report:
contestata conferenza sull'urbanistica con cofferati
Oggi 50 attivisti del collettivo del precariato metropolitano
CRASH! sono tornati a far sentire la protesta sulla questione
degli spazi di socialita' a Bologna.
La contestazione e' avvenuta in via Zamboni 20, mentre si teneva
una conferenza sull'urbanistica a cui hanno partecipato il sindaco
Cofferati e altri sociologi e studiosi tra cui A. Touraine.
La conferenza organizzata dall' istituto Gramsci si e' rivelata
di fatto una riunione fra pochi, poiche' un buon numero di forze
dell'ordine difendeva l'ingresso da ogni volto che secondo loro
avrebbe potuto portare dissenso all'iniziativa.
Una attivista di CRASH! ci spiega le ragioni della loro presenza:
"Siamo venuti per proporre discorsi alternativi a quelli
che si stanno tenendo in quella sala. E guarda caso appena siamo
arrivati e' venuto fuori che occorrono degli inviti che prima
non erano richiesti: normali norme di esclusione e di repressione
del dissenso! E troviamo inoltre significativo che di queste
tematiche se ne parli nella sede di una Banca, organismo per
sua natura tuttaltro che disenteressato ai processi di riorganizzazione
urbanistica..."
La ragazza continua: "Quello che vogliamo dire e' che
a Bologna, in sintonia con tutti i grandi centri europei, si
contrappongono di fatto due citta': quella dei privilegiati
che additano come illegale tutto cio' che non torna alle proprie
speculazioni, e quella di chi lotta per non soccombere ad una
vita di sacrifici in cui l'accesso ad ogni struttura richiede
denaro. Basta pensare alla fine che ha fatto la Sala Borsa,
un bel supermercato!!! Lo scorso anno abbiamo occupato un edificio
in via Avesella 2 e siamo riusciti a smuovere una situazione
ferma da anni, e grazie all'occupazione in via San Donato 27
avevamo tolto dal degrado di eroina e spaccio un luogo anch'esso
abbandonato da anni, arricchendolo con i nostri desideri e forme
espressive. Le uniche risposte che ci sono state date sono:
sgomberi e denunce. Dal momento che in questa citta' niente
e' cambiato siamo decisi a continuare il nostro percorso per
avere un luogo dove poter esprimerci. Questa volta vedremo che
risposte ci riservera' l'amministrazione?! E' troppo facile
sotto elezioni farsi belli parlando di precariato, quando nei
fatti non si fa niente!"
Un altro attivista si avvicina e ci dice: "Siamo venuti
qua perche' convinti che queste siano questioni troppo importanti
per essere lasciate nelle sole mani di tecnici, intellettuali
e sindaci-podesta".
Al gruppo di manifestanti si accodano alcuni studenti di antropologia
che sono arrabbiati perche' non gli e' stato permesso di entrare
al convegno e promettono che manderanno lettere di protesta
all'Istituto Gramsci.
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