra il popolo e il regime serbo, sostenendo il dialogo e la vita in comune tra serbo ed albano-kosovari, hanno rigettato gli accordi di Rambouillet che non davano alcuna prospettiva d'indipendenza agli albanesi e calpestavano quella dei serbi, permettendo alla Nato di mettere in pratica le proprie mire imperialiste nei Balcani.
Albin Kurti ha rifiutato l'avvocato serbo d'ufficio serbo e ha immediatamente dichiarato che non avrebbe riconosciuto che la giustizia del suo popolo. Fa parte dei 1.500 ostaggi che l'esercito serbo ha portato con sé, come moneta di scambio, lasciando il Kosovo, e che la diplomazia occidentale facilmente dimentica quando mercanteggia con il regime di Milosevic. Spetta al movimento operaio democratico serbo, kosovaro e internazionale agire.
La pace in Kosovo comincerà anche quando gli ostaggi albanesi saranno stati liberati.

 

18 marzo 2000