venti che soffiano
                Nel tardo pomeriggio della giornata di Lunedì dal presidio  antistante la chimica sgomberata alcuni compagni/e si recano in piazza Brà,  salgono sulla scalinata di palazzo Barbieri, quelle che il neosindaco Tosi ha  definito le "scale di casa mia", luogo sacro ai divieti ormai celebri. 
                  Con una azione improvvisata e alla luce del sole depositano  prodotti della terra sull'ingresso del Palazzo. Il messaggio è chiaro  "1997-2007, dieci anni di storia in movimento. Non finisce qui." 
  La reazione di alcuni funzionari delle forze dell'ordine  è spropositata e in linea con i nuovi venti che soffiano a Verona: tolleranza  zero e nessuna mediazione.  
                  Sette compagni vengono prelevati di forza, sotto la minaccia  della celere schierata, dal presidio e accompagnati in questura. 
                Altro elemento inquietante è la notifica recapitata a  quattro esponenti della chimica del decreto di sequestro: prima avvisaglia di un  tentativo di intimidire tutto il collettivo concentrando l'azione repressiva su  alcuni esponenti più esposti.  
                  Questo è la prova di un attacco alla forma di vita  rappresentata dagli spazi autogestiti che vivono di partecipazione diffusa dal  basso e di condivisione delle responsabilità; una forma che evidentemente fa  paura.  
                Fa paura perché ha dimostrato che uno spazio comune (non  comunale, nell'accezione proprietaria del termine) riqualificato e al di fuori  delle logiche del mercato, ha saputo diventare in tre anni una risorsa per e  del quartiere, un centro giovanile e molto di più. 
                  A differenza delle tante cattedrali nel deserto chiamate  centri di aggregazione giovanile, esempi di gestione dall'alto di bisogni  astratti che nulla hanno a che fare con la partecipazione. 
                E non ci venga a dire Tosi o i legalisti del centrosinistra,  che la chimica era competitiva alle esigenze degli anziani del quartiere: loro  e la loro raccolta di firme erano rivolti ad un altro edificio (la ceolara)  dimostrando la strumentalità di chi fa populismo sulla pelle degli altri  mettendo in competizione i bisogni piuttosto che farli coabitare. 
                Le vere motivazioni dello sgombero sono evidenti a tutti: la  volontà di cancellare spazi non omologabili voci critiche e il conflitto sociale,  la pretesa di agire ed agitare emergenze securitarie e legalitarie senza  ostacoli, tutto per spostare l'attenzione dai veri bisogni come quello di  usufruire di spazi di aggregazione, di cultura, di socialità, di politica senza  piegarsi alle leggi del mercato. 
                La maschera del democratico che ci manda a dire di fare  richiesta come tutti di uno spazio fa sorridere e si scioglie come biacca di  pessima qualità davanti alla paura che tante associazioni scoprano di avere la  nostra stessa esigenza, i nostri stessi bisogni, i nostri stessi diritti. 
                Il vento che soffia a Verona non ha niente di localista ma è  comune a tante ricche città del nord, dove il modello economico non prevede,  non accetta soggetti non omologabili, utilizza le politiche della paura dell'emergenza  e della sicurezza e la richiestissima categoria dell'illegalità per spostare  l'attenzione dalle contraddizioni del sistema ed impedire anche solo l'immagine  di una società diversa. 
                Il triangolo degli sceriffi Tosi – Cofferati – Zanonato ha  infiammato l'estate ma è solo l'apice di un fenomeno in costante diffusione.  
                  Ma l'estate infiammata è quasi finita e noi lasceremo le  nostre riserve, per sfidare gli sceriffi nelle "loro" città. 
                  
                Lo spazio politico e sociale chimica riparte dal presidio  permanente in piazza Zagata, invita ai primi due appuntamenti  
                Venerdì 24 Agosto: Fornelli Ribelli trattoria comunarda:  "Tox Willer, non avrai il mio scalpo!" 
                Sabato 25 Agosto: Chemical mass: a spass per la città  
                Invisibili nelle strade ma non troppo, sicuramente  imprevedibili. 
                  
                Solidarietà al Laboratorio Occupato Crash di Bologna  sgomberato da un altro sceriffo. 
                  
                Csoa la chimica – piazza zagata - Verona  |