MOVIMENTO OPERAIO E BALCANI:
UNA BIBLIOGRAFIA
ottobre 2001,
di Ilario Salucci
La bibliografia che segue tenta di fornire dei punti di riferimento sui temi toccati dai vari saggi di questa sezione. Vengono così affrontati i movimenti socialista, comunista, trotskista e anarchico dei Balcani, con particolare, ma non esclusiva, attenzione alle problematiche nazionali; si affrontano anche alcuni aspetti della storia sociale dell'Impero ottomano, spunti di lettura degli autori di questa sezione (presentando i loro scritti più o meno attinenti a queste tematiche) e naturalmente c'è una sezione specificatamente macedone. Non conoscendo purtroppo le lingue balcaniche, mi limito a fornire riferimenti a testi in lingue occidentali. Non essendo né possibile (per miei limiti), né penso utile in questa sede, fornire una bibliografia tendenzialmente completa su queste tematiche, quelle che seguono sono delle ipotesi di approfondimenti, con l'indicazione anche di testi che sostengono tesi tra loro contrastanti, ma dove comunque la parte soggettiva di scelta incide in modo significativo, riflettendo gli interessi e le convinzioni che personalmente ho maturato.
Degli autori scelti per questa sezione storica, Fikret Adanïr ha pubblicato Die Makedonische Frage. Ihre Entstehung und Entwicklung bis 1908, Wiesbaden, 1979; The Macedonian Question: the Socio-Economic Reality and Problems of ist Historiographic Interpretation, International Journal of Turkish Studies, winter 1984-85; Tradition and Rural Change in Southeastern Europe During Ottoman Rule, in: The Origins of Backwardness in Eastern Europe, edited by Daniel Chirot, Berkeley, 1989; The Macedonians in Ottoman Empire, 1878-1912, in: The Formation of National Elites, vol. VI, edited by Andreas Kappeler, New York, 1992; The Ottoman Peasantries, c.1360c.1860, in: The Peasantries of Europe from the Fourteenth to the Eighteenth Centuries, edited by Tom Scott, London, 1998. Di Georges Haupt in Italia sono stati pubblicati i volumi Lenin e la Seconda Internazionale, Roma, 1969, Il fallimento della Seconda Internazionale, Roma, 1970; La II Internazionale, Firenze, 1973; L'Internazionale socialista dalla Comune a Lenin, Torino, 1978. Vladimir Claude Fi_era è autore tra l'altro di Les peuples slaves et communisme de Marx à Gorbatchev, Paris, 1992 (da cui abbiamo tratto il paragrafo su Macedonia e seconda guerra mondiale) e Communisme et intégration supranationale: la revue "La Fédération Balkanique" (1924-1932), Revue d'Histoire Moderne et Contemporaine, 1987, III trim. Su Marie-Paule Canapa si veda la sua pagina web sul sito del Centre d'Etudes et de Recherches Internationales: www.ceri-sciencespo.com/cherlist/canapa.htm.
Sull'Impero ottomano la più recente (e a mio avviso migliore) storia generale è Donald Quataert, The Ottoman Empire, 1700-1922, Cambridge, 2000; in Italia è uscito il bel volume curato da Robert Mantran, Storia dell'impero ottomano, Lecce, 1999 (ed. orig. Paris, 1989). Sull'introduzione del capitalismo nell'Impero ottomano: Caglar Keyder, State & Class in Turkey. A Study in Capitalist Development, London, 1987; The Ottoman Empire and the World-Economy, edited by Huri Islamoglu-Inan, Cambridge-Paris, 1987; Halil Inalcik et al., An Economic and Social History of the Ottoman Empire, Cambridge, 1994 e Suraiya Faroqhi, Approaching Ottoman History, Cambridge, 1999; sul ricco dibattito sul çiftlik si può utilmente consultare la breve rassegna fatta da Suraiya Faroqhi (Approaching Ottoman History, Cambridge, 1999, pp. 101-103). Per quanto riguarda i Balcani i volumi più stimolanti sulle problematiche economico-sociali sono The Origins of Backwardness in Eastern Europe, edited by Daniel Chirot, Berkeley, 1989, e i classici Peter F. Sugar, Southeastern Europe under Ottoman Rule, 1354-1804, Seattle, 1977 e di AAVV, La révolution industrielle dans le sud-est Européen XIX s., Sofia, 1977; in specifico sulla situazione sociale della Macedonia ottomana una posizione diversa da quella sostenuta da Adanïr è argomentata da Basil C. Gounaris in Steam over Macedonia, 1870-1912. Socio-Economic Change and the Railway Factor, Boulder, 1993 (dello stesso autore si veda anche Social Cleavages and National "Awakening"in Ottoman Macedonia, East European Quaterly, XXIX, No. 4, January 1996, disponibile all'indirizzo philippos.mpa.gr/other/Gounaris.html).
