rigettate le richieste
di custodie cautelari
La Sentenza dell'11 Aprile del Tribunale del Riesame rigetta le richieste
di misure cautelari nei confronti di 41 attivisti accusati di violenza e
minaccia ad un corpo amministrativo e giudiziario e di eversione.
E' la sesta pronuncia contraria al Teorema accusatorio di quella parte
della Procura di Bologna che fa riferimento al Dott. Paolo Giovagnoli.
Per due volte l' ufficio dei gip di Bologna, per due volte il Tribunale
del Riesame, e per due volte la Suprema Corte di Cassazione hanno demolito
giuridicamente la sussistenza dell'aggravante della finalità eversiva
nelle ipotesi costruite dal Procuratore Paolo Giovagnoli.
Nello specifico, in questa ultima sentenza i Giudici del Tribunale del
Riesame hanno escluso l'aggravante scrivendo a chiare lettere che la tesi
del Pubblico Ministero e del Procuratore Capo di Bologna, per la quale
alla base della contestazione della finalità eversiva non c'è l'azione, ma
l'individuo che la compie, è fuori dalle regole del diritto penale e
costituzionale.
Lo stesso collegio ha inoltre ritenuto di ridimensionare l'ipotesi
accusatoria formulata dalla Procura dato che ''ritiene configurabili nel
comportamento degli indagati i delitti di violenza privata e ingiuria
(quest'ultimo addirittura non legittimante cautela) anziche' di quello,
ben piu' grave, di violenza e minaccia a corpo politico, giudiziario ed
amministrativo, esclusa in ogni caso l'aggravante della finalita' di
eversione dell'ordine democratico''.
Per il tribunale delle Liberta' infatti la volonta' degli attivisti "era
in via principale diretta a censurare gli sgomberi avvenuti quella mattina
contestando nel contempo la politica della pubblica amministrazione in
ordine all'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica''.
(Estratti dalla Sentenza del Tribunale del Riesame) |