CROAZIA: LA PERDITA DELLA SOVRANITA' FINANZIARIA
GLI ACCORDI DEL GOVERNO DI ZAGABRIA CON IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE


febbraio 2001, da "Nacional" del 22.02.2001, tradotto da Andrea Speranza

 

Numerose fonti indipendenti hanno confermato che in data 31 gennaio 2001, il vicepresidente del governo Slavko Linic, il Ministro delle Finanze Mato Crkvenac ed il governatore della Banca Nazionale Croata (HNB) Zeliko Rohatinski hanno firmato una lettera di intenti con il Fondo Monetario Internazionale, mettendo in questo modo la Croazia sotto il controllo del FMI. Il risultato è la completa perdita dell'indipendenza finanziaria del paese.
Con questa lettera di intenti, la quale virtualmente ha forza di contratto, il governo ha indicato di volere applicare una serie di misure impopolari. Alcuni esperti di finanza indipendenti hanno interpretato questo atto come una definitiva conferma della politica del "doppio binario" del governo: esso ha annunciato un miglioramento delle condizioni di vita ed un aumento dell'occupazione al pubblico e nel contempo si è impegnato nei confronti del FMI ad applicare misure restrittive, le quali non faranno che aumentare il tasso di disoccupazione e ridurre i diritti dei lavoratori.
Tali esperti indipendenti considerano che tale decisione del governo costituisca una scelta catastrofica e che tali accordi possano comportare conseguenze difficili nel lungo periodo per l'intero paese; prevedono che la Croazia possa cadere in una condizione di indigenza permanente, nella quale il paese dovrà pagare gli interessi dei prestiti stranieri per anni.
Chi ha ragione? Gli esponenti del governo oppure i suoi critici, che considerano la firma della lettera di intenti la peggior cosa che potesse accadere alla Croazia?
Nacional è in possesso dell'intero rapporto stilato dalla Commissione Governativa per l'Economia, concernente la finalizzazione dei negoziati con il FMI, così come del Memorandum sulla Politica Economica e Fiscale, che l'attuale governo prevede di seguire fino alla fine del 2003.

La lettera di intenti con il FMI

Questa lettera è stata tra le principali condizioni per l'approvazione di un'intesa condizionata con il FMI, che si era programmato di firmare il 19 marzo 2001. In seguito a questa intesa, che dovrebbe portare alla Croazia circa 250 milioni di dollari, oltre alla supposta fiducia delle istituzioni finanziarie internazionali, il governo elaborò un complesso programma, che avrebbe dovuto mostrare una chiara visione del recupero economico croato.
I critici, tuttavia, sostengono che tale documento mostri chiaramente che il governo non possiede alcuna delle risposte alle vitali domande che determinerebbero il futuro economico della Croazia e che il governo abbia deciso in realtà di portare avanti una cosiddetta "politica della sconfitta".
In questo contesto, gli esperti credono che le dichiarazioni fatte dal governatore della HNB Zeljko Rohatinski ad una conferenza stampa tenuta lunedì (19 febbraio 2001 ­ ndr), nel corso della quale ha dichiarato che il FMI non ha condizionato alcuna soluzione per quanto riguarda la politica finanziaria in Croazia, non possano essere credibili. "Il governo ha appena firmato un documento che mostra come esso sia stato costretto ad accettare tutte le richieste del FMI; tuttavia, esso vuole presentarlo al pubblico come fosse frutto di una sua propria politica", ha dichiarato un esperto economico indipendente.
Parecchie fonti sostengono che la firma dell'intesa condizionata con il FMI danneggi la Croazia sia nel breve che nel lungo periodo. Tale intesa aumenterà la disoccupazione ed abbasserà il livello di vita della maggioranza dei cittadini, così come rallenterà lo sviluppo e la crescita economica del paese. Tale nuovo colpo alle condizioni materiali dei cittadini sfocerà probabilmente in fermenti sociali e in conseguenze che sono difficili da prevedere.
Altri esperti economici si spingono più in avanti, sostenendo che tale intesa sia incostituzionale nelle circostanze attuali, di fatto comportando la rinuncia ad una grossa fetta della sovranità nazionale. Essi denunciano che una parte del documento mostri come il governo sia obbligato a consultarsi con il FMI prima di applicare ogni misura economica e a fornire al FMI qualsiasi informazione che gli venga richiesta. In questo modo il FMI riceverebbe un accesso illimitato alle maggiori informazioni riservate nazionali, come il preciso ammontare delle spese militari, per i servizi segreti, le entrate dello stato e quelle derivate dal gettito fiscale. La lettera di intenti sarebbe inoltre piena di contraddizioni e sarebbe scandaloso che uno dei firmatari sia il governatore della Banca Nazionale Croata, Zeljko Rohatinski.

