lettera
aperta ai partigiani, alle partigiane e agli antifascisti bolognesi
L'iniziativa durante la celebrazione ufficiale del 25 aprile
in piazza del Nettuno a Bologna e' stata per noi antifascisti
e antifasciste bolognesi una riappropiazione pratica della memoria
storica dell'antifascismo militante.
Crediamo che attualizzare l'esperienza partigiana di lotta
al nazi-fascismo passi anche e soprattutto in questo momento
nel rifiuto totale della guerra e dell'occupazione militare
dell'iraq e della palestina.
Le stesse divise che oggi hanno sfilato in piazza sono tragicamente
impegnate nell'occupazione militare delle terre irachene, sono
loro e i loro leader (governo Belusconi in primis) quelli che
definiscono gli uomini e le donne irachene in lotta per l'autodeterminazione
e la liberazione "banditen" senza neanche riconoscere
la legittimita' del diritto alla resistenza contro l'occupazione.
Per questo abbiamo gridato "iraq libero", "palestina
libera", perche' crediamo che gli eserciti e le politiche
che li dirigono siano una nuova e terribile esperienza di sopraffazione
razzista che con il regime nazi-fascista mantiene delle palesi
e odiose contiguita'.
Come continuatori militanti dell'esperienza partigiana non
abbiamo voluto lasciare la parola della "liberazione"
a chi oggi sta dalla parte della morte e semina terrore con
fucili e carri-armati nei territori palestinesi ed iracheni.
Questa mattina sotto il sacrario dei partigiani non abbiamo
lasciato spazio alle divise militari, quello e' il luogo di
chi lotta e difende la vita non di chi la trasforma in un incubo;
a piazza del nettuno il filo rosso della liberazione e della
resistenza partigiana contro il nazi-fascismo ha tessuto un
nuovo pezzo della sua storia.
bologna, 25 aprile
Centro di Comunicazione Antagonista Francesco Lorusso
ANTIFA#bo
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