report:
sotto processo l'autorecupero
presidio in solidarietà a casa bresci
Oggi, martedì 4 marzo, comincia il processo
agli occupanti della Cooperativa Informale per l’autorecupero
Casa Bresci e alcune realtà hanno dato vita
stamattina ad un presidio di solidarietà in piazza
S. Domenico a pochi passi dal tribunale. L’esperienza
di Casa Bresci, iniziata nel novembre del 2006, a seguito di
numerosi sgomberi di case nel quartiere Bolognina, ha visto
mettere in campo, da parte di alcuni occupanti, un progetto
di autorecupero della casa di manovra del Navile in via del
Sostegno a Bologna. Numerosi sono stati gli interventi che hanno
reso di nuovo l’edificio abitabile, salvandolo dal rischio
di crollo: dal tetto alla canna fumaria, dalla derattizzazione
all’igenizzazione dei locali interni, interventi di pulizia
del giardino e del canale, ripristino della rete fognaria con
l'introduzione di una fossa biologica…. L’esperienza
durò poco meno di una anno e fu improvvisamente interrotta
nell’ottobre 2007 dallo sgombero richiesto dal demanio,
murando l’edificio e riportandolo al precedente stato
di abbandono.
Durante il presidio gli occupanti di Casa Bresci hanno sottolineato
la mancanza di un riconoscimento di quelle realtà che
all’interno della città danno vita ad esperienze
di valorizzazione del territorio, di socialità
e di produzione culturale anche e soprattutto attraverso il
recupero di aree abbandonate e lasciate al degrado. La casa
rimane a Bologna un problema fondamentale che molte famiglie
possono risolvere solo attraverso l’occupazione di uno
dei tanti appartamenti sfitti presenti in città. La risposta
repressiva che subiscono coloro che cercano di porre pubblicamente
questo problema, proponendo delle soluzioni innovative, è,
secondo gli occupanti, il segnale della volontà da parte
dell’amministrazione di non affrontare la portata sociale
di questa problematica.
Presenti al presidio, alcuni ragazzi del Laboratorio
Crash! aggiornano i presenti della propria situazione:
nonostante la disponibilità degli occupanti a procedere
con una trattativa con il comune per cercare uno spazio adatto
alla presenza del progetto del laboratorio all’interno
della città, da parte della giunta e della prefettura
non sembra siano stati fatti passi in avanti significativi.
Per questo, affermano i ragazzi, presto Crash! riprenderà
la parola, attraverso diverse iniziative, sulla questione degli
spazi sociali all’interno della città.
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