report:
m.a.o. al consiglio
di quartiere san donato
Ieri
pomeriggio alcuni attivisti di M.A.O. (movimento autorganizzato
occupanti) sono intervenuti al consiglio di quartiere di San
Donato-Pilastro distribuendo volantini
e mostrando alcuni cartelli di denuncia sulle politiche dell'amministrazione
in materia di case (ERP per i precari, la casa e' un diritto,
no agli sgomberi).
L'intervento di un precario occupante chiarisce quale sia il
senso della mobilitazione attivata nel quartiere dal collettivo:
"Denunciamo la politica del comune che ha lasciato per
anni centinaia di case sfitte costringendo gli assegnatari ACER
e molte famiglie senza un tetto, per questo abbiamo deciso di
liberare queste case, occupate dall'inefficienza delle varie
giunte comunali, abitandole da subito. Vogliamo quartieri e
una citta' diversa da quella in cui viviamo oggi, dove i servizi
sono scarsi e difficilmente accessibili, la socialita' e la
cultura irraggiungibili da chi come noi e' costretto a vivere
con uno stipendio da fame. Le murature e le demolizioni di piu'
di 20 case pubbliche in via Beroaldo sono peggio di un insulto".
Seguono decine di altri interventi dal pubblico fino a due
risposte della vice sindaco Scaramuzzino che ha liquidato le
varie esperienze di occupazioni in quartiere come illegali,
dichiarandosi indisponibile a trovare una soluzione altra al
problema della casa se non attraverso i consueti meccanismi
dell'assegnazione ACER.
Interviene, subito dopo la vice sindaco, l'esponente della
segreteria di Rifondazione Comunista Tiziano Loreti che, solidarizzando
con gli occupanti, ricorda che ad essere illegale sono stati
gli ultimi interventi ACER nel quartiere, che hanno portato
alla muratura di decine di case e alla loro messa in disuso
attraverso la demolizione interna.
Fa
eco a quest'ultimo intervento il consigliere provinciale di
Rifondazione Comunista Sergio Spina che, entrando nel merito
dell'ordine del giorno, afferma che nei quartieri non e' possibile
la sicurezza senza giustizia sociale.
Il consiglio di quartiere continua: diversi interventi si soffermano
sul problema della sicurezza e del diritto alla casa fino a
quando un consigliere del polo, con parole provocatorie, incalza
il presidente di quartiere a pronunciarsi sugli "abusivi"
di San Donato; la risposta del presidente e' chiara, se le passate
amministrazioni hanno lasciato per anni case pubbliche vuote
di fronte a una lista lunghissima di possibili assegnatari,
e' giusto che i cittadini si mobilitino per usufruire dei beni
pubblici quali le case gestite dall'ente ACER.
Un ultimo intervento sul diritto alla casa e' del consigliere
di quartiere Spataro dei Ds che si dichiara a titolo personale
solidale con i precari occupanti di San Donato.
A margine del consiglio un'attivista di M.A.O. risponde cosi'
alle dichiarazioni della vice sindaco: "Dobbiamo ancora
una volta constatare la sordita' del comune di fronte a quella
che si profila una vera emergenza sociale. A Bologna non solo
noi abbiamo deciso di liberare le case occupate da anni dall'inefficienza
delle amministrazioni, ma molte altre occupazioni "silenziose"
fatte da altre famiglie di precari, lavoratori e migranti sono
diffuse sul territorio cittadino, rispondendo a quella che e'
una vera necessita' e un diritto inalienabile: un tetto sotto
cui vivere dignitosamente. Definire illegali o abusive queste
occupazioni sono parole gravissime che non tengono conto delle
difficolta' reali che in questa citta' siamo costretti a vivere,
dal caro vita, alla mobilita' fino alla ricerca di una socialita'
non a pagamento. Noi di M.A.O. siamo disponibili a lasciare
le case da poco liberate solo quando si avvii un processo di
assegnazione giusto e siano chiare le intenzioni dell'amministrazione
a trovare anche per noi e per tutti i cosiddetti abusivi un'altra
dignitosa soluzione abitativa. Continuiamo quindi la nostra
mobilitazione per il diritto alla casa e contro gli sgomberi
e gli sfratti".
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