le
rendite del copyright
sono un vero incentivo?
dall'intervento del prof. Francesco Silva, ordinario
di economia politica,
al congresso internazionale "Proprieta' intellettuale
e cyberspazio" del maggio 2001.
(gli atti del congresso sono pubblicati da Giuffre', 2002)
"...non esistono serie indagini empiriche che verifichino
il potere incentivante del diritto d'autore. Tale affermazione
viene accettata come un dogma, sebbene sia noto alle scienze
storiche e antropologiche che molte attivita' creative, soprattutto
di natura artisitica, esistono anche in assenza di copyright.
(...)
L'evidenza empirica, per quanto frammentaria, offre invece
risultati quantomeno problematici sui redditi derivanti dal
copyright.
La distribuzione dei redditi infatti e' marcatamente
asimmetrica: a introiti elevatissimi per pochi soggetti fanno
riscontro introiti nulli o bassissimi per la restante popolazione.
A titolo d'esempio, indagini condotte sul mercato della musica
italiano hanno mostrato che l'80% degli iscritti alla SIAE non
percepiscono alcun reddito e che il valore mediano del reddito
annuo non supera le 100 lire (...)
Pertanto, alla prova dei numeri, l'incentivo procurato dal
copyright assomiglia ad una lotteria che assegna premi elevati
con bassa probabilita' e redditi nulli con grandissima probabilita',
come nello star-system".
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