documento
conclusivo dell'assemblea
delle realta' antagoniste ed autonome
presenti al 7° campeggio notav
Nella nuova fase politica che si apre con il governo Prodi,
prioritario e'
sviluppare conflittualita' sociale nei territori. Il movimento
No Tav ha
saputo vincere una battaglia popolare dai forti connotati anticapitalisti,
coniugando partecipazione di massa e radicalita' dei contenuti,
confronto
assembleare sulle decisioni da prendere e conflittualita'
nelle pratiche di
lotta. La lotta della Val Susa ha superato gli stessi confini
iniziali,
con conseguenze su tutto il territorio locale e nazionale, diventando
punto di riferimento di tutte le lotte che in Italia si oppongono
ai
processi di devastazione sociale e ambientale. Il movimento
antagonista si
impegna a fare propri i percorsi di radicamento sociale sul
territorio,
uniti allo sviluppo della conflittualita' diffusa, fuori
da qualsiasi
ghetto politico e ideologico, per contrastare duramente fino
in fondo i
tentativi di cooptazione delle istanze di lotta e concertazione
che il
nuovo governo sta mettendo in piedi.
Di fronte all'unanimita' parlamentare rispetto
al rifinanziamento delle
missioni di guerra italiane all'estero, si registra la
sconfitta dei
modelli di mobilitazione pacifista che hanno invaso le citta'
durante il
governo Berlusconi. Le istanze contrarie alla guerra che hanno
attraversato le mobilitazioni degli ultimi anni vengono riassorbite
attraverso la truffa politica a danno dei movimenti rappresentata
dal
bertinottismo. Fondamentale e' reimpostare l'intervento
su queste
tematiche, abbandonando qualsiasi ambiguita' rispetto
alla guerra: tutte le
missioni italiane, ONU e non, devono cessare; gli Usa e Israele
sono i
principali destabilizzatori del contesto internazionale; le
resistenze
locali colpiscono con piena legittimita' politica gli
eserciti occupanti
sui propri territori.
Il movimento antagonista si impegna a riprendere l'iniziativa
contro la
guerra nelle piazze, con l'intento di creare scenari di
contrapposizione
conflittuale con tutte le realta' politiche e istituzionali
responsabili
delle politiche belliche italiane, statunitensi ed israeliane.
L'evolversi dell'organizzazione generale produttiva
del capitalismo
europeo ha da anni determinato la nascita e la crescita del
soggetto
sociale precario, che ha assunto caratteristiche sociali estese
e talvolta
gia' politicamente conflittuali. Le realta' antagoniste
assumono come
centrale la partecipazione alle scadenze gia' indette,
come l'incontro
nazionale dei precari dei call-center del 9 Settembre a Roma.
Importante
sara' anche la partecipazione alla manifestazione prevista
sempre a Roma
per Ottobre, durante la quale esprimeremo una voce differente,
contraria
alle pratiche concertative del sindacato, distanti anni luce
dai reali
interessi di noi precarie e precari. Le piazze non possono essere
lasciate
alle organizzazioni confederali, ma devono essere invase e conquistate
dai
movimenti e dai soggetti che entrano in conflitto con l'attuale
organizzazione del lavoro. Obiettivo dell'intervento politico
dei prossimi
mesi su questo tema sara' il superamento delle forme virtuali
ed evocative
della lotta, per una partecipazione estesa e diffusa alle rivendicazioni
sociali all'insegna dell'autonomia e dell'antagonismo
che ha nello
sciopero metropolitano la sua direzione piu' naturale
ed efficace. Le lotte
delle banlieues, degli studenti e dei precari in Francia impongono
questa
priorita' e questa discontinuita', avendo portato
alla luce potenzialita'
sociali sovversive non solo francesi, ma europee.
Ancora una volta intendiamo ribadire l'importanza della
lotta per la
chiusura di tutti i Cpt presenti sul territorio nazionale. A
tale scopo
sara' necessario incalzare il nuovo governo nelle piazze,
ma anche
disturbare concretamente il funzionamento dei Cpt, con l'obiettivo
di
accrescere le difficolta' della forza pubblica nella gestione
di tali
luoghi di detenzione.
Le realta' antagoniste richiamano ancora tutte le strutture
di movimento
all'importanza e alla necessita' di un antifascismo
militante a testa alta,
contro lo sviluppo di forme di infiltrazione e radicamento fascista
nei
quartieri, per l'espulsione dei fascisti dalle scuole
e dalle universita',
per le pratiche volte ad impedire le marce fasciste nelle nostre
citta'.
Contestualmente viene chiesta la liberazione di tutte le antifasciste
e
tutti gli antifascisti arrestati l'11 marzo a Milano e
in altre occasioni
e la fine delle persecuzioni giudiziarie contro l'antifascismo
militante.
In particolare contestiamo con forza l'uso politico dell'incriminazione
per "devastazione e saccheggio" e della formula
giuridica del "concorso
morale" contro le militanti e i militanti del movimento.
La realta' di movimento qui riunite intendono farsi portatrici
di una
pratica politica autonoma dalle strutture di partito, quali
esse siano, e
dalle istituzioni. Il nostro posto e' qui, nella condivisione
conflittuale
ed antagonista delle lotte e nella costruzione di un mondo differente
attraverso l'estensione degli spazi di movimento nelle
strade, all'interno
delle metropoli, e fin sulle montagne.
dalla Libera repubblica di Venaus
le realta' antagoniste ed autonome di Torino, Bologna, Bra,
Cremona, Jesi, Livorno, Milano, Modena, Napoli, Parma, Pisa,
Roma, Vercelli che hanno partecipato alla settima edizione del
campeggio NOTAV |