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risultati dell'inchiesta sulla condizione abitativa a bologna

L'inchiesta, che voleva indagare principalmente la condizione abitative delle nuove figure sociali ha voluto privilegiare la componente giovanile. Infatti l'89% degli intervistati ha tra i 18 e i 35 anni, il 48% tra i 18 e i 24 anni e il 40% tra i 24 e i 35.

Il 60% degli intervistati pensa di rimanere a Bologna per un numero indefinito di anni e quindi probabilmente ha scelto Bologna come la propria citta'.

Tra gli intervistati il 38% sono studenti e non dispongono di un reddito indipendente, l'11% lavora in nero, il 23% ha un contratto precario o a tempo determinato, il 16% lavora stabilmente e il 9% e' al momento disoccupato.

Il 60% sostiene spese di formazione. L'80% non ha persone a carico e il salario serve a mantenere solo se stesso, il 6% ha figli a carico, un altro 6% ha a carico oppure condivide il salario con il partner e l'8% ha a carico una famiglia.

Tra gli intervistati solo il 63% ha un contratto d'affitto regolare, mentre ben il 30% ha un contratto in nero, di cui il 60% per impossibilita' di stipulare un contratto regolare.

L'affitto incide per il 90% dei casi, piu' di un quarto del reddito dichiarato. In particolare per il 48% l'incidenza e' tra il 25 e il 50% del salario, per il 21% tra il 50 e 75%, per l'8% tra il 75 e il 100% del salario e il 12% addirittura supera lo stesso ammontare dell'attuale reddito, costringendoci ad immaginare situazioni di grave difficolta' a pagare un affitto con i canoni del mercato bolognese. Caso emblematico e' quello degli studenti che sono obbligati a dipendere economicamente della propria famiglia anche e soprattutto per quanto riguarda il pagamento dell'affitto.

Il 24% degli intervistati vive con meno di 15 mq a testa, il 32% ha una metratura a testa tra 15 e 20 mq, il 27% tra 20 e 25 mq, solo il 5% tra 25 e 30 mq a testa e il 12% vive con piu' di 30mq a testa. Quindi circa il 56% degli intervistati non raggiunge neanche i requisiti minimi richiesti per l'ottenimento del permesso di soggiorno. Infatti la legge Bossi Fini prevede che il migrante che richiede una regolarizzazione debba dimostrare di avere almeno 20 mq a testa nel proprio spazio abitativo.

Di contro a questa situazione la maggior parte degli intervistati (il 65%) considera la propria situazione abitativa tra sufficiente buona, dato che deve essere letto come la percezione ormai consolidata che vede come normalita' una difficile e precaria situazione abitativa a Bologna. Indicativo della nostra valutazione e' il dato che tra coloro che vivono con meno di 15mq a testa, piu' del 50% considera la propria condizione sufficiente o buona. E il 70% di coloro che vivono con una metratura a testa tra i 15 e i 20 mq. Cosi' come anche tra coloro che hanno un'incidenza dell'affitto superiore al 75% del proprio reddito, la maggior parte (circa il 55%) degli intervistati indica come sufficiente o buona la propria situazione abitativa.

Riguardo alle aspettative degli intervistati, il 20% degli intervistati ha espresso il desiderio di avere una propria famiglia, ma sente di non averne la possibilita' e il 32% vorrebbe invece essere indipendente dalla propria famiglia di origine, ma non gli e' possibile.

Il 76% esprime il desiderio di avere un ruolo attivo nelle politiche abitative della citta'. In alcuni casi gli intervistati si sono gia' rivolti all'ACER, sia per assegnazioni che per affitti a canone calmierato, ma con esito negativo, poiche' non gli era possibile raggiungere i requisiti minimi richiesti.

 

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