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siamo tutti sovversivi!

Il 30 settembre 2005 il tribunale del riesame di Bologna dovra' decidere della liberta' di 8 attivisti del movimento bolognese.

Sono accusati di violenze, minacce e resistenza aggravata nei confronti della polizia di stato... con l'aggravante di eversione dell'ordine democratico.

Non e' la prima volta che a Bologna si mette sotto accusa il movimento con procedimenti di questo genere. Nel 2005 gia' altre 3 volte e' successo. In quelle occasioni il precariato sociale aveva incontrato il movimento e lottato per ottenere nuovi diritti e riprendersi dal basso quello che ogni giorno gli viene tolto dalle condizioni di sfruttamento in cui e' costretto a vivere... e il duo formato dal procuratore De Nicola e dal Pm Giovagnoli ha tentato di fermare le loro rivendicazioni.

Un anno di lotte autorganizzate che ha visto protagonisti studenti e precari: dall'accesso libero alla cultura con la visione gratuita al cinema Capitol nell'ottobre 2004, alle occupazioni di via Avesella, via San Donato e via del Guasto, che hanno posto con forza la questione di luoghi di aggregazione per tutti quei settori sociali non rappresentati e non garantiti dalle istituzioni, utili per la creazione di socialita', l'autorganizzazione delle lotte e la messa in comune di tecnologie per la produzione e riproduzione dei saperi; dall'autoriduzione alla mensa universitaria, che ha rotto anche solo per un giorno il meccanismo perverso che vede gli studenti non come attori della produzione sociale complessiva, ma come utenti da spremere e sfruttare, alle occupazioni di case, nella citta' dei prezzi impossibili e dell'abbandono da parte delle istituzioni dei beni pubblici.

E infine il giorno che avrebbe dovuto far confluire le lotte che non solo a Bologna hanno visto luce quest'anno: la MayDay di Milano.

Quel giorno, il primo maggio, ci siamo riuniti alla stazione in piu' di 500. Come sempre negli ultimi anni, il giorno della festa del non/lavoro, della richiesta di nuove garanzie sociali per i precari, della rivendicazione di piu' diritti sul luogo di lavoro e meno costi nei servizi, per le case, ospedali, scuole, trasporti, il precariato sociale decide, preannunciandolo, che quel giorno, per andare a Milano, nessuno avrebbe pagato il biglietto.

Nonostante la massiccia presenza e determinazione, la polizia decide ugualmente di salire sui binari, con un atto di decisa provocazione.

Adesso non ci interessa ricostruire lo svolgersi dell'accaduto.

Quello che ci preme invece dire e' che 8 compagni adesso rischiano gli arresti domiciliari.

Che da una anno in questa citta' insieme alla procura c'e' l'opprimente presenza di un sindaco che dopo le promesse di chiudere i Cpt, sgombera i migranti sul lungoreno mandandoli nelle grinfie delle forze dell'ordine e del lager di Via Mattei. Un sindaco per cui le lotte sociali non devono avere agibilita', non devono essere descritte e rappresentate se non come illegali e che vanno contrapposte non ai poteri forti ma ai deboli con i quali vorrebbe scatenare una guerra fra poveri.

Se andare al cinema, alla mensa, nelle case, prendere un treno, fare un picchetto sul luogo di lavoro, occupare spazi vuoti e abbandonati e' illegale e sovversivo... allora
SIAMO TUTTI ILLEGALI E SOVVERSIVI!

Venerdi 30 settembre 2005 ore 8.30
Presidio al tribunale del riesame in piazza san domenico

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