aggressione omofoba ai danni di una coppia gay dopo il comizio di forzanuova
"Frocio di merda mi fai schifo!" questo uno degli insulti rivolti ai due
ragazzi abbracciati.
Nei pressi del Tribunale di Bologna, in Piazza San Domenico alle 00.30 di
venerdì 21 giugno, due gay che passeggiavano abbracciati, di ritorno dalla
manifestazione antifascista, sono stati aggrediti verbalmente da due
ragazzi, questi ultimi di ritorno dal comizio di Forza Nuova, che ha
interpretato e cercato di cavalcare le pulsioni più profonde, xenofobe e
omofobe, di questa città. Vestiti di nero, con fare minaccioso e violento, i
neofascisti li hanno apostrofati con queste frasi: "Frocio mi fai schifo!",
"Frocio di merda!", "Non sei di qui, tornatene da dove sei venuto!". E via i
calci.
Ecco, in poche parole, sintetizzata, la formula escludente, di rifiuto
dell'altro, di odio, di chiusura a cui Bologna si sta abituando. Un odio che
si alimenta e cresce ogni giorno, complici i messaggi gravissimi che
formazioni neofasciste (come Forza Nuova) come anche le degradanti
affermazioni di Vaticano e vescovi diffondono. Messaggi di rifiuto, volti a
isolare i corpi alieni, per esporli alla violenza.
Una violenza che anche ieri sera stava diventando fisica, con il calcio di
uno degli aggressori che solo la prontezza e la consapevolezza di Cesare e
Riccardo ha fermato, arginando così la tentata aggressione.
Indifferente la pattuglia di Carabinieri fermata immediatamente dagli
aggrediti, che alla richiesta di intervento ha risposto: "fate denuncia",
senza nemmeno identificare gli aggressori. Una pratica di copertura delle
frange più violente della destra che abbiamo già visto il 28 giugno 2006 a
Catania, dove la Questura permise ai neofascisti di Forza Nuova, armati di
spranghe e bastoni, di bloccare il corteo del Pride.
Però Cesare e Riccardo non sono due ragazzini spauriti ma adulti e
consapevoli. Tornavano dalla manifestazione antifascista e desiderante che,
con coraggio, ha sfidato il buon senso di Bologna, opponendo al suo attuale
impoverimento culturale e sociale la sfida di crescere, di farsi mondo, di
aprirsi alla diversità che la attraversa e costituisce.
La comunità lesbica, gay, trans, queer, i centri sociali, i percorsi di
migliaia di studenti e migranti, alimentano quotidianamente la ricchezza
sociale e culturale di Bologna, facendone una capitale internazionale e un
modello da imitare.
Pertanto denunceremo con forza episodi di odio omofonico e razzista come
quello di ieri sera, che molto spesso sono passati sotto silenzio o
derubricati a questioni di 'ordine pubblico' e non mancheremo di
controbattere al clima d'odio, di repressione e di censura fomentato ad arte
dalle gerarchie vaticane e dai loro epigoni locali.
Antagonismogay, Fuoricampo Lesbian Group, MIT, Laboratorio CRASH!
...e tutte le realtà che
vorranno aderire,
contribuendo anche alla diffussione del comunicato |