Sulla classe e sul movimento operaio nell'Impero ottomano i volumi di riferimento sono: Donald Quataert, Social Disintegration and Popular Resistence in the Ottoman Empire, 1881-1908, New York, 1983; Donald Quataert, Workers, Peasants and Economic Change in the Ottoman Empire, 1730-1914, Istanbul, 1993; Socialism and Nationalism in the Ottoman Empire 1876-1923, edited by Mete Tunçay and Erik Jan Zürcher, London, 1994; Peter Carl Mentzel, Nationalism and the labor movement in the Ottoman Empire, 1872-1914, tesi inedita, University of Washingon, 1994; Workers and the Working Class in the Ottoman Empire and the Turkish Republic, 1839-1950, edited by Donald Quataert and Erik Jan Zürcher, London, 1995; Paul Dumont, Du socialisme ottoman à l'internationalisme anatolien, Istanbul, 1997. Sono disponibili degli studi sulla natura sociale dell'Impero ottomano, utilmente consultabili incrociandoli con i classici studi sulle "peculiarità storiche" dell'Impero russo: Perry Anderson, Lo stato assoluto, Milano, 1980, Teodor Shanin, The Roots of Otherness: Russia's Turn of Century, London, 1985-86, John Haldon, The State and the Tributary Mode of Production, London, 1993. L'analisi marxista sull'Impero russo è sempre stata particolarmente controversa, anche nella ricostruzione della posizione di Marx ed Engels (i due opposti modi di lettura sono ben rappresentati da Ettore Cinnella, Marx e le prospettive della rivoluzione in Russia, Rivista storica italiana, 1985, 2, e Bruno Bongiovanni, Le repliche della storia, Torino, 1989); un buon punto di partenza per approfondire le varie controversie all'interno del marxismo russo su questo soggetto è rappresentato dal saggio di Bernd Rabehl, La controversia all'interno del marxismo russo sulle origini occidentali o asiatiche della società, del capitalismo e dello Stato zarista in Russia, pubblicato in appendice a Karl Marx, Storia diplomatica segreta del 18° secolo, Milano, 1978.Sul movimento socialista nei Balcani (ad eccezione delle formazioni presenti nell'Impero ottomano) nel periodo precedente alla prima guerra mondiale una sintesi è fornita in The Formation of Labour Movements 1870-1914. An International Perspective, edited by Marcel van der Linden and Jürgen Rojahn, Leiden, 1990, con saggi relativi ai singoli paesi. Un volume importantissimo relativo al socialismo balcanico è George Haupt, János Jemnitz, Leo van Rossum (Hg.), Karl Kautsky und die Sozialdemokratie Südosteuropas. Korrespondenz 1883-1938, Frankfurt, 1986 e molta documentazione fu pubblicata tra 1909 il 1913 dal Bulletin périodique du Bureau Socialiste Internationale, oggi in reprint grazie alle edizioni Minkoff. Gli scritti di Lev Trotsky (Le guerre balcaniche, Milano, 1999) sono ovviamente essenziali; sugli stessi anni c'è il saggio di Jivka Damianova, La Fédération contre l'alliance militaire: les socialiste balkaniques et les guerres balkaniques 1912-1913, Le Mouvement Social, avril-juin 1989. Non conosco un buon lavoro d'insieme su Christian Rakovski per il periodo precedente la rivoluzione russa: gli studi di Francis Conte (Christian Rakovski (1873-1941). A Political Biography, Boulder, 1989) e Pierre Broué (Rakovsky ou la Révolution dans tout les pays, Paris, 1996) sono ottimi solo per il periodo successivo.
