Siamo
ai ferri corti?
Mettiamo l’omofobia sotto i ferri
16 maggio 2008 - E’ cominciato verso
le 15 il presidio itinerante per la giornata nazionale
contro l'omofobia lanciato dal Queering-Bo in vista dello spezzone
sociale al Pride di Bologna. Da lì un nutrito gruppo
di medici, con tanto di camice e ferri del mestiere hanno girato
le strade di Bologna per curare una malattia purtroppo ancora
diffusissima: l’omofobia. Il presidio (medico-chirurgico)
rientra nelle iniziative della giornata contro l’omofobia.
Ricordiamo infatti che nel 1990 l’Organizzazione Mondiale
della Sanità cancella definitivamente l’omosessualità
dal registro delle malattie mentali e dal 2004 il 17 maggio
viene
celebrato in molte nazioni come Giornata Mondiale contro l’
Omofobia.
Prima tappa del tour medico un’agenzia di trasporti il
cui proprietario si è reso protagonista di un grave episodio
di omofobia. I medici trovano l’agenzia chiusa, ma lasciano
numerosi avvisi per evitare che il contagio dilaghi.
Nel successivo percorso per arrivare alla meta di piazza
Verdi i dottori e dottoresse hanno incontrato numerosi casi
sospetti, prontamente soccorsi ed hanno distribuito materiale
informativo sulla patologia per ribadire che l’omo/transessualità,
la laicità, l’autodeterminazione, non sono malattie
ma strade da percorrere consapevolmente.
In piazza verdi i medici hanno trovato l’accoglienza di
un elegante tappeto fucsia che è stato riempito di materiale
informativo. Molti gli studenti e le studentesse che attraversano
la zona interessat* all’intervento. Intanto i medici,
accompagnati da una colonna sonora indispensabile per una buona
riuscita dell’operazione, hanno ricordato a tutt* che,
per prevenire il dilagare di malattie come il razzismo, l’omofobia,
il fascismo, è estremamente importante riprendersi strade
e piazze, lottare contro il controllo delle ronde e le ingerenze
sulla nostra sessualità.
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