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Il nostro saper fare, le nostre conoscenze vengono coltivate
e (ri)create quotidianamente in un mescolarsi cooperante di
flussi di idee. Il continuo sharing
[condivisione] di attitudini e passioni, di segmenti di conoscenze
tecniche, scientifiche e artistiche ricombina e moltiplica il
sapere creando un patrimonio culturale che a tutti dovrebbe
essere accessibile senza il bisogno di chiedere il permesso
a nessuno.
Ma giorno dopo giorno precari e studenti in ogni ambito della
loro esistenza si vedono negare la possibilita' di fruire liberamente
di questa risorsa collettiva:
- Nella quotidianita', dove una legislazione sempre piu' liberticida
sul copyright restringe l'accesso alla cultura, alla musica,
all'arte, alle tecnologie informatiche, rendendole ormai un
privilegio per pochi fortunati. La recente legge Urbani (ispirata
dalle grandi multinazionali musicali e cinematografiche) che
criminalizza il file-sharing ne e' un esempio emblematico
- Nella formazione universitaria dove la tecnicizzazione e
la dequalificazione delle conoscenze sono finalizzate ad un
mercato del lavoro interessato a saperi spendibili a breve
termine, impoverendo significato e funzione sociale del sapere
e sottraendo spazi di rielaborazione critica delle conoscenze
- E anche nel sistema di ricerca scientifica dove il modello
aziendale di gestione degli atenei mina alla base la libera
circolazione dei saperi. I brevetti dilagano, il ruolo del
ricercatore viene precarizzato con contratti a tempo determinato
e l'ingerenza dei privati diventa sempre piu' invasiva/invadente:
saranno infatti fondazioni ed imprese a decidere quali ricerche
finanziare, quali corsi attivare e quali docenti mettere in
cattedra.
Di fronte a questo scenario di vendita del sapere e del suo
processo di produzione, oggi scendiamo in piazza a fianco di
studenti e ricercatori precari che lottano contro una riforma
dell'istruzione che sta trasformando le universita' e le scuole
in luoghi dove i prodotti dell'intelletto vengono mercificati.
Studenti e ricercatori che proprio per questo vengono duramente
colpiti dalla repressione come e' avvenuto nell'ultima manifestazione
a Roma davanti al Senato.
Dal fight-sharing radicale nella virtualita' della
rete alle mobilitazioni nelle strade, dal sabotaggio del sistema
copyright alla riappropriazione dal basso della cultura: liberiamo
il sapere!
COpia COndividi COspira
CRASH!
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