Gli studi di riferimento in lingue occidentali riguardo ai singoli paesi sono: Mariana Hausleitner, Die Nationale Frage in der Rumänischen Arbeiterbewegung vor 1924, Berlin, 1988 e Jochen Schmidt, Populismus oder Marxismus. Zur Ideengeschichte der Radikalen Intelligenz Rumäniens 1875-1915, Tübingen, 1992; Alkioni Garbis, Le mouvement socialiste grec face à la question nationale: de la révolution jeune turque à la fin de la prèmiere guerre mondiale, tesi inedita, Paris, 1980; Woodford D. McClellan, Svetozar Markovic and the Origins of Balkan Socialism, Princeton, 1964, dello stesso autore, Serbia and Social Democracy, 1870-1878, International Review of Social History, 1966 e Radmila Milentijeviç, A History of the Serbian Social Democratic Party (1903-1919): Origins and Developments, tesi inedita, Columbia University, 1970; Davide J. Fulton, Croatian Social Democracy and the National Question 1903-1914, tesi inedita, Indiana University, 1974; Carole Rogel, The Slovenes and Yugoslavism 1890-1914, Boulder, 1977.
Non esiste a mia conoscenza uno studio di riferimento sulla socialdemocrazia bulgara; alcuni buoni saggi e raccolte di documenti sono: Armando Pitassio, La socialdemocrazia bulgara e la questione agraria (1883-1903), Materiali di storia, Annali della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Perugia, 1981-1982 [1983]; Armando Pitassio, Janko Sakazov e Karl Kautsky. Un socialista balcanico di fronte al papa rosso, Annali del Dipartimento di Studi dell'Europa Orientale dell'Istituto Universitario Orientale, 1982-1983 [1986]; Le mouvement ouvrier bulgare 1882-1918. Essai bibliographique, sous la direction de George Haupt, Paris, 1984; alcuni saggi contenuti nel volume di Marin V. Pundeff, Bulgaria in American Perspective. Political and Cultural Issues, Boulder, 1994; Les socialdemocrates bulgares et le Bureau Socialiste International. Correspondance 1900-1914. Documents recueuillis et édités par Jivka Kaneva-Damianova et Paul Dumont, Sofia, 1996; con molte informazioni inedite, ma molto superficiale e con improbabili tesi storiografiche, è il lavoro di Sina Maria Dubowoj, The Schism in the Bulgarian Socialist Movement and the Second International, 1900-1914, tesi inedita, University of Illinois, 1982. Sul ruolo di Blagoev nel movimento socialista russo degli anni '80 dell'800 si veda Valdo Zilli, La rivoluzione russa del 1905. 1. La formazione dei partiti politici (1881-1904), Napoli, 1963, pp. 118-129; D. Labelle, Dmitrii Blagoev in Russia: an Autobiographical Letter, International Review of Social History, 1964.Sul movimento anarchico balcanico (per lo più bulgaro e bulgaro-macedone) si veda: P. Svobodin, El movimiento anarquista en Bulgaria, Timon, novembre 1938; La Bulgarie nouvelle Espagne, Paris, 1948; Les Bulgares parlent au monde, Paris, 1949; Kiril Yanatchkov, La repression en Bulgarie, Meudon, 1976; George Balkanski, Gli anarchici nella rivoluzione bulgara, Catania, 1981; Stefan Troebst, Anarchisten aus Bulgarien in der Makedonischen National-Revolutionaren Bewegung (1896-1912), in: 1300 Jahre Bulgarien. Studien zum I. Internationalen Bulgaristikkongress Sofia 1981, Neuried, 1981; Gr. Balkanski, Histoire du mouvement libertaire en Bulgarie (esquisse), Paris, 1982; la collezione della rivista Iztok. Revue libertaire sur les pays de l'est, pubblicata a Parigi tra il 1980 e il 1988 (15 numeri).
