25
aprile a modena
contro l'imperialismo e contro il fascismo
Il 25 aprile non è una ricorrenza ma
una data di lotta e riappropriazione: sono queste le parole
d'ordine del corteo che ha attraversato il centro di Modena
nel giorno della liberazione,
annunciando una prossima occupazione in città.
Il percorso ha toccato alcuni dei simboli della guerra permanente
in atto, come l'Accademia Militare, scortata e blindata per
l'occasione, e come il retro del condominio R-nord, sul quale
il comune sta facendo una losca operazione di esclusione sociale
nascosta da intenti di riqualificazione.
Durante tutto il tragitto è stato ricordato più
volte che a Modena c'è un Cpt, struttura nel quale sono
morti due ragazzi lo scorso ottobre, ribadendo la nostra contrarietà
totale alla criminalizzazione dei migranti, riaffermando ancora
una volta che il Cpt è il simbolo della guerra globale
combattuta anche nei nostri territori, contro chiunque risulti
non compatibile con il sistema.
E noi è proprio nell'incompatibilità
che vogliamo muoverci, legando il 25 aprile alle resistenze
globali, che dall'Irak alla Palestina, passando per Afghanistan
e Paesi Baschi resistono al dominio imperialista.
Il corteo è passato anche a ridosso dei tanti edifici
del centro che ospitano sedi universitarie, svelando le collaborazioni
tra Ateneo e Accademia, utili a progettare nuovi e moderni strumenti
di morte ed oppressione, ma anche per ribadire come l'amministrazione
comunale stia facendo di tutto per rendere Modena città
università, quando si tratta di profitti e speculazioni,
e come però non vengono presi in considerazione i bisogni
di un corpo studentesco che vive una quotidianità opprimente
tra affitti e tasse impossibili, nella mancanza totale di
spazi aggregativi.
Siamo passati davanti alla Feltrinelli, anche questa blindata,
ricordando l'appuntamento in stazione a Modena alle 9 per partecipare
al corteo del 10 maggio a Torino contro l'invito di Israele
come ospite d'onore alla fiera del libro.
Il corteo si è concluso nelle strade
che ospitano il laboratorio S.Co.S.S.A., attuale sede del Collettivo
Autonomo Modenese, ribadendo ancora una volta che chiunque tenterà
di fare speculazione sul quartiere troverà un'opposizione
forte e determinata, e che il degrado e l'eroina si combattono
con l'autogestione e la vita collettiva di quartiere.
Non possiamo che dirci soddisfatti di un corteo che, seppur
non troppo numeroso, è riuscito a fare una buona comunicazione
e a ribadire come anche a Modena esista un blocco sociale che
si ribella alla precarietà, alla guerra ed allo sfruttamento,
e che si ingrossa ogni volta che torniamo nelle strade e nelle
piazze.
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