La perdita di indipendenza della Banca Nazionale Croata (HNB)

"Il governo ha proclamato la costituzionale e legale indipendenza della HNB, per quanto riguarda l'influenza della politica e dei membri del governo; tuttavia, in questa intesa, la HNB è messa in diretta connessione con il governo e con l'applicazione della sua politica economica. Ciò può essere pericoloso per le conseguenze che può comportare. La HNB ha perso la sua indipendenza come struttura centrale della politica monetaria in Croazia e ciò è contro la costituzione. La HNB diviene in questo modo la "longa manus" del FMI, una situazione che l'istituzione finanziaria internazionale ha già cominciato a sfruttare", sostiene una fonte di Nacional. Un'intesa strutturata in questo modo mostra che il governo non ha una chiara visione del recupero economico del paese.
Tutto ciò è dimostrato dal contenuto della documentazione che è arrivata a Nacional la scorsa settimana. Il Memorandum per la Politica Economica e Fiscale comincia col sostenere che la l'aumento dell'occupazione e la crescita del livello di vita della popolazione della Croazia costituisce il principale obiettivo a medio termine del governo. Gli analisti economici indipendenti sono convinti che questa dichiarazione sia puramente di facciata e sia stata inserita nel testo del Memorandum su insistenza del governo croato, con l'obiettivo di gettare una cortina di fumo davanti al pubblico, per nascondere la reale situazione del paese.
"Come risultato, abbiamo già sviluppato una strategia economica per il mandato di questo governo eletto, che tenta di realizzare un sostenibile alto livello di crescita economica", continua l'introduzione del Memorandum. Tuttavia, il secondo punto del documento dichiara che il previsto tasso di crescita economica ci si aspetti che salga dal 3,5% del 2000 ad un semplice 4% nel 2001 ed al 4,2% nel 2002 e nel 2003. Le fonti economiche indipendenti sostengono che sia impossibile creare un aumento dell'occupazione e del livello di vita con un tale tasso di crescita e come sia irresponsabile considerare questo tasso di crescita come elevato. Quindi, per tali esperti non sarebbe chiaro in che modo la limitazione del tasso di crescita dei salari dell'intera economia possa servire alla futura crescita dei livelli reali dei salari. Il piano macroeconomico del governo ha annunciato una significativa diminuzione nei salari del settore pubblico ed un "incoraggiamento alla limitazione della crescita dei salari reali nel settore privato ad un livello di poco inferiore all'annuale aumento nella produttività". I critici del governo vedono i classici metodi del FMI in questa formula, che porterà la Croazia ad un salario mensile medio compreso tra i 300 ed i 500 DM.
Il governo si è impegnato ad applicare alcune di queste misure entro il marzo 2001, ed il pubblico è stato già messo al corrente di ciò. Il primo dei cambiamenti di politica del governo è stato quello di ridurre retroattivamente la paga di base e di congelare il livello dei salari nei settori che attingono dal budget statale, così come in altri che non ne attingono. I salari minimi di base saranno congelati a 1425 kune (circa 350 DM).

"Potrebbero" e "probabilmente"