Per quanto riguarda il movimento comunista nei Balcani fino alla seconda guerra mondiale il livello di elaborazione storica è molto diseguale. Sugli anni di formazione dei partiti comunisti, fino al 1921, si dispone dell'eccezionale raccolta di saggi The Effects of Wolrd War I: The Class War after the Great War: The Rise of Communist Parties in East Central Europe, 1918-1921, edited by Ivo Banac, Boulder, 1983. Sulla Federazione Comunista Balcanica vi sono tre studi, ma si tratta in tutti e tre i casi di tesi inedite: Socrates James Asteriou, The Third International and the Balkans, 1919-1945, University of California, 1959; Antje Helmstaedt, Die Kommunistische Balkanföderation in Rahmen der Sowjetrussischen Balkanpolitik zu Beginn der Zwanziger Jahre, Berlin, 1976; Urania Perivolaropoulos, L'Internationale Communiste et la Fédération Balkanique (1919-1924), Paris, 1983. Sulla questione contadina vi è il volume di George D. Jackson, Jr., Comintern and Peasant in East Europe (1919-1930), New York, 1966, mentre sulla politica di fronte popolare in Jugoslavia, Bulgaria e Romania vi è uno speciale ("Popular Front in the Balkans") nel n° 3 del 1970 del Journal of Contemporary History (gli autori sono Phyllis Auty, Nissan Oren e Bela Vago).
Per quanto riguarda i singoli paesi, non vi sono a mia conoscenza studi complessivi (che non siano "storie ufficiali" dei vari partiti comunisti andati al potere) sul movimento comunista in Albania e in Romania: vi sono solo studi specifici e ripubblicazione di alcuni documenti. Per l'Albania: Nikolaos A. Stavrou, Origins of the Albanian Communist Movement, Hellenic Review of International Relations, 1983-1984. Per la Romania: Keith Hitchins, The Russian Revolution and the Rumanian Socialist Movement, 1917-1918, Slavic Review, June 1968; Keith Hitchins, The Rumanian Socialists and the Hungarian Soviet Republic, in: Revolution in Perspective. Essays on the Hungarian Soviet Republic of 1919, edited by Andrew C. Janos and William B. Slottman, Berkeley, 1971; Wim P. van Meurs, The Bessarabian Question in Communist Historiography. Nationalist and Communist Politics and History-Writing, Boulder, 1994; Tatiana A. Pokivailova, The Comintern and Its Romanian Section in the Years 1939-41, in: Centre and Periphery. The History of the Comintern in the Light of New Documents, edited by Mikhail Narinsky and Jürgen Rojahn, Amsterdam, 1996.
Per quanto riguarda la Grecia (non considerando il periodo della guerra civile) e la Bulgaria la situazione è un attimo migliore. Sulla Grecia: D. George Kousoulas, Revolution and Defeat. The Story of the Greek Communist Party, London 1965; George B. Leon, The Greek Socialist Movement and the First World War: the Road to Unity, Boulder, 1976; Artiem Ulunian, The Communist Party of Greece and the Comintern: evaluations, instructions and subordination, in: International Communism and the Communist International 1919-43, edited by Tim Rees and Andrew Thorpe, Manchester, 1998. Sulla Bulgaria: Joseph Rothschild, The Communist Party of Bulgaria. Origins and Development, New York, 1959 e Nissan Oren, The Road to Power 1934-1944, New York, 1971.
