aule
studio chiuse: occupato il dipartimento in via Zamboni 36
Questa
sera (Martedì 29/01) centinaia di student* si sono riappropriat*
della biblioteca della facoltà di Lettere e Filosofia
di via Zamboni 36, garantendone l'apertura serale fino alle
22 come luogo di studio e libera socialità. Questa occupazione
è maturata in seguito ad un percorso assembleare che
si sta costruendo di fronte alla chiusura unilaterale da parte
dell'Ateneo delle ultime aule studio in centro città
aperte oltre le 19.
Questo ennesimo attacco a luoghi e tempi di vita e studio del
precariato studentesco bolognese aveva già visto mercoledì
scorso l'occupazione simbolica del rettorato, trasformato per
l'occasione in un'aula studio.
L'azione di questa sera aveva come obbiettivo la possibilità
di avere un confronto con il rettorato per porre con forza la
volontà degli studenti di veder riaperte le aule nella
zona universitaria fino alle 23. Nonostante la presenza massiccia
della Digos e la scarsa disponibilità al dialogo della
rappresentanza dell'Ateneo, la determinazione dei partecipanti
è riuscita a strappare un incontro col la pro-rettrice
per giovedì alle ore 11.
Oltre ad essere garantita la fruibilità dello spazio
per lo studio, una partecipatissima assemblea ha decretato la
presenza di massa in forma di presidio, all'incontro di Giovedi'
mattina alle 11. La discussione è stata molto ricca,
articolando ragionamenti che hanno collocato la chiusura delle
aule studio in continuità col disegno di desertificazione
della zona universitaria, che ha come obbiettivo la negozione
ad una libera socialità e alla possibilità ad
una autodeterminazione dei modi e tempi di vita. Palese il tentativo
di scomporre il soggetto del precariato studentesco, proiettandolo
al di fuori del centro cittadino.
Da un'intervista a Niccolò del C.U.A. di Bologna: "Tornando
dalle vacanze natalizie siamo stati accolti da un bel regalo
del rettore Calzolari, che ha chiuso, in pieno periodo di esami,
le ultime tre aule studio in zona universitaria che rimanevano
aperte oltre le 19. Questo non solo ha creato un evidente disagio
per tutt* gli/le student* che a fronte di tasse esorbitanti
e affitti alle stelle, si vedono negare un bisogno concreto,
ma questa chiusura unilaterale, limitando la socialità
che si costruiva in quei luoghi lontani dai tempi e ritmi imposti
dalle facoltà, si colloca appieno nel paradigma securitario
dell'amministrazione Cofferati.
Questa iniziativa vuole scardinare la dinamica che vuole una
zona universitaria desertificata dalla sua socialità,
e che vede lo studente come mera risorsa economica da sfruttare,
cercando di eliminare tutte le contraddizioni del vivere precario
che questo modello di disciplinamento impone. Il tentativo è
quello di espellere lo studente dal centro per collocarlo nei
futuri campus-ghetti della periferia."
Aggionamento 31 gennaio
Era
fissato per stamattina l'incontro tra la prorettrice Monari
e gli studenti, riuniti sotto la sigla di "studenti by
night", che in questi giorni si sono mobilitati dopo la
chiusura di tre aule studio nella zona universitaria, le uniche
che permettessero di studiare fino alle 23. La Monari ha ricevuto
una delegazione degli studenti riuniti dalle 11 in un presidio
sotto il rettorato.
Uno studente del CUA commenta l'incontro: "Le mobilitazioni
di questi gior culminate con l'occupazione della biblioteca
di via Zamboni 36, hanno costretto la prorettrice a prendere
posizione sulla questione: oggi ha garantito la riapertura di
due aule studio prorogandone la chiusura fino alle 23. Non è
però solo la possibilità di studiare fino a sera
che ci viene negata con la chiusura delle vecchie aule studio:
così facendo vengono eliminati spazi di socialità
e condivisione, nodi importanti all'interno della zona universitaria.
Su questo fronte la Monari ha garantito il suo impegno a porre
questa necessità sia agli organi accademici che al tavolo
di sicurezza cittadino che si terrà il prossimo 7 febbraio."
Gli studenti by night avranno un nuovo incontro l'11 febbraio
per la verifica degli impegni presi, nel frattempo gli studenti
non si fermano: l'appuntamento è mercoledì 6 alle
16 all'aula autogestita di via Zamboni 34, assemblea convocata
per continuare la mobilitazione.
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