Il governo lavorerà per la cancellazione dei rimborsi per le vacanze non godute, dei bonus natalizi, dei regali ai bambini, dei rimborsi per le spese per i trasporti pubblici e per i pasti caldi e di tutti i contributi sociali legati ai salari del settore pubblico. Il periodo e l'ammontare pagato per l'interruzione del rapporto di lavoro sarà ridotto; l'obbligo di pagare bonus sarà abolito, così come la possibile compensazione per la paga degli straordinari; il Tesoro Statale eserciterà il controllo per quanto riguarda tutte le spese, che siano previste dal budget oppure no.
Alcune parti del Memorandum che enunciano le finalità e le intenzioni del governo per il 2001 mostrano un'incredibile mancanza di logica. Per esempio, il governo si aspetta che l'aumento della crescita economica permetterà un aumento della domanda interna. Ci si attende un rallentamento della crescita dei consumi privati, una riduzione delle entrate dal gettito fiscale e che il pagamento della maggioranza delle pensioni aumenterà significativamente le entrate disponibili nell'anno corrente. L'autore dichiara: "I pagamenti dei risparmi assicurati delle banche fallite potrebbero anche risultare in un aumento dei consumi nella prima parte del 2001. Gli investimenti privati che erano uguali a zero nel 2000 probabilmente risulteranno di migliore profitto". Le fonti economiche indipendenti sostengono che soltanto dilettanti possano usare le parole "potrebbero" e "probabilmente" nella spiegazione degli obiettivi dei programmi economici nazionali. Il Ministro delle Finanze o il vicepresidente del governo non dovrebbero permettere ai loro esperti di giocare ad indovinare ciò che accadrà.

Gli investimenti nei paesi in via di sviluppo ("Greenfield")

Il Memorandum continua: "Il previsto grande afflusso di entrate dalle privatizzazioni permetterà il parziale cambiamento del tasso, in questi anni di molto aumentato, del debito estero dovuto al Prodotto Interno Lordo. Tuttavia, dopo che le entrate provenienti dalle privatizzazioni saranno utilizzate, in particolare a partire dal 2002, numerosi investimenti Greenfield e/o ulteriori aggiustamenti ai conti si renderanno necessari per continuare a ridurre il livello del debito".
La dichiarazione che numerosi investimenti Greenfield saranno necessari dal 2002 in avanti viene considerata irresponsabile. Anche un profano sa che tali investimenti Greenfield erano già necessari in Croazia "ieri" e non lo saranno soltanto tra due o tre anni.
Sono proprio queste affermazioni che alcuni analisti economici hanno adottato come loro supporto principale per la teoria che l'attuale governo sta soltanto continuando le ben conosciute politiche della HDZ (Il partito della destra nazionalista fondato da Franjo Tudjman che ha governato il paese negli ultimi anni, ora all'opposizione ­ ndr).
Inoltre, le stesse fonti sostengono che l'applicazione della tassa del 15% sui dividendi rallenterà ulteriormente l'afflusso di investimenti stranieri. Sebbene tale misura costituisca uno standard internazionale, date le attuali circostanze, la Croazia non dovrebbe applicarla, almeno fino a quando un significativo numero di investitori stranieri non entrino nel paese.
Nel corso dell'anno prossimo, il governo adotterà una serie di misure nelle strutture sociali e nel sistema sanitario. Il Memorandum enuncia inoltre che 10.000 persone dovrebbero essere tagliate dal settore militare e dalla polizia, il che aumenterà la disoccupazione del 5,5%.