Sul movimento comunista jugoslavo invece vi è un'ampia bibliografia. In modo selettivo e senza considerare le numerose biografie di Tito: Ivan Avakumovic, History of the Communist Party of Yugoslavia, Aberdeen, 1964; Fedor I. Cicak, The Communist Party of Yugoslavia between 1919-1934, tesi inedita, Indiana University, 1965; Milorad M. Drachkovitch, The Comintern and the Insurrectional Activity of the Communist Party of Yugoslavia in 1941-1942, in: The Comintern: Historical Highlights. Essays, Recollections, Documents, edited by Milorad M. Drachkovitch and Branko Lazitch, Stanford, 1966; Paul Shoup, Communism and the Yugoslav National Question, New York, 1968; Walter R. Roberts, Tito, Mihailoviç and the Allies, 1941-1945, Durham, 1987 [1973]; Aleksa Djilas, The Contested Country, Cambridge, Mass., 1991; Renéo Lukic, Les relations soviéto-yougoslaves de 1935 à 1945, Bern, 1996; Jill A. Irvine, The Croat Question. Partisan Politics in the Formation of the Yugoslav Socialist State, Boulder, 1997?; Geoffrey Swain, Tito and the twilight of the Comintern, in: International Communism and the Communist International 1919-43, edited by Tim Rees and Andrew Thorpe, Manchester, 1998. Nonostante la quantità di pubblicazioni, rimangono diverse "zone d'ombra" sulla vicenda del comunismo jugoslavo: una di queste è relativa al comunismo sloveno, su cui si vedano alcune informazioni e interrogativi nel volume di Rodolfo Ursini-Ur_iã, Attraverso Trieste, Roma, 1996.Sul movimento trotskista nei Balcani si veda: Ante Ciliga, Dieci anni dietro il sipario di ferro. Il paese della menzogna e dell'enigma, Roma, 1951; Vladimir Claude Fi_era, De l'imprécation à la compréhension historique: J. B. Tito, le PC yougoslave et le trotskysme, Cahiers Léon Trotsky, juin 1988; A. Stinas, Mémoires. Un révolutionnaire dans la Grèce au xx siècle, Paris, 1990; Loukas Carliaftis, La naissance du Bolchevisme-Trotskisme en Grece, Trotskists and Archiomarxists in the Concentration Camps of the Metaxas's Dictatorship 1936-1940, In Devotion to P. Pouliopoulo, tutti pubblicati ad Atene, s.d., in parte ripubblicati con altri documenti in Revolutionary History, spring 1991 ("Trotskysm and Stalinism in Greece"); David Korner (Barta), La lutte des trotskystes contre le capitalisme et le stalinisme en Roumanie. Textes (1933-1936), Firenze, 1998; Tico Jossifort, Le premier groupe trotskyste bulgare, Cahiers Léon Trotsky, décembre 1999 e septembre 2000; Sadik Premtaj, Les gangsters d'Enver Hoxha à l'oeuvre: la lutte entre stalinisme et trotskysme en Albanie, Firenze, 2000.
Sulla questione macedone la letteratura è sterminata. Mi limito a segnalare alcuni lavori che affrontano specificatamente le posizioni e le elaborazioni di organizzazioni del movimento operaio: L'ORIM-Unifiée, Les Traîtres à la Cause Macedonienne, Paris, 1929; L. S. Stavrianos, Balkan Federation, Hamden, 1964 [1942]; Evangelos Kofos, Nationalism and Communism in Macedonia, New York, 1963; Stephen E. Palmer, Jr. & Robert R. King, Yugoslav Communism and the Macedonian Question, Hamden, 1971; Mercia MacDermott, Freedom or Death. The Life of Gotsé Delchev, London, 1978; Bulgarian Academy of Sciences, Macedonia. Documents and Material, Sofia, 1978; Bla_e Ristovski, The 1934 Comintern Resolution on the Macedonian Nation and Language, in the Development of Macedonian National Culture, Review, 1986, 1; Mercia MacDermott, For Freedom and Perfection. The Life of Yané Sandansky, London, 1988; Duncan M. Perry, The Politics of Terror. The Macedonian Liberation Movements 1893-1903, Durham, 1988; Svetozar Vukmanovic, Struggle for the Balkans, London, 1990; Andrew Rossos, Macedonianism and Macedonian Nationalism on the Left, in: National Character and National Ideology in Interwar Eastern Europe, edited by Ivo Banac and Katherine Verdery, New Haven, 1995; Stefan Troebst, Yugoslav Macedonia, 1943-1953: Building the Party, the State and the Nation, in: State-Society Relations in Yugoslavia, 1945-1992, edited by Melissa K. Bokovoj, Jill A. Irvine and Carol S. Lilly, London, 1997; Nadine Lange, L'ORIM et la question macédonienne: 1893-1912, in: La République de Macédoine, sous la direction de Christophe Chiclet et Bernard Lory, Paris, 1998. Per il periodo tra le due guerre mondiali una fonte inesauribile di informazioni e documenti è la raccolta de La Fédération Balkanique, purtroppo di difficile reperibilità. A questi lavori sono naturalmente da aggiungere quelli specifici, già citati, di Fikret Adanïr, Basil C. Gounaris e Vladimir Claude Fi_era, e i vari riferimenti alla questione macedone contenuti negli studi sui movimenti socialisti, comunisti ed anarchici dei Balcani. Non considero in questa sede la questione macedone all'interno della guerra civile greca del 1944-1949.