occupazione
ad anzola
e sugli assegnatari acer
Sono 11 le occupazioni di casa che a Bologna hanno costruito
e stanno costruendo, insieme ai precari di CRASH! e a molti
altri, il percorso di M.A.O. per i diritti sociali e per il
diritto alla casa.
In questi ultimi mesi abbiamo saputo generalizzare il problema
dell'abitare in questa citta' articolando iniziative di lotta,
denuncia e appropriazione che abbiamo voluto chiamare "riqualificazione
dal basso" della metropoli.
In questo modo nella citta' di Cofferati abbiamo fatto breccia
in una legalita', di una serie di regole che non tengono conto
dell'emergere dei bisogni sociali, quale la necessita' in cui
si trovano famiglie, migranti e studenti di avere un tetto sotto
cui vivere.
Graduatorie per l'assegnazione che non tengono conto nei loro
tempi dilatati della dignita' dei lavoratori, famiglie lasciate
senza casa a cui e' stata data dagli uffici competenti la risposta:
"ci vediamo nel 2008".
Da questa necessita' nasce la necessita' di occupare una casa,
liberandola dal degrado strutturale in cui era stata lasciata
da anni e sgomberandola dal vuoto sociale prodotto da politiche
del tutto inefficaci nel risolvere i problemi delle fasce sociali
piu' deboli che lavorano e vivono in questa citta'.
Invitiamo anche per questo motivo il Sig. Merighi, il sindacato
inquilini Sunia, il presidente dell'Arci, e il Sindaco Cofferati
ad inventare un nuovo modo per criminalizzare ed insultare i
percorsi di lotta per i diritti e la dignita' attivi a Bologna,
visto che e' dalla prima occupazione che abbiamo fatto, che
andiamo dichiarando pubblicamente che siamo disposti a lasciare
le case occupate di fronte all'assegnatario Acer, qualora il
comune si facesse carico di trovare una nuova sistemazione per
chi ha dovuto rispondere al proprio bisogno di casa occupando.
Le occupazioni, di fronte alle migliaia di case sfitte del
comune, non tolgono la casa a nessuno!
Le occupazioni non fanno altro che valorizzare dal basso il
bene pubblico lasciato da voi nel degrado e nell'inutilizzo
da anni.
Detto questo respingiamo l'accusa avanzata da alcuni giornali
per cui ci sia una tempistica politica nelle occupazioni fatte
da M.A.O. a Bologna!
I bisogni e i desideri sociali non seguono i tempi della "Politica
dei palazzi", essi battono i tempi della giustizia e dei diritti
sociali.
Ieri pomeriggio M.A.O. ha attraversato la citta' di Anzola
dell'Emilia liberando una nuova casa Acer insieme a una famiglia
migrante che da mesi era stata ridotta, insieme al suo piccolo
bimbo, dal silenzio delle istituzioni locali e dalle false promesse
del sindaco a vivere in un camion.
E' chiaro quindi che non ci sono il bisogno e l'urgenza di
affermare vecchi diritti e crearne di nuovi solo nella citta'
di Cofferati, e' chiaro che il problema casa non e' una esclusiva
di Bologna ma un problema di portata nazionale e globale, e'
quindi chiaro che non e' e non sara' la "Politica dei palazzi
e dei partiti" a dettare i tempi delle lotte, casomai continueranno
ad essere i provvedimenti istituzionali ciechi di fronte ai
nostri bisogni a costringerci ad occupare e a scegliere la lotta
e l'autorganizzazione autonoma per poter conquistare i nostri
diritti.
Dalle 11 case di MAO-Bologna, dalla casa MAO-Anzola dell'Emilia
facciamo appello ai compagni e alle compagne, agli occupanti
e ai precari in movimento a continuare a costruire l'altra citta',
quella della solidarieta' dei picchetti antisfratto, dei presidi
di lotta fuori al cpt, delle case occupate, della lotta per
il reddito sociale garantito.
Rinnoviamo l'invito ad esprimersi contro e a denunciare pubblicamente
tutte le forme di repressione e criminalizzazione con cui la
corte di Cofferati tenta di bloccare le lotte.
Alla prossima occupazione... alla prossima liberazione!
M.ovimento A.utorganizzato O.ccupanti |