La riduzione dell'occupazione

"Ciò porterà ad una riduzione netta generale dei salari del 6-7%. La nuova legge ridurrà il periodo ammesso per la rottura del rapporto di lavoro da 3-36 mesi ad un massimo di 6 mesi, con l'ammontare dal 100% al 90% del salario, oltre all'abolizione dell'obbligo di pagare un'indennità per l'interruzione del rapporto e per coloro in procinto di essere accantonati", prosegue il Memorandum.
Il governo desidera effettuare ulteriori risparmi mandando gli impiegati in esubero in "licenza" con un salario pieno ma senza il pagamento dell'indennità, per poi lasciarli andare. Questa in particolare è la ragione principale che spiega perché non ci sia stato alcun ridimensionamento di personale nelle forze militari e nei ministeri di polizia, poiché il governo vuole evitare di pagare sia la quota per l'interruzione del rapporto di lavoro che l'indennità. Quindi, il governo sta aspettando l'applicazione di una nuova legge che preveda che la perdita di personale statale non costi nulla al paese.
"L'ufficio ha già preso la decisione di ridurre il numero di impiegati del Ministero degli Interni di 4.000 unità. Questa riduzione rappresenterà la prima ondata di tagli al personale per un totale di 9.000 unità, mentre il resto delle riduzioni riguarderanno il Ministero della Difesa, e ciò principalmente nelle funzioni amministrative. La riduzione del numero di impiegati verrà annunciato alla fine del marzo 2001 e sarà applicata velocemente, in base a nuovi regolamenti che abbasseranno il costo dell'interruzione del rapporto di lavoro. Fino ad allora, un certo ammontare potrà essere risparmiato se gli impiegati in esubero saranno mandati in vacanza con la paga piena, ma senza il pagamento delle indennità". Inoltre, le indennità per gli straordinari verranno sostituite con un orario di lavoro ridotto e ci si aspetta che il pasto caldo non costituirà più un diritto aggiunto.
Il governo ha annunciato un ulteriore taglio del personale nelle dieci maggiori imprese pubbliche: "I Consigli Esecutivi e di Supervisione delle 10 maggiori imprese pubbliche hanno ricevuto l'ordine di applicare queste politiche e di preparare i piani per ridurre del 10% il personale del settore amministrativo nel 2001". Tuttavia, non è spiegato chi, e su quali basi, determinerà quale 10% dei lavoratori dell'amministrazione sono in esubero, e se ci saranno oppure no delle altre aziende nell'amministrazione di tutte queste 10 grandi imprese. A prescindere da ciò, il 10% degli impiegati del settore amministrativo dell'Elettrica Croazia, Ina, Ferrovie Croate, Foreste Croate, Telecom Croazia, Posta Croata, Radio-televisione Croata, Jadrolinija, Assicurazioni Croazia e Croazia Airlines rimarranno presto senza lavoro.
"Ci aspettiamo che tali misure miglioreranno la situazione finanziaria di queste società ed incoraggeranno i lavoratori a lasciare il sovraffollato settore pubblico, aiutando inoltre nel fare superare la resistenza degli impiegati verso la privatizzazione", continua il Memorandum. I critici del governo sostengono che è difficile credere che l'SDP (Il Partito Socialdemocratico al governo) sia stato in grado di approvare questa frase del Memorandum, poiché non è chiaro a nessuno in che modo il licenziamento dei lavoratori possa incoraggiarli a fare qualcosa, specialmente ad appoggiare la privatizzazione di tali compagnie pubbliche. E' particolarmente oscuro come tali politiche possano essere chiamate socialdemocratiche.
Inoltre, il governo intende ridurre l'ammontare dell'indennità e del periodo di tempo permesso per l'assenza dal lavoro per malattia. Le tasse a carico dei pazienti saranno aumentate per i medicinali e per i servizi medici ricevuti ed il numero di individui esentati dal pagamento dei ticket sarà ridotto. Il limite di spesa per tutte le cliniche pubbliche sarà ridotto e sarà applicata una moratoria su tutti i nuovi capitali investiti nel settore sanitario; sarà introdotto un cosiddetto pacchetto-base per la protezione della salute pubblica che includerà minori servizi di quello esistente attualmente.

I grandi piani del Governo
Il governo sta preparando un piano che prevede la cessione di tutte le società delle quali ha la maggioranza della proprietà e prevede di organizzare pubbliche offerte per la Telecom Croata, per la privatizzazione e la vendita della Croazia Assicurazioni e della JANAF (gasdotti) per mezzo della precedentemente approvata legislazione, che potrebbe assicurare la realizzazione di questi obiettivi senza alcun ostacolo. Inoltre, si prevede di ristrutturare e di privatizzare l'Elettrica Croazia e l'INA, così come di vendere proprietà di imprese pubbliche.
Nelle aree monetarie e fiscali, il governo intende intraprendere ogni possibile misura per assicurare una ulteriore privatizzazione delle banche, in particolare per la Dubrovnik Bank e le Banche di Croazia. Si cercherà di consolidare la Banca Postale Croata, per mezzo della sua eventuale privatizzazione. Se necessario, una parte del denaro guadagnato per mezzo di altre privatizzazioni sarà utilizzato per effettuare investimenti di capitali nella Banca Postale Croata.
Il governo emenderà le leggi e i decreti sui titoli e le obbligazioni, in accordo con le direttive dell'Unione Europea; applicherà una cooperazione formale e consoliderà la supervisione di tutte le istituzioni finanziarie, adattandosi alla Legge sulle Direttive Assicurative dell'UE.
In conformità con le direttive UE, il governo revisionerà i regolamenti bancari concernenti la supervisione degli istituti bancari, cambierà la legge sulle banche, promulgherà nuove leggi riguardanti la Banca Nazionale, le quali enfatizzeranno esplicitamente il suo cosiddetto ruolo indipendente, e modificherà i regolamenti sulla valuta nazionale e su quelle estere. Ciò significa principalmente l'eliminazione delle restrizioni per il trasferimento di capitali all'estero e l'approvazione di prestiti in valuta straniera nel paese.

