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Incontro con Kamaradak
Esperienze di lotta e internazionalismo dai Paesi Baschi all'Italia

Tre appuntamenti in tre diverse città hanno avuto luogo in Italia come momento di
comunicazione e scambio di esperienze fra soggettività antagoniste. Dai paesi baschi un gruppo di compagn* della rete Kamadarak in un tour cheha coinvolto la Val di Susa, col presidio NoTav, Milano, con le lotte per la casa del csoa Transiti, e infine Bologna, venerdì 7 dicembre, come momento di discussione e confronto al Laboratorio Crash! sulle politiche securitarie e sui modelli di controllo e repressione.

Dopo la recente ripresa delle ostilità del governo spagnolo nei confronti della sinistra abertzale basca, partita con la messa in clandestinità di Batasuna e culminata nella recente condanna di 46 dirigenti e militanti degli organi di informazione della sinistra indipendentista, questo momento è stato un primo atto di solidarietà e conoscenza.

 

L'invito de* compagn* di Kamaradak:

Kamadarak è una rete di giovani internazionalisti basch* . E’ un’iniziativa nata pochi mesi fa e che ha come obiettivo dare un impulso ad una prospettiva internazionalista nelle lotte che quotidianamente sviluppano diversi movimenti giovanili nei Paesi baschi. Inoltre cerchiamo di organizzarci come giovani internazionalisti e portare avanti dinamiche di solidarietà e interscambio con altri popoli e lotte esistenti nel mondo.

Nell’ambito di quanto appena detto si colloca questo piccolo tour che andremo a realizzare in diverse città d’Italia. Riteniamo vi siano esperienze che possono essere importanti a livello di condivisione.

Un chiaro esempio concerne le proposte in materia di infrastruttura provenienti dall’Unione Europea. Attualmente, nei Paesi baschi, sono in fase di avviamento i cantieri dell’Alta Velocità, progetto che implica un gran deterioramento ambientale e sociale, e indirizzato a riempire i portafogli dei grandi imprenditori. Si tratta di una proposta la cui visione “sviluppista” è necessaria al capitalismo globale; un progetto simile è stato temporaneamente paralizzato in Italia. Stiamo parlando di esperienze che potrebbero essere condivise nel quadro della speculazione immobiliare che il mercato esercita a livello mondiale. E, certamente, relative alla criminalizzazione ed alla repressione di ogni persona e gruppo che si collochi in una prospettiva diversa da quella del sistema. E potremmo continuare a fare un’infinità di esempi.

La globalizzazione non è un fenomeno spiegabile solo in termini economici. La globalizzazione ha bisogno di culture e pensieri omogenei in grado di preservare la stessa logica della globalizzazione capitalistica. La sovranità non risiede più nei popoli, perché le decisioni vengono prese nelle sfere sovrastatali lontane da qualunque persona; pertanto, mantenere viva la diversità di lingue e culture diventa un gesto rivoluzionario. In un’epoca in cui la maggior parte della comunicazione viaggia a senso unico e la disinformazione è il pane quotidiano, condividere esperienze in modo diretto è un contributo imprescindibile per chi, come noi, vuole trasformare la realtà.

Senza volerci dilungare ulteriormente, vi invitiamo a partecipare alle iniziative organizzate nell’ambito di questo tour che stiamo realizzando in diversi luoghi d’Italia.

Un saluto a tutt*

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