gli
eversivi di san precario
<<Delitti aggravati ai sensi dell'articolo 1 del decreto
legge n. 625 del
1979 (misure urgenti per la tutela dell'ordine democratico e
della
sicurezza pubblica), per reati commessi per finalita'
di terrorismo o di
eversione dell'ordine democratico.>>
Cosi' si legge alla fine della capitolazione delle accuse rivolteci
dalla procura di Bologna.
Violenza privata, turbativa violenta del possesso di cose immobili,
molestia alle persone, piu' le circostanze aggravanti di essere
stati in piu' di 10 persone a commettere il fatto...
Sembra proprio un impianto nello stile degli anni del compromesso
storico e della criminalizzazione del movimento degli anni '70...
Alcuni dei partecipanti alla settimana di San precario della
fine di ottobre 2004 a Bologna hanno cominciato a ricevere in
questi giorni le denunce per l'iniziativa "Vola
al cinema con San Precario".
Ventinove denunce per un'azione di riappropriazione della cultura
messa in atto da un centianio di precari e studenti che pensavano,
e continuano a farlo, che la cultura e i saperi che producono
dal basso non debbano essere a disposizione solo per quelli
che possono permetterseli, non debbano diventare merce in vendita
a caro prezzo, ma siano beni comuni senza una proprieta' privata
e quindi accessibili gratuitamente a tutti.
Un'iniziativa all'interno di una settimana di lotta sul piano
del conflitto capitale-lavoro, delle occupazioni di case, di
accesso gratuito ai trasporti, di sanzioni dimostrative alle
agenzie interinali e deturnamento loghi.
Una settimana in cui il precariato sociale metropolitano ha
cospirato insieme, respirando insieme la stessa aria, vivendo
momenti di liberazione dalla logica della divisione, riconoscendosi
finalmente come l'unico attore della produzione sociale.
Il Ministero degli interni ha individuato nel "movimento
politico San Precario" la grave minaccia dell'ordine democratico.
Rimandiamo al mittente l'accusa.
Se di violenza vogliamo proprio parlare, e' quella di questo
stato di cose che ci costringe alla precarita', all'intermittenza
del lavoro senza garanzie sociali ed economiche, ai proibitivi
costi degli affitti nel mentre sono inaccessibili le graduatorie
delle case pubbliche per le nuove fasce della precarita', alle
relazioni sociali, assistenza e cura che diventano cura dei
servizi da comprare sul mercato, alla moltiplicazione di inceneritori
e strumenti che producono smog ed elettrosmog, alle frontiere
europee che diventano fortezze creatrici di morte e lager.
Il tutto in un regime di guerra infinita che va a determinare
lo stato di miseria interna ed esterna, che identifica il nemico
esterno nella popolazione che non vuole sottomettersi alle prepotenze
economiche delle multinazionali e quello interno in un precariato
sociale che ha cominciato la sua rivolta nell'autoriduzione
dei beni primari, della cultura, dei trasporti, nell'occupazione
di case, nella giornata del 6 novembre di Roma e' che ha ogni
anno nella May day la possibilita' d'espressione della sua visibilita'.
Continueremo nelle nostre azioni contro la precarizzazione
delle nostre esistenze, la messa a valore delle nostre intelligenze,
il controllo dei nostri movimenti.
Ma denunciamo anche che, mentre i solerti funzionari di stato
"investigavano", il consiglio comunale di Bologna
si prodigava, unico in Italia, nel mettere sotto accusa la giornata
del 6 Novembre.
Se Bologna e' l'esperimento locale di quello che sara' il centro-sinistra
nazionale vittorioso alle prossime elezioni, abbiamo un'ulteriore
conferma di quello che ci aspetteremo col cambio di Presidenza
del consiglio.
Precarizzazione, repressione, miseria e cpt.
CRASH!
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