Una nazione con le mani legate
"La firma dell'intesa condizionata costituisce sicuramente una perdita di indipendenza per la Banca Nazionale Croata (HNB). Questo programma prevede che la HNB debba mantenere grosse somme di valuta straniera all'estero, per le quali essa può ricevere un interesse annuale soltanto del 2-3%. Allo stesso tempo, alla HNB è vietato fare crediti allo stato di Croazia. Tuttavia, il programma prevede anche che lo stato possa fare prestiti all'estero ad un tasso di interesse del 6-8%, che costituisce una perdita del 4-5%. Un paese con un tale indebitamento estero ha realmente le mani legate", sostiene la fonte di Nacional.
Gli analisti economici credono che tale situazione non sarà ottimale per il business bancario e dichiarano che sarà interessante sentire pubblicamente chi trarrà beneficio da questo cambio dei tassi di interesse. Le fonti indipendenti sostengono che la Croazia dovrà fronteggiare numerosi problemi non previsti, poiché il livello degli investimenti stranieri in Croazia è inferiore rispetto a quello in altri paesi. Molti dunque sostengono che la firma di un tale accordo porterà la Croazia indietro di parecchie decadi. Sarebbe molto meglio per il paese iniziare "politiche di nuova direzione", le quali non escluderebbero il raffreddamento delle relazioni con il FMI, in modo da ottenere una migliore posizione negoziale. La Croazia dovrebbe guardare alla vicina Slovenia, che ha intrapreso un cammino verso l'adesione all'UE con accordi di questo tipo con il FMI.
E poi c'è il caso dell'Irlanda. La svolta economica in Irlanda è arrivata soltanto dopo che è stata applicata un nuova cornice legale, la quale concede agli investimenti stranieri tempi e garanzie adeguate. Si è raggiunto un accordo nazionale tra il governo, gli industriali e i sindacati riguardo alla strategia di crescita economica. Si sono applicati tagli alle tasse e incentivi, così come misure stimolanti ed un'atmosfera politica favorevole per gli investitori stranieri. In Irlanda non esistono tasse sui profitti, per quanto riguarda la produzione di merci destinate all'esportazione. Non esiste limite al livello di investimento straniero; l'Agenzia per la Promozione dell'Investimento Straniero ha avuto un ruolo importante nel raggiungimento di questi obiettivi. Gli azionisti stranieri non pagano tasse sui dividendi e gli stranieri non hanno barriere nell'acquistare proprietà in Irlanda.

Il governo senza una scelta
La maggior parte di questi incentivi non verranno applicati in Croazia nel prossimo futuro e questo Memorandum mostra come esista una tendenza completamente differente. Per esempio, una tassa sui dividendi è appena stata applicata. Le fonti economiche indipendenti sostengono che convincere le imprese pubbliche della supposta disponibilità immediata del governo nell'investire 40 miliardi di kune (circa 10.000 miliardi di lire) sia molto difficile da realizzare. Con questo impegno con il FMI si bloccheranno tali investimenti. La maggioranza dei direttori di queste imprese hanno già piani finali di sviluppo, nei quali si prevedeva di spendere i primi 10 miliardi di kune quest'anno; tuttavia, non si ricaverà nulla da questi investimenti anticipati.
Per finire, il governo aveva un'altra scelta? Oggetto di pressioni a causa dei debiti ereditati, obbligato a pagare un debito di 2 miliardi nel primo trimestre, il governo ovviamente non aveva altra scelta. Esso ha accettato l'ultimatum imposto dal FMI ed in cambio della firma dell'intesa condizionata il tasso di credito della Croazia dovrebbe aumentare e ridurre quindi il prezzo dei titoli statali sul mercato internazionale. Il governo ha calcolato che in questo modo dovrebbe essere in grado di ottenere prestiti meno onerosi, che potrebbero essere usati per creare posti di lavoro per i lavoratori accantonati in seguito all'accordo condizionato. Alla fine, il governo dovrà spiegare perché alcuni passaggi dell'intesa con il FMI sono stati nascosti al pubblico, invece di informarlo con chiarezza riguardo agli aspetti positivi e negativi dell'accordo, che avrà conseguenze importanti e di lungo periodo sul paese.