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report: giornata nazionale
contro l'omofobia

La giornata nazionale contro l'omofobia di giovedì 17 maggio ha visto svolgersi in varie città iniziative per la difesa della libera autodeterminazione sessuale.

Data che, quest'anno, cade tra il Family day (12 maggio) e la conferenza nazionale sulla famiglia (dal 24 al 26 maggio a Firenze), a Bologna inoltre durante i festeggiamenti per la Madonna di San Luca. L'appuntamento dell'iniziativa lanciata dal coordinamento Facciamo breccia locale è alle 18 in Piazza del Nettuno. Sono presenti all'iniziativa vari gruppi e realtà di movimento: AntagonismoGay, Arcigay e Arcilesbica, Movimento Identità Transessuali, Fuoricampo Lesbian Group, Rete delle donne di Bologna, Amazora, Laboratorio CRASH!, XM24, oltre a rappresentanti di Verdi e Rifondazione comunista.

Prima della partenza in piazza viene fatta comunicazione al megafono, mentre si scrivono cartelli da esporre durante il cammino. I messaggi e gli slogan sono contro l'ingerenza del potere politico-religioso nella vita delle persone; contro la discriminazione e la violenza nei confronti dei/lle divers*; per il diritto di ognun* ha diritto alla propria libera autodeterminazione sociale e sessuale.

Il breve corteo parte imboccando via Indipendenza, e la percorre fino ai pressi della cattedrale di San Pietro. Questo è il punto in cui è stato deciso di mettere in atto un sit-in, che blocca il traffico della centralissima via bolognese per alcuni minuti.

La cattedrale della città scelta come simbolo da attaccare, per affermare che le identità sessuali delle persone, tante e diverse, non si possono negare; e che molteplici sono le forme di relazione e di affetto esistenti e tutte da accettare.

Le porte della chiesa sono aperte, ci sono persone che vanno a vedere l'immagine della Madonna di San Luca. Davanti ad una delle porte vengono lasciati dei cartelli: "Chiesa fascista". Accanto anche delle scritte sul muro: "Vergogna"; "Preti pedofili".

Alcuni manifestanti mascherati si fanno scattare delle foto davanti al portone: c'è la Santa Inquisizione accanto ad un boia, e un prete ben truccato che si sventola con aria ammiccante. Queste azioni non piacciono al parroco della chiesa e ad alcuni fedeli con i quali nasce uno scambio di insulti e qualche spintone; i manifestanti vengono intimati di allontanarsi. Dopo quest'episodio la manifestazione prosegue e il corteo ritorna verso Piazza del nettuno, e lì si scioglie.

Nella giornata contro l'omofobia la città è stata scossa dall'accostamento di sacro e blasfemo: "in una festa religiosa importante per la città [per la Madonna di S. Luca] la chiesa si è ritenuta offesa dall'invadenza di coloro che non vuole vedere" commenta una manifestante.

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